In Italia è ormai quasi impossibile sfuggire alle notizie sul nuovo coronavirus. Da quando sono stati scoperti i focolai sul territorio nazionale, abbiamo imparato, tra le altre cose, quali sono le regole igieniche da seguire, come funziona il tampone per il test, quali le regole per chi si ritrova a lavorare da casa e quali le differenze con l’influenza. Mentre si cercano ancora i pazienti zero (perché molto probabilmente sarà più di uno) che hanno iniziato i “cluster” italiani, il virus originatosi a Wuhan, in Cina, continua a espandersi.
Giornali e tv aggiornano costantemente i numeri di contagiati e decessi nei vari Paesi nel mondo e ci sono molti strumenti online che registrano l’avanzamento del virus in tempo reale, come la mappa interattiva costruita dalla Johns Hopkins University, che attinge a fonti ufficiali come la World Health Organization, e il contatore di Bno News, che nel momento in cui scriviamo 81.270 casi confermati nel mondo e 2.771 decessi, mentre l’Italia – il terzo Paese con più contagiati dopo la Cina e la Corea del Sud – conta 374 casi e 12 morti. Sui dati della Cina, è importante sottolineare che a fronte dei 78.064 casi e dei 2.715 decessi, 8.552 sono in condizioni critiche e 29.745 si sono già ristabiliti.
In Europa
Stando agli ultimi aggiornamenti, negli ultimi due giorni ci sono stati nuovi contagi da coronavirus in diversi Paesi europei e, come segnala Il Post, «sembra che quasi tutti in un modo o nell’altro siano collegati all’Italia, in particolare alla Lombardia, la regione più colpita finora».
Tra lunedì e martedì sono stati segnalati 9 casi in Spagna; 2 in Germania (che arriva così a 19 casi, per ora nessun decesso); 3 in Francia dove finora i contagiati sono 17 (2 morti e 11 guariti); 2 in Austria (una coppia di italiani di Bergamo che vive a Innsbruck); 1 in Croazia (il paziente, che ha sintomi lievi, è stato a Milano dal 19 al 21 febbraio); 1 in Svizzera (un uomo di 70 anni del Cantone Ticino che lo scorso 15 febbraio aveva partecipato a una manifestazione vicino Milano) e 1 in Grecia (una donna greca di 38 anni, ritornata da un recente viaggio in una zona del nord Italia).
Nel mondo
David Quammen, autore di Spillover (pubblicato in Italia da Adelphi), ha scritto sul New York Times che «le esplosioni di nuove malattie virali sono come le palline di un flipper: puoi provare a governarle (muovendo i tuoi flipper o l’intera macchina), ma dove finiscono per cadere dipende da 11 livelli di probabilità così come qualsiasi cosa tu faccia. Questo è tanto pù vero per i coronavirus: mutano spesso mentre si replicano e possono evolversi rapidamente come succede negli incubi».
Secondo Hans Kluge, direttore Europa Oms: «Ad oggi ci sono più di 80.000 casi di Covid-19 in 33 paesi, 13 dei quali nella Regione europea. Oltre il 95% dei casi è in Cina, solo il 3% al di fuori. Prendiamo la situazione molto seriamente, ma allo stesso tempo ricordiamo che 4 soggetti su 5 hanno sintomi lievi e una remissione, la mortalità è al 2%, in Cina all’1% ora e tra soggetti al di sopra dei 65 anni e con una situazione compromessa», ha concluso.
In Africa, un caso è stato identificato in Algeria: si tratta di un dipendente di Eni dislocato nel campo di MLE, nel deserto algerino, arrivato il giorno 17 febbraio da Bertonico, comune in provincia di Lodi che dal 21 febbraio fa parte della zona rossa di diffusione della regione Lombardia. In Brasile, i funzionari sanitari hanno confermato il primo caso di coronavirus in America Latina: stando a quanto riporta la Bbc, ora si monitorano 20 casi sospetti. Fa discutere, inoltre, il caso dell’Iran, il quarto Paese per numero di contagiati dopo l’Italia. Secondo quanto riporta Daniele Raineri su Il Foglio, «La comunità internazionale continua a prendere per buoni i numeri forniti dal governo dell’Iran, che però sono molto poco credibili dal punto di vista statistico e sono contestati da fonti interne – al punto che c’è il sospetto fortissimo che siano manipolati al ribasso».