L’umanesimo del Che è un beverone che fa bene alla crescita. A mezzo secolo dalla morte del rivoluzionario argentino, il 9 ottobre 1967, vale la pena di estrarre i principi attivi del suo pensiero e trasmetterli ai ragazzi come spunto di riflessione.
Che Guevara insegnava a “sentire” le ingiustizie
Meglio iniziare dalla fine, dalla lettera che scrisse ai figli prima di partire per l’ultima missione in Bolivia. «Imparate a sentire l’ingiustizia sofferta da qualsiasi uomo in qualsiasi parte del mondo. È la prima virtù di un rivoluzionario». Invito di straordinaria attualità in tempi di Brexit e di confini issati, oggi che il terrore e lo sbarco di milioni di disperati ci invitano a rinchiuderci.
rnesto Che Guevara sentì sulla sua faccia gli schiaffi presi dai minatori cileni, dagli indigeni peruviani e fece sua la rivoluzione cubana in difesa dei contadini sfruttati. Lottò per le cause degli altri. Sulla Sierra Maestra insegnava a leggere agli analfabeti, convinto che l’ignoranza fosse una catena non meno della dittatura. Combatteva i pregiudizi razziali. «Finché il colore della pelle conterà più di quello degli occhi, dovremo fare la rivoluzione».
Che Guevara realizzava i suoi ideali
Spiegare ai nostri figli chi era quel barbuto col basco che i calciatori si tatuano tuttora sui polpacci significa prima di tutto illustrare la sua ansia di giustizia sociale. Anche se la sua pura avventura storica, al netto dell’ideologia, già di per sé ha un valore. Una dozzina di scampati a un naufragio, che si ritirano nella foresta e alla fine conquistano un’isola di 12 milioni di abitanti (Cuba) rende banali gli eroi di Emilio Salgari. Ernesto era un ex bambino dai polmoni bucati dall’asma che, invece di arrendersi alla malattia, l’aggrediva giocando a rugby. Che Guevara ha le sue ombre e colpe. Ogni ragazzo esprimerà la propria valutazione. Ma resta il punto di partenza: un beverone dei suoi ideali fa bene alla crescita. Anche 50 anni dopo.
Luigi Garlando, l’autore dell’articolo, ha scritto il libro L’estate che conobbi il Che (Rizzoli), vincitore del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2017 nella Categoria +11.