Chi si è procurato una fornitura di mascherine e sta affrontando la Fase 2 con limitati contatti sociali, al lavoro o in famiglia, si chiede ancora come usarle e come manipolarle senza commettere errori che compromettono la sicurezza e l’igiene.
Obbligatorie nei luoghi chiusi
Le mascherine non sono un optional: dal 4 maggio il loro utilizzo è diventato obbligatorio nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (per esempio i mezzi di trasporto pubblico e gli esercizi commerciali) e in tutte le situazioni in cui non sia possibile garantire continuativamente la distanza di sicurezza. In Lombardia e Veneto, sono prescritte come obbligatorie sempre, se si è fuori casa. Abbiamo chiesto al professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi, qualche consiglio pratico su modalità d’uso, durata e lavaggio delle mascherine.
Le mascherine monouso: chi proteggono
Le mascherine monouso sono quelle che chiamiamo anche mascherine chirurgiche. «Sono dispositivi medici ideati per proteggere i pazienti da infezioni durante le operazioni chirurgiche» spiega Pregliasco. «Infatti, in quelle occasioni è il chirurgo a indossarle. La loro capacità protettiva è al 95% verso l’esterno, e inferiore viceversa – circa 20%. In altre parole, resta valida l’indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità data fin dall’inizio: è la persona infetta che deve indossare la mascherina, per proteggere gli altri. Cosa è cambiato? Che ora, per precauzione e data l’alta percentuale di asintomatici, dobbiamo tutti comportarci come fossimo infetti».
Quanto durano le mascherine monouso
Queste mascherine sono “usa e getta”. «Il limite di utilizzo sarebbe di 4-6 ore» spiega l’esperto «ma immaginando l’esposizione in una giornata di limitati contatti sociali, come deve essere in questa fase 2, reggono tranquillamente più di una giornata di uso continuativo». Serve buon senso nel valutare qualità e quantità dei contatti: indossarla per intere giornate in un ambiente di lavoro con altre persone è una cosa, tutt’altro è indossarla per un’ora al giorno per uscire a comprare generi alimentari o fare una passeggiata. «Ovviamente nel secondo caso potremmo riutilizzarla anche per più giorni, fino a che non è alterata visibilmente. Per essere più tranquilli, una leggerissima spruzzata di spray disinfettante e una buona aerazione possono aiutare. Ma in generale, direi di non andare oltre i i 4-5 giorni di utilizzo di una stessa mascherina».
Dove metterla in macchina
Dopo un utilizzo della mascherina in ambienti affollati, come un supermercato, cosa è meglio fare? Una volta risaliti in macchina dopo la spesa, meglio toglierla o abbassarla sotto il mento? «Meglio toglierla», spiega Pregliasco, «e riporla sul sedile accanto. Teniamo presente che in questo caso un minimo di contaminazione superficiale tra eventuali germi rimasti sulla mascherina – sul lato esterno – e sedile può esserci». Ma anche qui, buon senso. Basta non toccare il sedile e poi toccarsi subito bocca, naso o occhi. «Appenderla sullo specchietto retrovisore è una buona idea, c’è ancora meno contatto con le superfici dell’abitacolo. Teniamo presente che parliamo di accortezze estreme, il rischio di contagio con queste modalità rimane bassissimo».
Come toglierla
«In generale, la mascherina va maneggiata sempre toccando solo gli elastici o i lacci, senza contatto con la parte esterna. Fondamentale non toccarla di continuo sull’esterno mentre si è fuori».
Dove metterla a casa
Una volta entrati in casa, va tolta e appoggiata «in un luogo inaccessibile ai bambini, ad essa dedicato e dove possiamo essere attenti all’igiene». Va bene un punto preciso del mobile all’ingresso, da igienizzare con attenzione di tanto in tanto. «Ok ad appenderla all’appendiabiti, a patto di non metterci sopra degli indumenti».
Come lavare quelle lavabili
Di mascherine riutilizzabili ce ne sono moltissime. «L’indicazione qui non può essere generica, vanno seguite le istruzioni di durata che sono indicate in etichetta o dal negoziante». Lo stesso vale per eventuali filtri su alcuni modelli di mascherine sportive in tessuto o in sintetico, per correre o fare sport all’aperto. «Teniamo presente che un ciclo normale di lavaggio a 60° C, con il detersivo che usiamo normalmente, elimina tutto quello che va eliminato. In generale consiglio la mascherina usa e getta, sia per la sua maggiore capacità di filtraggio sia per il confort». Non serve lavare ogni giorno le mascherine riutilizzabili, piuttosto «è utile una spruzzata giornaliera di disinfettante e una corretta areazione».
FFP2 e FFP3: solo per uso professionale
Le mascherine FFP2 e FFP3 filtrano circa il 92% e il 98% (rispettivamente) delle particelle. Restano indicate per lavoratori di particolari settori. Come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono in uso agli operatori sanitari direttamente a contatto con pazienti positivi a una malattia infettiva, che svolgono azioni che potrebbero generare aerosol (come procedure di intubazione ed estubazione, assistenza a pazienti intubati, broncoscopie, broncolavaggi). «Nei modelli dotati di valvola non si può smontare e pulire la sola valvola: si butta l’intera mascherina dopo 4-6 ore, ma stiamo parlando di condizioni di alta esposizione a particelle. Se qualcuno è riuscito a reperirle e le usa come estrema precauzione, possono durare qualche giorno sempre con l’accorgimento di una spruzzatina leggerissima di disinfettante. Però ribadiamolo: non sono per uso personale, come precauzione in questa fase vanno bene le chirurgiche monouso».