Suri (ex) Cruise si è fidanzata: è la nostra unica speranza. Anche se non si fa, non è giusto, non sta bene: la 18enne che da bambina incarnava ogni pettegola angheria ha un nuovo cognome – si fa chiamare Noelle, in omaggio alla madre Kate Noelle Holmes detta Katie – e il diritto di vivere in pace il primo amore.
Gli amori delle celeb non fanno più notizia
Eppure quando ho visto le foto del ballo di fine anno – Suri (ex) Cruise si è diplomata! – sono corsa a googlare il googlabile: si chiama Toby, suona su TikTok. Senza malizia: è solo che amore e correlate altre catastrofi sono avvincenti da guardare, e di recente le celebrità maggiori non riescono a fornire un qualsivoglia intrattenimento. Cosa diavolo le teniamo a fare, mi chiedo io.
Brad Pitt e Angelina Jolie: amori epici
20 anni fa, ad agosto, Brad e Angelina si facevano sorprendere vicini e radiosi sul set di Mr. & Mrs. Smith. Sostenevano fossero foto di scena, ma figuriamoci: il regista Doug Liman racconta che erano così assediati dai paparazzi da dover usare gigantesche gru per bloccare il campo visivo dei teleobiettivi, e pazienza se ogni sera bisognava fotoritoccarle via dall’inquadratura. Dopo mesi di smentite, Pitt tornò anagraficamente libero e il resto del mondo si spaccò in due: Team Aniston e Team Jolie. Due tribù, due sistemi di valori, due differenti idee di umanità.
Ben Affleck e Jennifer Lopez
Quest’anno, l’opinione più appassionante che sono riuscita a formulare a proposito della fine che hanno fatto Ben Affleck e Jennifer Lopez è: «Ve l’avevo detto io». Mi preoccupa solo che l’ennesima disfatta amorosa possa fornire spunto per un altro… come lo vogliamo chiamare: musicarello? Fantabiopic? Delirio d’onnipotenza? Insomma: un seguito per This is me… now: A Love Story, l’incidente stradale in streaming (su Prime Video) in cui la piccola Jenny riflette sul suo cuore infranto, all’interno di un progetto multisfaccettato che comprende un disco, un documentario dietro le quinte, una collezione di mutande, un tour mondiale infine abortito perché bisognava occuparsi dei malumori coniugali (e ci mancava solo mettersi a competere coi numeri di Taylor Swift).
George e Amal Clooney: celeb per niente travolgenti
10 anni fa, a settembre, George e Amal Clooney si sposavano. Lo scapolo precedentemente irriducibile partecipava entusiasta ogni dettaglio di fidanzamento (schermaglie epistolari, diamante etico, proposta buffa) e matrimonio (a Venezia, perché galeotta fu l’Italia: officiante Walter Veltroni). A seguire, tre giorni di paparazzate ad alta definizione distribuite a raffica. Il divo militante e l’avvocata sventola, espressione massima dell’epoca in cui pensavamo si potesse avere tutto: pettegolezzo, giustizia sociale, fotogenia. Oggi lei chiede il mandato d’arresto contro Netanyahu per crimini di guerra, lui le dimissioni di Joe Biden da candidato presidente: ancora belli e buoni, per niente travolgenti.
Taylor Swift e Travis Kelce: amori innocui
Quest’anno, la coppia più rappresentativa dello star system è composta da Taylor Swift (sì, sempre lei) e Travis Kelce. Conosco i retroscena sentimentali di ogni era e ve ne ho spesso fatto dono, venero Nora Ephron che tramandava il mantra Everything is copy – tutto è materiale, tutto è ispirazione – e tuttavia non so se sono pronta a queste estreme conseguenze: tutto è contenuto editoriale, ma non c’è trama. I balletti sul palco sono perfettamente coreografati, le indiscrezioni promozionali ragionevolmente sdolcinate, le rare foto rubate non aggiungono guizzi né sostanza. La popstar più adorabile di ogni liceo e il giocatore di football americano bellimbusto sono riusciti a rendere l’amore praticamente innocuo. Ma piuttosto proficuo.
Diletta Leotta e Loris Karius: amori faticosi
Se tutto è materiale, molto è sponsorizzato: quando mi sono lasciata coinvolgere dal matrimonio di Diletta Leotta – sono serviti un treno in ritardo e un poderoso sforzo di volontà – ho trovato reportage minuziosi su preparativi delle invitate, logistica di mare e di terra, principali atelier coinvolti, adeguati trucchi e parrucchi, segreti del maestro pasticcere. Più laborioso è stato scoprire il nome del marito: Loris Karius, calciatore senza squadra. Le spose imprenditrici digitali sembrano determinate a investire sul valore della condivisione nonostante l’implosione dei Ferragnez e gli infiniti lutti che addusse alla credibilità. Sorridono commosse e grate, ecosostenibili e (bene) illuminate, interessanti come cetrioli in saldo. Buttarla in caciara non è previsto dallo spirito del tempo.
Meghan e Harry: amori ridicoli
Cinque anni fa, a ottobre, Meghan e Harry si prendevano una pausa: un atto di ribellione tragicamente mancato. Ora galleggiano a fatica in una pozza di ridicolo, ma occorre riconoscere come eroica quella tensione a conciliare l’inconciliabile: il vittimismo con il coraggio, il populismo con l’aristocrazia. Hanno intuito il potenziale di una fuga romantica, ma non sono stati capaci di raccontarla. Troppo sfacciati, troppo insicuri: la privacy è un argomento solo se sai calibrarne l’invasione. Quest’anno, la gara di pubblica riservatezza l’hanno vinta Kate e William: anche i ricchi piangono, ma fuori scena.
Tom Holland e Zendaya, Kylie Jenner e Timothée Chalamet: amori innocui
Nella buona e soprattutto nella cattiva sorte quello che importa è mantenersi inoffensivi (colpa di Gwyneth Paltrow, che ha sostituito al divorzio scellerato il disaccoppiamento consapevole, e delle sue seguaci senza neanche il dono dell’invenzione linguistica). Ogni settimana devo controllare che Kylie Jenner e Timothée Chalamet stiano ancora insieme: il Daily Mail buonanima sostiene di sì, e che lei bisticci con la madre che la vorrebbe più chiacchierata, dopo tutti i panni sporchi esibiti per costruirle una personalità. Né mi rassegno all’accurata insignificanza di Tom Holland e Zendaya, il supereroe timido e la superdiva invisibile che hanno annichilito senza sforzo l’industria dello scandalo a Hollywood.
Il pettegolezzo è il contrario del buon gusto
Sarà che non si può più dire niente, e il pettegolezzo richiede un certo sprezzo del buon gusto? Sarà che invece si può dire tutto e poi il contrario, in questi giorni di informazione polverizzata, tanto niente attecchisce mai? Sarà per disperazione che ho alimentato l’entusiasmo di mia figlia QuellaPiccola per le foto di Dove Cameron e Damiano David al Met Gala: la protagonista dei primi Descendants – universo Disney per bambine ribelli, culto imprescindibile alle elementari – e l’unico maschio rock che a una novenne contemporanea sia dato conoscere. Ai miei tempi c’erano Madonna e Sean Penn a definire l’ideale irresistibile di amore matto e disperato; per lei la principessa strega e il tatuato costituiscono la miglior favola a disposizione. È difficile crescere in questo mercato, amore mio.