«Ho lavorato per anni con professionisti, soprattutto atleti kenioti impegnati nelle più importanti maratone del circuito internazionale, da New York a Boston, poi però ho deciso di dedicarmi alle donne comuni, iniziando dalle amiche, per spiegare loro quanti benefici la camminata veloce e la corsa possono dare, soprattutto alle donne e in una fascia di età particolare, quando non si è più giovanissime e che per molte coincide con la pre-menopausa e la menopausa» spiega Roberta Colombi, 50 anni, personal trainer con specializzazione in corsa e camminata sportiva, laurea all’ISEF e molti anni di esperienza.
«Io corro da quando avevo 5 anni, l’ho provato sulla mia pelle e ormai da tempo anche i medici confermano che la camminata sportiva e la corsa sono utilissime da molti punti di vista: aiutano ad abbassare zuccheri, trigliceridi, colesterolo e pressione, contrastano l’osteoporosi e, se praticate in gruppo, permettono di condividere preoccupazioni, pensieri o soddisfazioni, ma anche di superare momenti delicati, come quelli di una malattia» spiega la coach, lei stessa reduce da un intervento per un tumore al seno, lo scorso novembre, e già tornata a seguire le “sue donne” runner. Ecco quali sono i benefici.
Dal colesterolo, alla pressione alla perdita di peso
«Con il rallentamento del metabolismo, legato al passare degli anni e poi alla menopausa, si tende ad avere un aumento di zuccheri, trigliceridi e colesterolo nel sangue. La corsa e la camminata veloce – tra le quali il passo è davvero molto breve – permettono di tenere sotto controllo tutti questi valori del sangue. La “benzina” per questo movimento fisico, infatti, sono i grassi. La conseguenza è quindi anche un miglioramento della forma fisica con una perdita di peso, se si segue un certo programma» spiega la personal trainer, che esorta a non aver paura di iniziare troppo tardi.
«Chi ha già pratica questo tipo di attività da giovane può essere in qualche modo avvantaggiato, ma io ho gruppi di donne che hanno iniziato da zero lo scorso inverno e le ho portate alla maratona. A Milano, ad esempio, erano in 46, delle quali 24 donne, tutte over 40» rassicura Colombi. «È anche curioso notare che proprio di recente abbiamo visto alcune foto di qualche anno fa e abbiamo notato i cambiamenti nel fisico, in positivo! Le stesse donne hanno avuto una trasformazione nel corpo, migliorandolo con un’attività costante» aggiunge l’allenatrice.
Gli effetti sul cuore
«L’attività della corsa e della camminata, abbassando e migliorando i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue hanno benefici anche sul cuore, tenendo lontane le principali malattie cardiovascolari». Agli stessi effetti positivi contribuisce una maggiore e migliore ossigenazione generale.
Rinforzo delle ossa contro l’osteoporosi
Al contrario di quanto si possa pensare, la corsa non è dannosa per le articolazioni, a meno di non avere dei problemi specifici e già esistenti. La camminata sportiva è senz’altro meno traumatica ma, come spiega l’esperta, «le vibrazioni che possiamo avere dall’impatto con il terreno stimolano la produzione di calcio e hanno portano a un rafforzamento osseo. Si riduce quindi il rischio di fratture, legato una maggiore incidenza di osteoporosi in menopausa».
«Nel caso in cui una persona soffrisse già di mal di schiena, il consiglio è di iniziare gradualmente, soprattutto con la camminata e scegliendo un tipo di scarpa adatta: tutte le marche offrono una gamma molto ampia, con modelli particolarmente indicati come quelli con un drop più alto, che permette di scaricare la schiena» spiega Roberta Colombi, che aggiunge: «Qualcuno tra i miei runner, arrivato con problemi muscolo-scheletrici perché abituato a ore di lavoro alla scrivania, ha trovato persino sollievo, ricorrendo ad alcuni accorgimenti».
Sentirsi più giovani in menopausa
«La menopausa è spesso vista come una malattia essa stessa, come una “fine della vita”, ma è una tappa fisiologica. La corsa aiuta a ripartire, a darsi nuovi obiettivi, come correre o camminare i propri primi 10 km o la prima mezza maratona. Ci sono donne che seguo che sono arrivate alla maratona, vivendo l’esperienza di correrla a New York, partendo con un gruppo tutto al femminile, senza famiglie, vivendo qualcosa di unico a livello fisico e mentale» racconta Roberta Colombi.
L’effetto gruppo e le endorfine
«Il ruolo delle endorfine, prodotte dalla corsa, è noto, soprattutto per il suo effetto sul buon umore. Ma questi ormoni contribuiscono anche a ridurre il senso di appetito, aiutando a regolare l’alimentazione. Il gruppo, poi, permette di trarre altri benefici: la compagnia permette di chiacchierare e magari anche di confrontarsi con donne che hanno problemi maggiori, dunque di ridimensionare ciò che ci preoccupa».
«Nel caso di persone reduci di malattie, come tumori, la corsa e la camminata aiutano molto a tornare a far parte di un gruppo, a non sentirsi isolate o compatite come malate, come a volte accade se si resta chiusi nella cerchia dei familiari. Avere contatti con estranei aiuta a sentirsi sane e a ritrovare il buon uomore, specie per chi ha dovuto subire problemi di chemio o radioterapia, come può accadere a donne tra i 40 i 50 anni, che attraversano una fase delicata della vita, come è capitato anche a me» spiega l’esperta.
«Per chi ha vissuto e vive momenti di forte stress, dovuto anche solo ai ritmi frenetici della quotidianità, l’attività fisica permette di tenere sotto controllo i livelli di ansia e a ridurre i fattori di stress che possono portare a variazioni ormonali e problematiche di salute più gravi» dice la coach.