Centri diurni e attività sospese, servizi e cure a domicilio ridotti all’osso. In queste settimane chi vive con un familiare gravemente malato o non autosufficiente si trova a fronteggiare un’emergenza nell’emergenza. «Il decreto Cura Italia allunga la possibilità di assentarsi dal lavoro per chi convive con disabili gravi, ma non prevede misure per colmare il vuoto lasciato dallo stop a molti servizi di assistenza» spiega Alessandro Chiarini, presidente del Coordinamento nazionale famiglie con Disabilità (Confad). In attesa di altre misure, ecco cosa si può fare.
Riabilitazione e cure a casa
Le Regioni possono istituire unità speciali per garantire prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a domicilio. Per avere informazioni conviene contattare i numeri verdi regionali per la gestione del contagio: l’elenco è su https://bit.ly/2J2QusX. In alternativa si possono sentire i servizi socio-assistenziali di Asl e Comune. «Per chi segue terapie a domicilio, il punto di riferimento è il medico di base» spiega Maria Teresa Bressi di Cittadinanzattiva, associazione che fornisce informazioni via mail ([email protected]) e presso le sedi regionali (i numeri sono su cittadinanzattiva.it). «I piani terapeutici in scadenza, invece, saranno rinnovati in automatico per tre mesi. Si può quindi continuare a seguire le cure senza bisogno di una nuova visita dallo specialista».
L’assistenza ai parenti disabili
I lavoratori che già usufruiscono dei permessi retribuiti della legge 104 (tre giorni al mese) hanno a disposizione altri 12 giorni tra marzo e aprile: per ottenerli, basterà comunicarlo al datore di lavoro. I genitori di figli disabili che frequentavano una scuola o un centro diurno, inoltre, terminati i congedi parentali extra di 15 giorni retribuiti al 50%, potranno assentarsi dal lavoro, anche in smart working, fino alla riapertura delle strutture, senza retribuzione. Anche in questo caso, basta comunicarlo al datore di lavoro.
I farmaci a domicilio
«Molte amministrazioni comunali hanno attivato con la Protezione civile i Centri operativi comunali che forniscono servizi come la spesa o i farmaci a domicilio e assistenza a chi è solo o in difficoltà» spiega Chiarini. Va contattato l’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune o i servizi sociali». Per gli anziani c’è l’Auser (i numeri su www1.auser.it/coronavirus/auser-ce/).