Tutti la vogliono e tutti la bramano, come se fosse una rara pianta medicinale. Cerca di catturarla anche Walter Veltroni nel suo documentario Indizi di felicità, di recente nelle sale, dove esperienze di vita vissuta e ricordi di gente comune descrivono piccoli e grandi momenti di gioia quando il mondo intorno si ferma e tutto sembra possibile. Ma esiste una ricetta per ottenerla? In realtà, come sostiene Raffaele Morelli nel suo ultimo libro Breve Corso di Felicità (Mondadori), questo sentimento è molto più vicino di quanto potremmo pensare e, soprattutto, non è da cercare all’esterno – nelle relazioni, nel lavoro, negli oggetti – bensì dentro di noi. Secondo il famoso psichiatra, la felicità, infatti, “è la realizzazione del progetto che la vita ha per noi”, esclusivo e specifico in relazione ai nostri talenti e potenzialità.
Per essere soddisfatti allora, non occorre andare lontano, è sufficiente ascoltare il proprio istinto, affrancandosi da modelli precostituiti e miti irraggiungibili che avvelenano l’anima e cercano di renderci tutti uguali. Morelli individua e mette in discussione una serie di regole pre-confezionate esortandoci a riconoscere la nostra vera natura, ovvero la dimensione in cui ci sentiamo spontanei. Vediamone insieme alcune, scopriremo – come cantava Lucio Dalla – che “per essere felici basta un niente magari una canzone o chi lo sa…”
Non è vero che per ottenere la felicità occorre attendere il futuro
Il passato è andato e del doman non v’è certezza. L’unica occasione importante è ora e qui, adesso. Il gusto di stare al mondo è da cercare subito, senza rimandare alcuna azione. “Ogni attimo è buono per prendere in mano la propria vita, il treno della felicità sta passando proprio in questo istante”, sottolinea lo psicoterapeuta. Abbandoniamo quindi il motto di Rossella O’Hara – “domani è un altro giorno” – e iniziamo a pensare che l’avvenire sperato può essere l’oggi reale.
Cosa fare
Concentrarsi sull’atto che stiamo vivendo, senza ansie su quello che verrà o su quanto è stato. Osservare gli stati d’animo senza commentarli e riscoprire il piacere della contemplazione silenziosa, dove la mente è libera di vagare senza vincoli o divieti.
Non è vero che la felicità si raggiunge eliminando le imperfezioni
Ricordate l’inaspettata esternazione di Mark Darcy a Bridget Jones ne Il Diario di Bridget Jones? Quando lui – dopo un lungo elenco di difetti, a dirla tutta – le dichiara: “in effetti, probabilmente, malgrado le apparenze, tu mi piaci… tu mi piaci da morire, Bridget, così come sei…”. Ecco, una delle chiavi per vincere la tristezza è cancellare qualsiasi desiderio di miglioramento. La completezza si raggiunge solo permettendo al proprio sé di venire fuori senza sforzo, debolezze comprese. Lo psichiatra suggerisce di respingere pensieri negativi legati a insicurezze: ognuno di noi è autentico in virtù delle sue fragilità!
Cosa fare
Rispettare le proprie peculiarità e non cercare di imitare chi appare sicuro e soddisfatto, perché ognuno ha uno speciale percorso di realizzazione. Rinunciare a imprigionarsi in sterili etichette ed esprimere le proprie attitudini in modo genuino.
Non è vero che per essere felici bisogna cambiare vita
Occorre modificare sguardo, non vita! È sbagliato aspettare e idealizzare una vita che non esiste, bisogna trarre il meglio da ogni circostanza, assecondando le tendenze e riflettendo sul cambiamento che sperimentiamo ogni giorno. Se pensiamo meno ci percepiamo di più e la contentezza arriva improvvisa.
Cosa fare
Evitare di stilare bilanci o di pensare in maniera quantitativa. Meglio affidarsi all’istinto, fare come i bambini – attratti dal mistero e dalla favola – che si perdono in attività apparentemente inutili, attraverso le quali innescano processi di creatività.
Non è vero che la vita migliore è quella senza ostacoli
I disagi e le crisi irrompono spesso nella vita per scuoterci e farci capire qual è la nostra reale essenza. Se li respingiamo li avremo sempre lì, accanto a noi, fonte di ulteriore stress; se li accogliamo, invece, potremo comprendere il messaggio che l’anima manda per riportarci al nostro disegno personale. Così facendo vedremo preoccupazioni e dilemmi sotto una luce particolare, come alleati e non più come nemici. “I problemi non si risolvono, si superano”, afferma Morelli.
Cosa fare
Di fronte alle sofferenze e ai dispiaceri, ricordarsi sempre che il nostro essere è più ampio della difficoltà che stiamo vivendo. Può essere utile immaginare il dolore come una persona cara venuta a trovarci per far emergere le nostre potenzialità.
Non è vero che il principe azzurro ci salverà
Facciamo fatica a trovare un partner? Probabilmente perché siamo cresciute a pane & principe azzurro per gran parte della nostra adolescenza (e non solo) coltivando un ideale di uomo presente più nelle favole che nella realtà. Dal colore dei capelli al numero delle scarpe, ci siamo costruite un modello di perfezione su misura e, ovviamente, dopo il primo incontro, la delusione è dietro l’angolo. Ma l’amore non funziona così: è mistero e stupore. Ogni nuovo incontro genera l’opportunità di rinnovarci per ribaltare convinzioni che credevamo inossidabili. È quello che succede a Belle nel classico d’animazione Disney, La Bella e la Bestia, negli ultimi mesi campioni d’incassi al box office. Scegliendo la Bestia, Belle lancia un messaggio rivoluzionario alle donne di ogni età: non fatevi ingannare dalle apparenze, “oltre-la-bestia-c’è-di-più”!
Cosa fare
Aprirsi al cambiamento e alle novità. Uscire dagli schemi abituali: non ripetere gli stessi gesti e comportamenti. Ogni giorno provare qualcosa di diverso che faccia emergere aspetti di noi che non pensavamo di avere.
Non è vero che è importante quello che gli altri pensano di noi e che chi si accontenta gode
Sarebbe utopistico pensare di poter piacere a tutti. Tuttavia, spesso, diamo più importanza al giudizio degli altri su di noi, rispetto a quello che pensiamo di noi stessi! Non bisogna temere i giudizi negativi e neanche lasciarsi condizionare da quelli positivi, conta solo quello che c’è dentro di noi. “Se ti adegui al pensiero comune” – aggiunge lo psicoterapeuta – “non sviluppi la tua identità profonda.” Allo stesso modo, chi accetta in modo incondizionato le situazioni in cui si trova, perché teme le incertezze, affronta la vita in modo innaturale. È l’insegnamento che Massimo Girotti trasmette a Giovanna Mezzogiorno ne La finestra di fronte, “non si accontenti di sopravvivere, lei deve pretendere di vivere in un mondo migliore, non soltanto sognarlo!”, incitandola a seguire i sogni che lei ha messo da parte, dando priorità alla famiglia.
Cosa fare
Fidarsi di quello che sentiamo. Non confidarsi troppo con gli altri – il partner, gli amici, i colleghi – ma farsi circondare dal mistero. Cercare delle zone “franche” di autonomia e dei momenti di silenzio per restare soli.
Perché leggere questo articolo
Vivere serenamente e con gioia non è un compito difficile e spesso siamo proprio noi a ostacolare il cammino verso il benessere. È bene prenderne consapevolezza per rivedere atteggiamenti che ci intrappolano e non lasciano emergere la nostra originalità.