Il Green Pass è davvero incostituzionale? Per rispondere è utile partire dalle basi: cosa significa che qualcosa è incostituzionale? Incostituzionale è ciò che viola uno o più articoli della nostra Costituzione. Fatta questa premessa, la domanda diventa dunque: il Green Pass viola una o più norme della Costituzione? Vediamo.
L’articolo 16 della Costituzione afferma che ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce per motivi di sanità o di sicurezza. Quindi è proprio la Costituzione a prevedere che la nostra libertà di circolare possa avere delle limitazioni – il lockdown ne è stato un esempio – a condizione però che queste limitazioni vengano stabilite per legge. Il Green Pass è previsto da un decreto legge, che è un atto equiparato alla legge, ne ha lo stesso valore, ed è immediatamente efficace e vincolante come la legge.
E poi c’è l’articolo 32 della Costituzione, quello dedicato alla salute, che ci dice che la salute è un diritto fondamentale e non solo dei singoli bensì della collettività, e per tutelare la salute di tutti si può addirittura arrivare a imporre un trattamento sanitario se questo è diretto «non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri». Ecco perché in Italia, abbiamo avuto alcune vaccinazioni obbligatorie, per esempio l’antipoliomelitica, e sempre per lo stesso motivo dal 2017 sono obbligatorie 10 vaccinazioni per la fascia di età da 0 a 16 anni.
È bene specificare che il Green Pass non è un obbligo vaccinale indiretto, perché lo si può ottenere anche con un tampone negativo ogni 48 ore (purtroppo ancora a pagamento) o con l’avvenuta guarigione dal Covid da non più di 6 mesi. Qualcuno ha posto la questione che il Green Pass violi il Regolamento europeo UE 953/21, che vieta di usare la vaccinazione come modo indiretto per limitare la libertà di circolazione tra Stati dell’Unione. Ma questo regolamento si riferisce alla circolazione fra i Paesi e non alle loro leggi interne. Anzi, il Regolamento prevede che ogni Stato membro «possa limitare il diritto fondamentale alla libera circolazione per motivi di sanità pubblica. Purché le restrizioni alla libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione siano attuate per limitare la diffusione del SARS-CoV-2». Le leggi, la Costituzione, i Regolamenti europei dicono tutti una cosa precisa: per questioni di salute ed emergenza di salute della collettività possono essere previste delle limitazione alla nostre libertà.
Quindi la risposta è no, il Green Pass non è incostituzionale. Anzi, è uno strumento reso possibile proprio come espressione della Costituzione. Ciò non significa che si possano fare discriminazioni tra vaccinati e non: ecco perché il Green Pass si può ottenere anche se non vaccinati ma con tampone negativo o se guariti negli ultimi 6 mesi. Fa bene precisare anche che allo stato attuale il vaccino anti-Covid non è un obbligo ma un onere, ovvero un dovere civico ma non ancora un dovere imposto dalla legge. Questo perché o l’obbligo di un trattamento sanitario è imposto per legge o è sempre facoltativo, anche quando è consigliato. Forse il Green Pass non è la soluzione che, da sola, permetterà di fronteggiare la pandemia. Certamente è legittimo criticarne l’utilità o la funzionalità, ma l’unica cosa che non si può continuare a dire è che sia incostituzionale.
L’autrice di questo articolo, Cathy La Torre (@Avvocathy), è un’avvocata esperta in diritti fondamentali e diritti del digitale