Un gioiello del Liberty milanese, le ex scuderie De Montel, torna a vivere grazie a uno dei più importanti interventi di riqualificazione conservativa della città: il progetto De Montel – Terme di Milano, che regalerà tra pochi mesi nella metropoli il più grande parco termale naturale urbano.

Il progetto De Montel – Terme di Milano

Le Scuderie riapriranno al pubblico con più di 16mila metri quadri di struttura, di cui di 6mila al coperto e 10mila tra corte e aree verdi attrezzate, interamente dedicati al relax e al benessere.

La storia delle scuderie De Montel

De Montel - Terme di Milano

Progettate negli anni 20 dal famoso architetto Vietti Violi per volontà della nobile famiglia di banchieri de Montel e costruite in soli tre anni, erano uno dei gioielli Liberty della città, uno degli emblemi di San Siro all’epoca dominato del grande ippodromo e tra le più rinomate scuderie d’Italia nelle quali risiedevano purosangue come Macherio, Ortello e Orsenigo e i reggimenti della Regia Cavalleria. Non lontano, di fronte, sarà costruito poi lo stadio di calcio.

De Montel - Terme di Milano

A partire dal Secondo dopoguerra vissero un inesorabile declino fino al totale abbandono e degrado negli anni ’70 e divennero preda di una folta vegetazione, un fantasma svuotato di contenuto e dilaniato dal disordine. Dopo 50 anni, sarà dunque riportato alla luce, con una nuova destinazione aperta a tutti i cittadini, un capolavoro architettonico pressoché sconosciuto.

De Montel - Terme di Milano

L’idea del restauro nel 2007

L’idea di riconvertire l’area, restaurarne gli edifici e creare un polo termale era nata oltre dieci anni fa, nel 2007, quando venne ripristinata la storica sorgente di acqua termale a 396 metri di profondità e si iniziò a immaginare un futuro balneoterapeutico.

La svolta e il conseguente nuovo destino della struttura si concretizzano grazie all’idea del Comune di Milano di inserire le scuderie De Montel nella prima edizione di Reinventing cities, bando internazionale lanciato nel 2017 insieme alla rete di metropoli green C40, che unisce le 100 città influenti a livello globale impegnate a combattere il cambiamento climatico per la trasformazione e la rigenerazione urbana di siti inutilizzati e in stato di degrado, che ha premiato la proposta di riqualificazione e di riconversione delle scuderie De Montel.

Il team di aziende e il Fondo coinvolto

Il recupero del complesso e di rifunzionalizzazione di tutta l’area, progettato da un team di aziende coordinato dallo Studio Marzorati e da J+S, è stato reso possibile grazie all’investimento del fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG (IPC) di Azimut Libera Impresa SGR (Gruppo Azimut) – con un impegno di oltre 50 milioni di euro – in partnership con il gruppo Terme & SPA Italia, che riunisce alcuni dei più importanti siti termali e SPA su tutto il territorio nazionale, tra cui Terme di Saturnia, tempio di relax e benessere immerso nella maremma toscana.

Come si è svolto il restauro

La nuova destinazione a Terme degli spazi interni è inserita nella cornice di un meticoloso restauro filologico, svolto sotto il controllo costante della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio che ha restituito la splendida immagine integrale della struttura lavorando con le tecniche più avanzate di restauro.

I prospetti esterni e i muri dell’edificio storico sono stati interamente recuperati alla loro originaria grandezza grazie ad un attento, certosino, meticoloso restauro. Le cuspidi, i pennacchi, la trabeazione e le modanature, alcune delle quali erano andate completamente perse, sono state integralmente ricostruite dopo aver individuato il materiale originale compreso un legante d’impasto recuperato a Grenoble (lo stesso materiale utilizzato per costruire gli abbaini della galleria Vittorio Emanuele di Milano).

Sono state ripulite e ripristinate le altre ornamentazioni come i fregi in varia cromia, le colonne del chiostro centrale con capitelli e basamenti annessi, i cornicioni e le gronde a cassettoni.

Ma se all’interno intere pareti erano crollate, come anche i soffitti e le coperture, i rifacimenti attuali, realizzati con le tecniche più avanzate, sono destinati a durare. Il legno lamellare conferma la sagoma delle mansarde, le coperture in alluminio grigio a scandole in forma di losanga tradizionale ricoprono l’intero sviluppo degli edifici.

I materiali storici, in ogni parte dell’edificio sono gli stessi della costruzione originaria.
Tutta l’operazione di recupero, restauro e ripristino è stata compiuta sotto la sorveglianza e l’assenso della Sovrintendenza Archeologica delle Arti e Paesaggio.

In quest’ottica, la creazione degli spazi interni totalmente adibiti alle esperienze di benessere e relax è stata realizzata con la costruzione di una struttura in acciaio autoportante che permette lo scarico dei pesi sulla stessa, senza impatto sulla facciata storica.

Il complesso termale

Il corpo d’ingresso antistante è destinato all’accoglienza e si manifesta con una cascata d’acqua che introduce l’ampio chiostro centrale costituito da un giardino sensoriale ricco di fiori, aromi, percorsi di vario cromatismo che offre sensazioni di benessere con la complicità delle diverse piscine d’acqua. Lo spazio posteriore nel quale si apre la grande piscina semicircolare prelude il parco a disegno di cavea, un po’ come un teatro greco nel quale la natura avvolge le attività di saune, wellness e comfort personale per il benessere del corpo e della mente.

Nella meravigliosa corte esterna ci saranno cinque grandi vasche di acqua termale, di cui una, ad esempio, che si staglia davanti alla facciata con fontane a giochi d’acqua e tre piscine dedicate alla balneoterapia.
L’intero parco conterà in tutto di dieci piscine termali per un totale di 800 metri cubi di acqua e sarà organizzato su diversi livelli, con ampie aree relax e ristoro e quattro saune (di cui una grande banja russa). L’acqua avrà una temperatura che varia dai 22 ai 38 gradi in base alla tipologia di esperienza scelta.
Un raffinato ristorante bistrot, la caffetteria, il bar lounge e il garden bar completeranno la struttura.

De Montel – Terme di Milano potrà ospitare fino a 700 persone contemporaneamente diventando il più grande complesso termale e benessere inserito nel contesto di una grande metropoli italiana.

L’attenzione alla sostenibilità 

Il progetto si distingue  per diverse azioni mirate alla sostenibilità sociale e ambientale, come il controllo delle emissioni di CO2 e la compensazione dell’impatto climatico attraverso la piantumazione di 3500 nuovi alberi all’interno della corte e del parco e di 230 all’anno per 10 anni nelle aree circostanti, l’installazione di pannelli solari per la produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile e di materiali ecosostenibili per l’edilizia, il riutilizzo di acqua piovana per scopi funzionali e la creazione di diverse soluzioni per facilitare la mobilità sostenibile per l’accesso al nuovo parco termale, come la stazione di bike sharing.

Tutto l’involucro architettonico e l’insieme impiantistico sono stati pensati per massimizzare il risparmio energetico ma anche per produrre energia tramite sistema fotovoltaico, di contenimento emissione CO2, e di recupero delle acque piovane che vengono raccolte in due vasche sotterranee di riuso per garantire l’irrigazione totale degli spazi verdi e le acque di servizio degli scarichi di tutto il centro.

Il legame con il territorio

Il legame con il territorio rappresenta un aspetto fondamentale e inscindibile del progetto, che sin dal principio anela a creare una sinergia profonda con la comunità cittadina. L’obiettivo è quello di contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile della zona, arricchendo il tessuto sociale ed economico circostante. Ogni azione progettata è stata pensata per generare un impatto positivo e duraturo che promuova la crescita collettiva e il benessere della città. Un principio che guida tutte le iniziative, presenti e future, assicurando un’evoluzione in totale armonia con le esigenze della comunità e con la vocazione del territorio stesso.