In Italia sono oltre 47.000 i decessi ogni anno per patologie legate al mancato controllo del colesterolo, dall’ictus all’infarto e senza dimenticare diabete e aterosclerosi. In molti casi di tratta di pazienti sui quali le statine e un regime alimentare corretto non sono stati sufficienti. Ma ora arrivano due nuovi farmaci, molto innovativi, disponibili anche in Italia a partire da gennaio-febbraio 2021. Ecco di cosa si tratta e come funzionano.
Due nuovi “super farmaci“ anticolesterolo
Sono due le molecole alla base dei nuovi “superfarmaci”. Uno è l’acido bempedoico, che ha due vantaggi: il primo è di poter ridurre di circa il 20% l’LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo; il secondo è che non ha come effetto collaterale i dolori muscolari che invece sono dati dalle statine, normalmente usate allo stesso scopo.
L’altro farmaco (l’anti PCSK9 inclisiran) è derivato, invece, da piccoli Rna interferenti, che portano a un calo del 54% dell’LDL. «Questo prodotto ha un punto in comune con il vaccino anti-Covid, cioè si basa sulla tecnologia dell’Rna. Ha il vantaggio di ridurre significativamente il colesterolo cattivo con due sole somministrazioni all’anno» spiega Ciro Indolfi, ordinario di Cardiologia all’Università Magna Grecia di Catanzaro e presidente della Società Italiana di Cardiologia, al cui congresso annuale in via telematica è stato dato l’annuncio delle due novità. «Si tratta di scoperte importanti – prosegue l’esperto – sia perché non era mai stata utilizzata questa tecnologia per le malattie comuni, sia perché permetterà di aiutare oltre un milione di pazienti ad alto rischio in Italia».
Come funzionano
«Il primo farmaco è somministrato per via orale, sotto forma di compresse e sarà di enorme utilità per i pazienti cosiddetti critici. Si tratta di quelle persone che non possono assumere statine per gli effetti collaterali o nelle quali le statine stesse non permettono di scendere sotto i livelli di rischio di colesterolo, che le linee guida internazionali hanno abbassato ulteriormente, considerandolo la causa primaria di infarto e ictus» spiega Indolfi.
«L’altro farmaco sarà invece somministrato solo due volte all’anno in via sottocutanea e le due dosi garantiranno una copertura l’intero periodo. Abbiamo bisogno di entrambi i prodotti che, come riportano gli studi pubblicati sul New England Journal of Medicine, sono risultati estremamente efficaci» spiega il cardiologo.
Quando arriveranno
L’altro aspetto molto positivo delle ricerche è che hanno portato a realizzare entrambi i farmaci in tempi rapidi: «Saremo in grado di poterne disporre anche sul mercato italiano a partire da gennaio-febbraio del 2021 e questo è un ottimo risultato perché c’è bisogno di prodotti nuovi ed efficaci» conferma il presidente della Società Italiana di Cardiologia, che aggiunge: «La letteratura internazionale ci conferma, infatti, che la causa primaria di infarto e ictus è da attribuire all’aumento del colesterolo, soprattutto “cattivo”. Per questo sono stati abbassati i valori di riferimento al di sotto dei 55 mg/dl».
Per quali pazienti
«I due farmaci sono indicati nei pazienti cosiddetti “critici”. Si tratta indistintamente di uomini e donne, ma che hanno in comune livelli di colesterolo sopra le soglie di riferimento, sono diabetici e presentano altri fattori di rischio come il fatto di essere ipertesi o fumatori» spiega l’esperto. Oltre l’80% di un milione di pazienti ad alto rischio in Italia presenta infatti valori al di sopra di quelli consigliati dalle più recenti linee guida europee. «È un problema che rischia di aggravarsi a causa della pandemia che ha fatto saltare molti controlli. A prescrivere i farmaci saranno comunque i medici di base e di riferimento: sono loro a individuare la corretta riduzione del colesterolo, stimata sulla base delle singole patologie e della loro gravità» aggiunge Indolfi.
Quando la dieta non basta
Se i nuovi farmaci aiuteranno i pazienti “critici”, non sostituiranno però una corretta alimentazione: «Quando si è sani – spiega il presidente della SIC – una dieta ricca di vegetali e povera di grassi, insieme a una giusta attività fisica possono essere sufficienti a proteggersi. Ma, una volta che il processo di indurimento delle arterie, causato dal colesterolo, diventa avanzato, è necessario ricorrere ai farmaci per prevenire le complicanze più gravi». L’accumulo di colesterolo nelle arterie, infatti, le rende rigide e strette, ostruisce il passaggio del sangue e dunque aumenta il rischio di malattie cardiovascolari come infarto e ictus.