Da quando è iniziata la pandemia ho un incarico: stampare i compiti per i tre bambini che abitano con la loro mamma sul mio pianerottolo. La loro stampante si è rotta e in questi periodi, si sa, è bene darsi una mano.
Deposito i fogli sullo zerbino, suono e scappando dietro il mio uscio, aspetto di vedere chi dei tre pargoli prenderà la posta. Ho pensato che, quando saranno grandi e racconteranno della quarantena ai loro figli, verrò ricordata come la vicina che tutti i giorni gli portava i compiti. Ma io vorrei essere ricordata per qualcosa in più. Vorrei essere ricordata come chi, in questi giorni, duri anche per loro, gli abbia donato almeno una piccola gioia. E così dopo qualche giorno da postina di compiti, ho chiesto al più piccolo che dolce preferisse tra una crostata e un ciambellone. “Crostata”. Subito mi sono messa al lavoro (tanto tempo ora ne ho) e, ancora sporca di farina, suonando, gli ho depositato davanti alla porta una fragrante crostata alle fragole. Il pargolo di turno si aspettava i compiti e non potete capire la gioia che mi ha dato il suo sorriso quando ha realizzato!
Alla successiva consegna dei compiti ho detto: «Stasera pizza, aspetto tre ordinazioni». «Bene: due margherite e una con patate». Mi guardavano increduli, ma la sera alle 20.30, mi ha detto la mamma, mi aspettavano dietro la porta come se dovesse arrivare Babbo Natale. Ho promesso per i prossimi giorni gli gnocchi e i supplì ( e chissà quanti altri piatti cucinerò per loro).
Riccardo, Valerio , Giulio: grazie dell’allegria che mi state donando, dell’energia e della vitalità che mi state infondendo in questo faticoso periodo che noi tutti stiamo attraversando. Sarete voi il futuro del nostro Paese che si rialzerà, si spera, in un “mondo migliore”.
(Floriana Vurchio)
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