Sono tantissime le famiglie alle prese con le quarantene scolastiche. Fortunatamente il congedo Covid per i genitori è stata ripristinato fino al 31 marzo. La novità è nel decreto legge sull’emergenza del 24 dicembre scorso e riguarda i dipendenti che hanno figli fino a 14 anni o disabili gravi di qualunque età che frequentano la scuola o i centri diurni.
Il diritto scatta in caso di contagio, per i periodi di quarantena dei figli (certificati dalla Asl) e in caso di interruzione della didattica in presenza ma solo se il genitore fa un lavoro che non permette lo smart working. «Ne ha diritto o la mamma o il papà, a patto che anche l’altro lavori e non sia, per esempio, in cassa integrazione» spiega Rita Sabelli, responsabile dell’Aggiornamento normativo dell’associazione di consumatori Aduc (www.aduc.it). «È retribuito al 50% e può essere usato solo a giornate, non frazionato a ore» spiega Sabelli.
Per il congedo l’Inps riconosce anche i contributi figurativi. La domanda si presenta tramite patronato o anche da soli, sul sito Inps se si ha lo Spid o la carta d’identità elettronica: basta entrare in “Prestazioni e servizi”. La legge dà 30 giorni di tempo per integrare la pratica con il provvedimento di quarantena rilasciato dall’Azienda sanitaria.
Da sapere Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato una circolare operativa sui tempi della quarantena a scuola (la si scarica qui: bit.ly/3fcYEPq). Tra le novità, con un positivo in classe per medie e superiori è prevista solo l’auto sorveglianza e l’uso delle mascherine Ffp2, con due casi invece la Dad scatta solo per i non vaccinati.