Arriva l'euro

Qualcuno fatica ancora ad abituarsi, ma sono già nove anni che la moneta unica europea è diventata la nostra valuta corrente e ha mandato in soffitta la vecchia lira, così come il franco francese, la peseta spagnola, il marco tedesco. Una svolta storica che riguarda, oggi, 320 milioni di abitanti. Introdotto per la prima volta nel 2002 e adottato oggi da 16 dei 27 stati Ue (i più recenti sono Slovacchia, Cipro, Malta, dall’1 gennaio entra anche l’Estonia), l’euro ha portato grandi vantaggi all’Europa. «Prima del 2002, gli stati Ue erano condizionati dalla variabilità dei tassi di cambio» dice Francesco Daveri, docente di Economia politica all’università di Parma. «L’euro ha introdotto un elemento di grande stabilità nei mercati, è stato possibile emettere titoli di Stato più forti e avere tassi di interesse più bassi.
Oggi, però, la crisi dei mercati finanziari ha fatto emergere la necessità di salvare alcuni Stati della zona euro in difficoltà come la Grecia, la Spagna o l’Irlanda. Ma Paesi economicamente floridi come la Germania non ci stanno e “minacciano” di tornare alle vecchie valute».

 

*Le emozioni del 2010

Facebook

Facebook ha 500 milioni di utenti in tutto il mondo (16 solo in Italia),“carica”ogni giorno 2,5 miliardi di foto ed è uno dei siti più valutati del Pianeta: per comprarlo, bisognerebbe investire almeno 16 miliardi di dollari. Con questi numeri, non ci si deve stupire se il 26enne Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, si è aggiudicato la copertina del prestigioso settimanale Time come uomo dell’anno 2010. E pensare che nel 2004 il papà di “FB”era ancora solo uno studente di Harvard.

«Da sito di nicchia, in pochi anni Facebook è diventato un fenomeno globale» dice Giuseppe Riva, docente di Psicologia della comunicazione all’università Cattolica di Milano e autore de I social network (Il Mulino). «E noi italiani siamo i più appassionati: non solo ci trascorriamo 6 ore e mezzo al mese, contro una media di 5 e mezzo, ma siamo anche i primi a collegarci dal cellulare quando siamo fuori casa. Per molti è diventato il principale sistema di socializzazione: se all’inizio su Internet si navigava con diffidenza, sempre coperti da un nickname per non svelare la propria identità, con Facebook siamo usciti tutti allo scoperto. Quello che scriviamo nella vita virtuale ora ha un effetto anche nella nostra vita reale».

L'iPad

Il lancio ufficiale degll’iPad negli Usa è datato 3 aprile 2010. Da allora, ne sono stati venduti 4,19 milioni di pezzi. E la profezia di Steve Jobs (a destra), papà di Apple, sembra dunque avverarsi: “L’iPad cambierà per sempre il mondo dell’informatica”.

 

«Di certo, per ora è il gadget tecnologico venduto più velocemente nella storia» dice Jacopo Loredan, direttore del mensile Jack. «Nonostante i dubbi che c’erano prima del lancio, a partire dal nome (in slang americano “pad”significa “assorbente”), è stato un successo epocale. Perché è un tablet che soddisfa ogni bisogno: puoi leggere un libro, guardare un film, scorrere le notizie, divertirti, imparare, studiare, informarti. L’anno prossimo uscirà la seconda versione, l’iPad2, e secondo i rumors sarà più leggera e avrà due fotocamere. Ma non si potrà telefonare: d’altronde, vi sfido ad accostare una tavoletta di queste dimensioni all’orecchio…».

L’attentato alle Torri Gemelle

È stato il primo attacco al mondo occidentale in diretta tv, il più sconvolgente, il più dirompente della storia di inizio secolo. Da allora, la nostra vita non è stata più la stessa.

«L’attacco dell’11 settembre 2001 contro New York e Washington, nel quale sono morte circa 3.000 persone, è stata la dichiarazione di guerra contro le democrazie da parte del terrorismo islamico» spiega Maurizio Molinari, inviato a New York de La Stampa. «Ha segnato il decennio in quanto ha dato vita a un conflitto su più fronti: dai monti dell’Afghanistan ai mercati di Baghdad, dalle sabbie dello Yemen alle strade di Londra, Gerusalemme,Mumbai, Istanbul e Madrid. Si tratta di una guerra ideologica, basata sull’interpretazione della Jihad sostenuta da Obama bin Laden, capo dell’organizzazione terroristica internazionale al-Qaida. E fatta propria da un network di cellule che ancora continua a moltiplicarsi, trasformarsi e minacciare il mondo».

Barack Obama

Barack Obama, Il primo presidente afroamericano, il quinto più giovane della storia, il primo a ricevere il premio Nobel per la pace a tempo di record (nel 2009, a un solo anno di distanza dall’ingresso alla Casa Bianca), il primo a dire “Yes,we can”, possiamo farcela, il primo a credere nelle grandi riforme pubbliche, a partire dall’assistenza sanitaria estesa a 31 milioni di americani grazie a una combattutissima legge approvata nel marzo 2010.Se ci fossero ancora dei dubbi su Barack Obama come grande “evento”del decennio…

 

«L’elezione di Obama ha coronato il sogno di Martin Luther King e ha dimostrato la forza della democrazia degli Usa, capace di assegnare al figlio di un immigrato kenyota il ruolo di leader del mondo libero» dice Maurizio Molinari, inviato a New York del quotidiano La Stampa. «Aprescindere se sarà o meno rieletto nel 2012, l’impatto della presidenza Obama durerà nel tempo. Anche per la capacità di usare i social network per mobilitare elettori, raccogliere fondi e conversare con i cittadini»

La mappa del genoma

Ricordate? Con un annuncio congiunto nientemeno che alla Casa Bianca, il 6 giugno 2000 Bill Clinton e Tony Blair rivelavano al mondo che il “codice della vita” era stato finalmente decodificato dopo 13 anni di studi, 3 miliardi di dollari di investimenti e una incredibile gara tra i laboratori di un consorzio pubblico internazionale e l’azienda privata Celera Genomics. Dal 2000 a oggi sono stati sequenziati i genomi di più di 14 specie diverse di mammiferi: ora sappiamo che gli esseri umani hanno circa 24 mila geni, quasi come i topi,ma dal punto di vista pratico cosa è cambiato? «Il maggior effetto della mappatura è stato migliorare la diagnosi e la cura dei tumori» dice Edoardo Boncinelli, docente di Biologia e Genetica all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. «Dieci anni fa conoscevamo pochi geni che causavano iI cancro, oggi centinaia. In futuro sarà possibile trovare anche nuove cure per le malattie cardiovascolari e neurodegenerative».

I disastri ambientali

Ha causato oltre 200 mila morti ed è stata la peggior catastrofe del decennio. Ma lo tsunami dell’Oceano Indiano nel 2004 è solo uno dei 3.852 disastri ambientali che hanno sconvolto la Terra negli anni ’10, uccidendo 780 mila persone e provocando perdite economiche per 960 miliardi di dollari. La colpa? È anche dei cambiamenti climatici, sempre più all’origine di cicloni, siccità, frane e temperature estreme che costringono ogni anno 6 milioni di persone a migrare. «Per la prima volta, un grande vertice ambientale come quello di Cancun ha riconosciuto che alcuni ecodisastri come le alluvioni in Pakistan e gli incendi in Russia della scorsa estate sono stati provocati dai mutamenti del clima» dice Mauro Albrizio, responsabile dell’Ufficio europeo di Legambiente. «E ha stanziato 30 miliardi di euro per aiutare i Paesi a rischio catastrofe ad adattarsi ai fenomeni estremi con risorse e tecnologie adeguate. Nei prossimi anni ci sarà ancora molto da fare per la Terra: dal contenimento del riscaldamento globale, che dovrà essere di due gradi inferiore a quello del 1860, alla riduzione delle emissioni di CO2 fino al 40 per cento».

Il Grande Fratello

Il Grande Fratello: «Non è l’inferno, non è invenzione di Satana: è solo un genere tv. Discutibile, ma anche interessante, per la sua balzachiana capacità di entrare in corto circuito con la realtà, per essere nella sua irrealtà più vero del vero». Parola del più noto critico televisivo italiano, Aldo Grasso, da dieci anni costretto nel bene e nel male a occuparsi del fenomeno Grande Fratello sulle pagine del Corriere della Sera. La prima puntata del format inventato in Olanda è andata in onda su Canale 5 il 14 settembre 2000 e da quel giorno la parola “reality show”è entrata nei nostri dizionari, le edizioni sono arrivate a 11 (la scorsa, la decima, è stata la più “monstre”, con 3.200 ore di diretta), 180 mila persone hanno fatto il casting, 187 sono diventate concorrenti e non è mai più stato battuto il record di 16 milioni di spettatori segnato dalla finale del GF1 vinta da Cristina Plevani (nella foto, con Pietro Taricone, scomparso quest’anno).

 

*Il quiz del Grande Fratello

Il 3D

Inventata negli anni Cinquanta senza riscuotere molto successo, grazie all’avvento del digitale la tecnologia 3D ha conquistato e cambiato per sempre il cinema e il nostro modo di guardare i film. Dal kolossal Avatar, che ha totalizzato il maggior incasso di tutti i tempi e ha richiesto 14 anni di preparazione (nella foto, una scena), ai cartoni animati come Shrek, ai film come Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero, la tridimensionalità sembra proprio la ri-scoperta del decennio. «Oggi è anche possibile guardare la tv in 3D grazie ai nuovi televisori» dice Jacopo Loredan, direttore del mensile Jack. «Ma l’uso degli occhialini non li rende molto appetibili sul mercato: la tv è ancora uno spettacolo collettivo, familiare, da condividere mentre ci si guarda negli occhi e si chiacchiera. Esistono però dei prototipi di schermi che in futuro consentiranno la visione anche senza le lenti colorate. Forse, allora, sarà una  rivoluzione».

Il crac delle Borse

Il più grande fallimento del decennio e dell’umanità: è stato definito così il crollo del colosso Lehman Brothers, storica banca d’affari americana che nel 2008 ha gettato nel panico l’economia americana e mondiale con una bancarotta da 640 miliardi di dollari.
«Il crac è stato innescato dalla bolla immobiliare che, sgonfiandosi, ha messo in crisi il sistema dei mutui subprime» dice Francesco Daveri, docente di Economia politica all’università di Parma. Gli effetti si sono sentiti negli Usa, con la perdita di 6,7 milioni di posti di lavoro, e anche nel mondo: in Europa quasi 3 mila miliardi di euro sono finiti a sostegno dei sistemi bancari. «I governi sono dovuti intervenire attraverso le banche centrali per ridurre i tassi di interesse e contenere il deficit» aggiunge Daveri. «Ancora oggi, l’economia mondiale rallenta e risente della crisi: in Italia, per esempio, tutti i tagli necessari alla spesa pubblica non sono ancora stati effettuati. Ma arriveranno».

 

*Le emozioni del 2010