Gli incidenti stradali non calano, anzi. Dopo la pandemia il traffico – e quindi gli incidenti – si era ridotto sensibilmente a causa del lockdown, ma ora i casi sono tornati a crescere e spesso coinvolgono chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe. Ecco, allora, l’idea del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di prevedere il ritiro della patente a vita.
Ma non si tratta dell’unica: in arrivo potrebbe esserci un mini-etilometro portatile per fare autotest, oltre a nuove norme per i monopattini, sempre più diffusi.
Ritiro a vita della patente
«Se guidi drogato o ubriaco e provochi morti e feriti, la sospensione di un anno o due non basta. Ci sono diverse associazioni che riuniscono le vittime dei pirati della strada che chiedono la revoca a vita». Con queste parole il ministro delle Infrastrutture ha annunciato un giro di vite, con modifiche al Codice della Strada che potrebbero arrivare a brevissimo. In queste ore, infatti, si riuniscono i titolari dei ministeri delle Infrastrutture, Salvini, dell’Interno, Piantedosi, e dell’Istruzione, Valditara.
L’idea è quella di inasprire le norme, soprattutto per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, che dovrebbe portare a sanzioni esemplari come il ritiro a vita della patente o la sospensione per 10 anni, come anticipato da Salvini, che ritiene chi si mette al volante non in condizioni idonee come “una bomba e un potenziale assassino”.
Mini-etilometro per autocontrollare il livello di alcol
Un’altra idea alla quale si sta lavorando riguarda l’obbligo di dotarsi di un mini-etilometro, da tenere sempre con sé, per sottoporsi da soli a un alcoltest. «Farsi l’autotest prima di mettersi alla guida per fermarsi fino a che si è in tempo, penso sia un provvedimento utile“, ha spiegato lo stesso Slvini. Resta da capire come fornire lo strumento, a che prezzi e come controllare che tutti ne siano dotati.
Naturalmente sarebbero previste multe per chi non lo usa in modo corretto e le stesse sanzioni, anche per altre violazioni, potrebbero diventare proporzionate al reddito, come già accade in altri Paesi.
Multe proporzionate al reddito
In questo caso esistono già diversi esempi in altri Paesi e a indicare la strada è stato il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzi Bignami: «Potremo introdurre un incremento di sanzioni in base al reddito perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata» ha spiegato Bignami.
Questo tipo di meccanismo è già in vigore in paesi come Germania, Danimarca, Svezia, Francia, Svizzera, Belgio e Gran Bretagna, dove la novità è scattata nel 2017. Qui le infrazioni sono suddivise in ordine crescente sia in base alla gravità, sia in relazione al reddito, partendo dal 25% del reddito settimanale di chi ha commesso la violazione, per arrivare anche al 175%. Tradotto in numeri concreti, la multa può arrivare a 2.500 sterline (oltre 2.862 euro) per un’infrazione commessa in autostrada (1.000 in città).
Anche in Finlandia il reddito fa la differenza per quanto riguarda le cifre da pagare in caso di violazioni del Codice della Strada. Qui il limite massimo è pari a un sedicesimo dello stipendio mensile, senza limiti di cifre.
Sparirà la patente a punti?
Ma che ne sarà della patente a punti? Come già annunciato dal Ministro Salvini in Senato, la riforma del Codice della Strada prevede un intervento anche su questo fronte: «Stando alle statistiche di qualche anno fa, gli italiani erano corretti alla guida, perché il 98% ha più di 20 punti. Fra gli zero e nove punti ci sono ‘solo’ lo 0,24%, che sono 100mila persone. Questo ci deve far riflettere» ha detto il Ministro, lasciando intendere che forse l’attuale sistema non rispecchia la realtà dei fatti. I numeri degli incidenti stradali, infatti, preoccupano: secondo il rapporto Dekra appena presentato in Senato, infatti, nei primi sei mesi del 2022 ci sono stati 81.437 incidenti con feriti, in aumento del 24,7% rispetto al 2021. Le vittime sono state 1.450 (+15,3% in un anno) e i feriti 109.996 (+25,7%).
«Il dato sulle morti sulle strade è preoccupante, serve agire subito. È una nostra priorità» ha twittato ancora Salvini.
Più rigore contro il cellulare alla guida
All’incontro per mettere a punto una riforma del Codice della Strada partecipa anche il ministro dell’Istruzione Valditara, che ha intenzione di intensificare i progetti di formazione sulla sicurezza stradale nelle scuole.
Monopattini: arrivano la targa e casco obbligatorio
Altre novità, poi, sono in arrivo sul fronte dei monopattini, la cui presenza sulle strade è aumentata in modo considerevole grazie anche agli incentivi del Bonus biciclette. In questo caso la proposta è di dotarli di una targa come tutti gli altri mezzi che circolano sulle strade (eccetto le biciclette), ma anche di rendere obbligatorio il casco per chi li guida, a prescindere dall’età.