Gli albergatori italiani stanno con gli occhi e il cuore puntati sui confini, quelli tra le Regioni e quelli tra il nostro Paese e l’estero, che dovrebbero riaprire il 3 giugno. Mai chiusi per legge, il 95% degli hotel ha abbassato le saracinesche per mancanza di clienti (tutti in lockdown nelle loro case), il 5% ha dato ospitalità a infermieri, operatori sanitari e persone in quarantena.

Ma se in un anno “normale”, nei mesi di marzo e aprile, le strutture ricettive ospitano più di 48 milioni di persone (il 52,7% dall’estero), Federalberghi stima che in questi 2 mesi la perdita di fatturato si sia assestata sui 2,5 miliardi di euro. Al buco si aggiunge la ricaduta sull’indotto causata dai mancati incassi di tutta la filiera turistica: trasporti, ristoranti, bar, attrazioni, shopping. Un segno meno che preoccupa gli imprenditori del settore ma anche, naturalmente, i tanti lavoratori alle dipendenze di aziende turistiche come hotel, ristoranti, agenzie di viaggi e stabilimenti balneari oltre che i 500.000 collaboratori stagionali.

«Ci sarà solo un mercato italiano o anche straniero? Questa è la domanda che oggi ci si pone per decidere se riaprire o no» afferma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. «Un albergo è una macchina che costa molto, se i ricavi sono incerti, bisogna valutare bene se conviene metterla in moto. Molti, soprattutto quelli di fascia alta che sostengono spese elevate e che in questi anni hanno avuto il 70% di clientela straniera ed extraeuropea, aspetteranno».

Con il decreto Rilancio il governo ha stabilito le regole generali per la ripartenza. Intanto, si sta lavorando sulle specifiche del settore. Federalberghi, Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Assohotel, con la consulenza di Croce Rossa Italiana e del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, hanno presentato il documento “Accoglienza Sicura” con procedure come il self check in, le chiavi elettroniche, il giusto distanziamento, i presidi sanitari, la sanificazione degli spazi.

Alcune Regioni come Emilia Romagna e Marche hanno approvato protocolli che stanno già inviando agli imprenditori, mentre le grandi catene si attrezzano: NH Hotel Group, per esempio, punta sulla digitalizzazione dei servizi e si concentra su pulizia e disinfezione delle strutture, igiene e prevenzione, sicurezza alimentare, spazi adeguati e flussi di mobilità in base al nuovo contesto e alle esigenze.

«Nel decreto Rilancio ci sono segnali di attenzione per il nostro mondo: stop alla prima rata Imu, credito di imposta fino al 60% dell’affitto» prosegue Bocca. «Questo, però, è un settore molto colpito e ha bisogno di più, per esempio Imu cancellata per tutto il 2020 e incentivi agli imprenditori coraggiosi che riaprono». Qui ne abbiamo intervistati 3 che raccontano come, nonostante la crisi, sono pronti a ripartire.

Foto di Gabriele Galimberti

Foto di Gabriele Galimberti

Ridisegno gli spazi dell’hotel, vendo meno camere e organizzo attività distanziate per i bambini

Stefano Cerutti, 45 anni, direttore del Mirtillo Rosso Family Hotel di Alagna (Vc), www.mirtillo-rosso.com

«Procederò per gradi, su 60 camere complessive ne venderò al massimo 35 a giugno, 40 a luglio e 45 ad agosto: così affronteremo gli eventuali problemi e cercheremo di salvare l’estate. Come attività stagionale chiudiamo dopo Pasqua e riapriamo a metà giugno, quindi i 40 impiegati ora sono in disoccupazione. Conto di riaprire proprio il 12 giugno. Il mio è un albergo di montagna dove è sempre Natale, continueremo così cercando però di disporre addobbi e alberi in modo che non possano essere toccati dagli ospiti e punteremo sempre di più sulle luci per mantenere intatta l’atmosfera. Il nostro focus ora è sui bambini, per offrire servizi sicuri per loro e funzionali per i genitori. Organizzeremo 2 escursioni al mattino differenziate per età, una al pomeriggio e una alla sera. Ogni famiglia raggiungerà il luogo di ritrovo con la propria auto e si faranno piccoli gruppi con mete diverse (il fiume, la fattoria, il rifugio). La vera sfida sono il baby e il miniclub all’interno dell’albergo. Abbiamo ridisegnato gli spazi. I bimbi da 1 a 3 anni entreranno 4 alla volta e avranno postazioni ben distanziate con giochi e materiali per ognuno. Al centro ci saranno gli educatori. Per i ragazzini da 6 a 12 anni ho preso spunto da un decreto svizzero sulla riapertura delle scuole: in una sala di 100 metri quadri ci saranno 15 bambini con altrettanti banchi per i laboratori. Con storie, canzoni e attività creative impareranno, divertendosi, le regole del distanziamento e il modo corretto per lavarsi le mani. Ho avviato collaborazioni con un maneggio, con fattorie e con una baita vicina che prepara cestini per il picnic. Infine l’area piscine: stiamo mettendo a punto procedure per disinfettare i lettini e gestire le aree comuni, ai clienti chiederemo di prenotare gli ingressi».

Foto di Gabriele Galimberti

Foto di Gabriele Galimberti

Faccio rete con gli imprenditori della Romagna e punto sulla sostenibilità dei servizi

Gabriella Ricci, 60 anni, proprietaria dell’Hotel Saraceno a Milano Marittina (Ra), www.saracenohotel.com.

«In 2 mesi sono passata dalla paura alla consapevolezza, alla voglia di reagire. Ho clienti che tornano da me ogni anno: gli stranieri (circa il 20%) hanno già annullato ogni prenotazione, gli italiani che pensavano di venire qui a giugno stanno cancellando, luglio e agosto per ora reggono. Ospitermo solo 50 ospiti, la metà di quelli di un tempo, e offrirò la possibilità di cancellare fino a sette giorni prima gratis. Sanificheremo le stanze con macchine generatrici di ozono (le stesse che in ospedale si usano per sale operatorie e ambulanze), i condizionatori verranno purificati con protezione da virus e batteri e ho introdotto la figura del responsabile del servizio di sicurezza sanitaria, una persona incaricata di verificare che ospiti e dipendenti rispettino le norme previste dalla legge. Ai clienti consegnerò un kit con gel igienizzante e mascherine. Da 4 anni abbiamo il check in online, ora permetteremo anche il check out con ricevuta su smartphone. Penso che in questo periodo più che mai sia necessario fare rete con gli altri imprenditori. Per questo abbiamo creato una chat di albergatori tra Milano Marittima, Cervia, Rimini, Cesenatico che si chiama Ripartiamo insieme, dove ci scambiamo consigli, cerchiamo di capirne di più su responsabilità civile e penale nel caso un dipendente o un ospite si ammalino e studiamo strategie per il futuro. Ho consolidato la collaborazione con il Bagno Giuliano 247, uno stabilimento balneare a 100 metri da noi che assicura gli stessi standard igienici a cui teniamo e sta disponendo gli ombrelloni alla giusta distanza. Ai clienti offriamo pacchetti con pensione completa, posto in spiaggia e parcheggio. Altro tema importante è la sostenibilità. Volevamo ridurre a zero la plastica sostituendo per esempio i flaconcini di bagnoschiuma con dispenser più grandi, ora non sarà possibile, ma continueremo a proporre prodotti a km 0, curare il nostro orto di erbe aromatiche, il cibo sarà servito al tavolo o su richiesta e ci saranno meno sprechi».

Foto di Gabriele Galimberti

Foto di Gabriele Galimberti

Propongo voucher scontati ai clienti e ho realizzato video sulla tradizione marchigiana

Andrea Tombolini, 42 anni, proprietario della Locanda Le Logge a Urbisaglia (Mc), www.locandalelogge.it.

«Siamo una piccola realtà, eravamo nel mezzo di un ampliamento per aggiungere 6 camere alle 3 esistenti quando è arrivato il lockdown. La fine lavori prevista per luglio è slittata a ottobre. Avrò il tempo per rendere le camere più funzionali e rispondenti ai protocolli di sicurezza che la Regione ha inviato in questi giorni. Certo, ogni miglioria in una locanda come la nostra pesa sul budget, ma siamo un’impresa familiare e se ci sarà da lavorare più ore non mi tirerò indietro. Ho già acquistato un termometro laser per misurare la temperatura, dispositivi di sicurezza e sanificazione, ho previsto un secondo ingresso per le camere con chiavi lasciate agli ospiti. Nel frattempo, per incamerare liquidità, ho proposto dei bond, 2 voucher senza scadenza che consentono di comprare una notte in doppia con colazione a 60 euro e una cena per 2 al ristorante a 50 euro. Il cliente risparmia il 25% sul prezzo, io faccio fronte alle spese vive (ho venduto 30 bond finora). Assieme ai soldi i clienti hanno inviato biglietti che mi hanno commosso con frasi come “non mollate” e “ci vediamo presto”. Urbisaglia è una città piccola (2.500 abitanti), ma con uno splendido parco archeologico e un centro storico medievale. Il Comune mi ha chiesto di realizzare video con le ricette della tradizione e ho aderito con piacere per farmi conoscere. Il mio obiettivo è chiudere l’anno in parità. Ma credo sarà durissima».

4 consigli se anche tu hai una struttura ricettiva

1. Non hai ancora tradotto in voucher le prenotazioni saltate? Su federalberghi.it scopri come si emettono. Anche Booking e gli altri portali di turismo sono tenuti a proporre i voucher e non la cancellazione per causa di forza maggiore.

2. Con l’albergo chiuso, anche ai tuoi collaboratori spetta l’indennità in quanto lavoratori stagionali del turismo. Se a marzo e aprile era di 600 euro, a maggio è stata portata a 1.000 (inps.it).

3. Per limitare al massimo il contatto con gli ospiti e tra gli ospiti i grandi alberghi hanno messo in atto misure come il self check in e out online e cassette di sicurezza con combinazione per ritirare le chiavi. Prendi spunto dal programma “Special protection” di Best Western (bestwestern.it).

4. Le procedure per accogliere gli ospiti e garantire la loro sicurezza in ogni momento del soggiorno possono pesare sul budget di una piccola struttura che non può investire nei macchinari. Ti aiutano i webinar che l’Associazione nazionale b&b organizza periodicamente sul tema (anbba.it). I.C.

Cosa prevede il decreto Rilancio per il settore alberghiero

Con il Tax credit vacanze, le famiglie con Isee inferiore a 40.000 euro hanno diritto, fino a dicembre, a uno sconto di 500 euro sui servizi turistici come il conto dell’albergo (300 per le coppie e 150 per i single). L’80% della somma è uno sconto diretto che tu imprenditore dovrai riconoscere ai clienti e poi recuperare sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione nell’F24. Il decreto prevede altri aiuti: se sei in affitto, hai diritto al bonus (credito d’imposta del 60%) per i mesi di aprile e maggio; se sei proprietario, non devi versare la prima rata dell’Imu che scade il 16 giugno (ma solo se sei anche il gestore dell’attività); se fai ristorazione all’aperto, non paghi la tassa di occupazione del suolo pubblico; ti spetta un contributo per le spese di sanificazione e distanziamento. Ma per conoscere somme e modalità occorre aspettare un altro decreto. I.C.