Di solito l’esplosione della primavera porta con sé quella voglia di uscire, stare all’aria aperta, abbracciare gli alberi, limonare con il primo che passa. I colori simbolo di questo marzo però non sono legati solo alla fioritura dei germogli floreali, ma anche alle disposizioni ministeriali, in cui arancione e rosso sono cromature ahimé terribilmente presenti. Per i baci agli sconosciuti i tempi non sono maturi, portate pazienza. Eppure accogliere il cambio di stagione è possibile anche con queste restrizioni. E, nel rispetto delle regole, può essere utile lavorare nella direzione di una qualche rinascita.

Sotto il profilo alimentare ormai non c’è nulla da aggiungere: ognuna di noi sa cosa può e sa fare per non mangiarsi anche la mobilia, come a volte sarebbe appetibile fare, per accogliere uno stato di forma che sia vicino non alla bellezza (chi lo decide, poi?) ma alla salute. Sappiate che nel cervello i recettori della fame e della sete sono vicini, quando a metà pomeriggio vorreste aggredire il frigo: fatevi di zenzero e rosa canina, può sempre essere utile. Altro lato fondamentale: dedicarsi al decluttering, che non è la mera eliminazione degli oggetti superflui, ma una vera filosofia di vita orientata all’essenziale che apre le porte di una più liberatoria gestione materica. Liberazione dal superfluo, dal vetusto e dall’inutilizzato. Usate le regola del 12-12-12: 12 cose da buttare, 12 da riciclare, 12 da restituire (anche quelli che hanno stilato queste regole sanno che in casa avete oggetti non vostri e che alcuni amici si stanno ancora chiedendo perché non gli avete reso la pirofila con cui nella Pasquetta del 2014 vi hanno portato una parmigiana di melanzane a casa).

Preparate poi 4 scatole e scriveteci “da donare – da buttare – da tenere – da riutilizzare”. Se dopo qualche mese non avete mai aperto la scatola “da riutilizzare”, cambiate la nomenclatura. Nell’armadio appendete con la gruccia i capi su cui avere dei dubbi in senso inverso rispetto agli altri e se dopo 3 mesi il senso non è mai cambiato perché non li avete mai usati… sapete cosa fare. Mi sembra superfluo aggiungere che questo ragionamento andrebbe esteso anche alle persone che frequentate. Dividetele in “presenti- assenti – presenti solo quando gli serve qualcosa – tossiche”. Non mettete nessuno in una scatola, ma sappiate che il decluttering vale anche per chi nelle nostre vite non porta colori, ordine e neppure pirofile di melanzane alla parmigiana (da rendere, comunque).