Si sa che dopo i 50 anni dobbiamo mantenere tonici i muscoli e allenata la mente. Ma del nostro scheletro sappiamo prenderci cura? Secondo i dati della Federazione europea per il trattamento del dolore oltre la metà delle over 50 soffre di male alle articolazioni e una su tre, dice la Fondazione internazionale per l’osteoporosi, con il passare del tempo rischia di andare incontro a fratture.
«Il crollo degli estrogeni che si verifica con la menopausa favorisce la perdita di massa ossea, rendendo le articolazioni più deboli e maggiormente soggette a traumi» spiega il dottor Mario Tartarone, direttore del dipartimento di Ortopedia e traumatologia all’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma.
I tre alleati indispensabili delle nostre ossa
Per assicurare al nostro scheletro tutto ciò di cui ha bisogno, il calcio e la vitamina D da soli non bastano. Serve anche il collagene, una proteina che viene prodotta naturalmente dall’organismo e che è presente in abbondanza nelle ossa, nelle articolazioni e nelle cartilagini. «Questa sostanza infatti favorisce il rinnovamento cellulare delle ossa e ne contrasta il deterioramento, rendendole più forti e resistenti» spiega Paola Pignatelli, specialista in ortopedia e traumatologia.
Inoltre, è fondamentale per l’integrità della cartilagine. «Conferisce maggiore flessibilità e resistenza al tessuto che riveste tutte le articolazioni» aggiunge il dottor Tartarone. Con l’aumentare degli anni la quantità di collagene diminuisce, la cartilagine gradualmente si usura e le ossa diventano più deboli con il rischio di sviluppare malattie degenerative come l’artrosi o l’osteoporosi. «Studiando gli effetti della menopausa si è visto che il calo degli estrogeni riduce non solo l’assorbimento del calcio e della vitamina D, ma anche la sintesi del collagene» spiega Paola Pignatelli.
Attenta agli eccessi
La carenza di queste sostanze però non dipende solo dall’avanzare dell’età. «Anche gli stili di vita sbagliati come l’abuso di alcol, fumo e caffeina ne riducono la presenza nelle ossa» spiega Tartarone. «Al contrario, l’attività fisica abbinata a una dieta sana ed equilibrata aiuta a rafforzare le articolazioni. Lo sport, in particolare, andrebbe fatto il più possibile all’aria aperta perché la luce solare facilita la sintesi della vitamina D, che fissa il calcio nelle ossa, le irrobustisce e ne aumenta la densità».
Per avere articolazioni sane e forti poi è indispensabile assicurarsi a tavola ogni giorno buone quantità di nutrienti “salvaossa”. Ci aiutano cibi come il merluzzo, il salmone, l’aringa, lo sgombro, i funghi e le uova: oltre al calcio e alla vitamina D contengono aminoacidi che favoriscono la produzione di collagene. Per assorbirli è meglio abbinarli nello stesso pasto ad alimenti ricchi di vitamina C tra cui kiwi, limone, arance, mandarini e ribes.
La prevenzione inizia a 40 anni
«Per sopperire a eventuali carenze di collagene e stimolarne la produzione si dovrebbe iniziare ad assumere un integratore a base di collagene idrolizzato già a partire dai 40 anni» suggerisce l’esperta. «Viene prodotto dai tessuti connettivi animali attraverso un processo di idrolisi, che rende la proteina maggiormente assimilabile dall’organismo» aggiunge Andrea Cappelletti, country manager di Protein SA, una delle maggiori aziende europee di prodotti a base di collagene idrolizzato tra cui Colpropur. «Abbinato a una dieta equilibrata e uno stile di vita sano, favorisce la salute delle ossa e aiuta a prevenire e affrontare disturbi come l’osteoporosi».
La conferma arriva anche da uno studio condotto dalla Florida State University. I ricercatori hanno evidenziato che le donne che hanno assunto un supplemento di calcio e collagene hanno avuto una minore perdita ossea rispetto a quelle che avevano preso solo calcio. In un altro studio un gruppo di ricercatori dell’Università di Friburgo ha visto che il collagene idrolizzato è in grado di migliorare fino al 7% la perdita di densità minerale delle ossa nelle donne che soffrono di osteoporosi.
Dal collagene un aiuto contro il dolore
L’integrazione di collagene in forma idrolizzata si è dimostrata utile anche per contrastare e migliorare i dolori articolari sia in caso di malattie reumatiche come l’artrosi sia nella fibromialgia. Sul perché questo possa accadere la ricerca sta lavorando da tempo. «Quello che si sa» spiega Paola Pignatelli «è che i benefici deriverebbero dalla capacità del collagene idrolizzato di ridurre lo stato infiammatorio responsabile del dolore. E migliorare così la mobilità articolare». e ridurre così quegli stati infiammatori che scatenano il dolore».