Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it
Leggi le altre storie di #ParlaneConChiara
Cara Chiara, da quando mio marito è in pensione, non fa che seguirmi ovunque. Io sono un’insegnante, esco la mattina presto e a volte rientro al lavoro nel pomeriggio: non ti nascondo che mi fa comodo essere accompagnata in macchina, non dover cercare parcheggio, fare un colpo di telefono e ritrovarmi lo chauffeur sotto il portone. Ma c’è un ma: dove sono finiti quei caffè organizzati al volo con le colleghe? Quelle passeggiate che mi concedevo al tramonto? O semplicemente quei pensieri solitari che mi accompagnavano tra il risveglio e l’arrivo al lavoro? Non so se dire a mio marito che ne sento la mancanza, che vorrei dei momenti di solitudine. Forse, adesso che sta sempre a casa, ha bisogno di sentirsi utile. Però anche io scalpito, temo che giorno dopo giorno potrei sentirmi braccata.
Angela
Cara Angela, abbiamo sempre 3 scelte, quando la nostra persona preferita attraversa un cambiamento. Possiamo osteggiarlo, o subirlo come apparentemente stai facendo tu. O possiamo comprenderlo: cioè accoglierlo, e provare a cambiare un po’ anche noi, per non ritrovarci nemiche né vittime di quello che sta succedendo e scoprire insieme nuovi modi per stare insieme. In altre parole: perché non regali a tuo marito un corso che potrebbe interessargli e che finora non poteva seguire? Perché non ti inventi dei compiti da affidargli? E magari una volta al mese ritagliatevi una giornata tutta per voi, per andare a vedere un posto dove non siete mai stati. Prova non a resistere a questo cambiamento, ma a riempirlo di senso. Mentre lo darai a lui, lo darai anche a una nuova Angela: perché fra chi si vuole davvero bene succede così.
Problemi di cuore, di testa o di pancia? Scrivi a lapostadelcuore@mondadori.it