L’attacco della Turchia, iniziato lo scorso 9 ottobre, nella zona del Rojava occupata dal 2012 dalle forze curdo-siriane ha ricordato bruscamente a tutti che guerra in Siria è tutt’altro che finita. In questi giorni le vicende del popolo curdo in questi giorni hanno scosso l’opinione pubblica, ma il sentimento di impotenza di fronte a eventi di questo tipo è sempre molto forte. Cosa possiamo fare per aiutare concretamente?
Inutile girarci intorno: il modo migliore è sicuramente quello di donare del denaro. Sono molte, infatti, le organizzazioni sicure e affidabili che hanno dei programmi specifici per la Siria: qui sotto c’è un elenco parziale con i relativi link, in italiano e in inglese. In molti casi le newsletter ti terranno informata dei progressi delle operazioni sul campo. Spesso le grandi onlus umanitarie come Caritas, Croce Rossa, Unicef, Save the children e Oxfam organizzano raccolte di fondi e beni di prima necessità anche a livello locale. Prova a informarti presso le loro sedi o presso comuni, parrocchie, scuole, associazioni: è molto probabile che ci sia qualche iniziativa in corso alla quale prendere parte.
Un altro modo per tenere viva l’attenzione su quello che sta succedendo in Siria è informarsi costantemente sul conflitto. Oltre ai grandi quotidiani nazionali e internazionali, per chi legge l’inglese ed è pratico di social network, Twitter rimane una fonte primaria: tra i reporter esperti in questioni mediorientali che stanno seguendo e commentando la guerra in Siria, segnaliamo l’inviata del New York Times Rukmini Callimachi (@rcallimachi), l’analista Charles Lister (@Charles_Lister), il giornalista di Buzzfeed Borzou Daragahi (@borzou) e quello del Guardian Martin Chulov (@martinchulov).
Dove donare: i link e le informazioni utili
International Rescue Committee
Syrian American Medical Society