Si chiamano Elisa Borghi, Daniela Carmagnola, Claudia Dellavia e Valentina Massa e hanno, tra tutte, 11 figli dai 4 ai 21 anni. Proprio partendo dalle difficoltà incontrate con i propri bambini nel sottoporli ai tamponi molecolari, le quattro ricercatrici dell’Università degli Studi di Milano hanno provato a mettere a punto un’alternativa: un test con la stessa efficacia, ma meno invasivo e adatto ai più piccoli, ma anche ad anziani e disabili.
Il tampone diventa rullo di cotone
E ci sono riuscite: mettendo insieme le loro conoscenze ed esperienze, le ricercatrici (due dentiste e due biologhe) hanno testato un tampone salivale molecolare che consiste in un rotolino di cotone, del tutto simile a quello utilizzato dagli odontoiatri: «Siamo tutte mamme e fin da agosto scorso ci siamo messe al lavoro per trovare un’alternativa al test del tampone, che presentasse meno difficoltà con bambini e altre categorie più delicate. L’idea è quella di usare questo tampone salivale anche nelle scuole, quindi su una popolazione giovane, e senza che sia richiesto l’intervento di personale sanitario: il rullo di cotone infatti può essere usato anche dai bambini, sotto sorveglianza di un adulto» spiega Claudia Dellavia, che è odontoiatra, ricercatrice e professore aggregato di Anatomia Umana all’Università degli Studi di Milano, e insieme alle colleghe ha presentato i risultati di una prima fase di sperimentazione del tampone.
Come funziona il rullo di cotone
«Siamo partite da un protocollo messo a punto dall’Università di Yale e lo abbiamo adattato, usando un rullo di cotone. Da dentista e mamma di due bambini di 9 e 11 anni, ho pensato che fosse lo strumento più adatto per raccogliere un quantitativo adeguato di saliva» spiega Dellavia. Una volta introdotto in bocca e imbevuto di saliva, il cotone viene inserito in una provetta dove può rimanere inalterato per qualche giorno, in modo da permettere a chi lo utilizza di consegnarlo a un laboratorio per l’analisi: «Abbiamo pensato all’utilità pratica: se viene utilizzato in casa, da un bambino o ragazzo insieme ai genitori, questi possono poi provvedere a consegnarlo al laboratorio per ottenere il risultato che, esattamente come il tampone molecolare naso-faringeo, richiede 24 ore per l’esito» aggiunge la ricercatrice.
Pratico, affidabile e utilizzabile anche con asintomatici
Quanto all’affidabilità, «la sensibilità e la specificità sono identiche al test con il bastoncino in bocca e nel naso, pari al 96% medio. Ma oltre che fornire risultati perfettamente concordanti e sovrapponibili, il protocollo che abbiamo messo a punto mostra un altro vantaggio: poter identificare soggetti pre-sintomatici o asintomatici, cioè prima che sviluppino la sintomatologia o persone che non la sviluppano affatto. Questo perché dalle nostre ricerche condotte finora è emerso che a livello del cavo orale si possono ottenere quantità di materiale che potrebbero non essere disponibili nella zona nasofaringea. I nostri test stanno proseguendo proprio in questa direzione, per arrivare a utilizzare il tampone salivale anche per individuare questa parte di popolazione» spiega l’esperta.
Quando e dove si potrà usare
«Dopo aver testato la validità per l’uso dai 4 anni in su, stiamo lavorando a una modifica per renderlo fruibile anche nei bambini sotto quell’età, semplicemente riducendo le dimensioni del rullo, ma garantendone la sicurezza, in modo che per esempio non ci sia il rischio che possa essere ingoiato o possa andare di traverso» spiega Dellavia.
A quando l’impiego su larga scala? «Ci auguriamo di poter pubblicare a breve, magari entro un mese, i risultati della nostra ricerca e a quel punto l’autorità sanitaria potrà certificarlo e renderlo disponibile, come alternativa al tampone molecolare» spiega la ricercatrice, che ricorda come l’obiettivo sia di offrire uno strumento di autoesecuzione, da poter effettuare anche a casa dietro indicazione del pediatra, medico o specialista. «Il Laboratorio darà referto del test che poi sarà comunicato al soggetto; una volta riconosciuto il test dalle Autorità sanitarie competenti sarà possibile inserirlo nel fascicolo sanitario – continua Dellavia – Trattandosi di uno strumento così semplice e pratico, potrà essere usato senza dover aspettare che il personale sanitario venga a domicilio o senza doversi recare nelle sedi indicate dalle Asl o Ats per i tamponi. Una volta tenuto in bocca il piccolo rullo, si inserirà in una provetta da consegnare direttamente al laboratorio. Questo fa sì che si possa usare anche nelle scuole senza la presenza di un infermiere o medico».
Una potenziale soluzione, dunque, sia per alunni e studenti più giovani, sia per i genitori. Ma anche un’alternativa per poter testare altre persone che potrebbero avere difficoltà, come i disabili o gli anziani.