1. La cassa integrazione per le aziende
Per salvare i posti di lavori il governo stanzia 5 miliardi: fino ad agosto le imprese con più di 5 dipendenti che sospendono o rallentano le attività causa Covid-19 possono chiedere la cassa integrazione fino a 9 settimane, per tutti o una parte dei dipendenti. I lavoratori interessati riceveranno una somma pari a circa l’80% dello stipendio. «Laddove le attività proseguiranno, il dipendente può chiedere lo smart working, senza necessità di accordo scritto. Chi invece a marzo è andato in ufficio riceverà un premio di 100 euro in busta paga, se ha un reddito sotto i 40.000 euro» spiega Pasquale Staropoli, esperto della Fondazione studi consulenti del lavoro.
2. I congedi per i genitori che vanno al lavoro
Per accudire i figli a casa da scuola i lavoratori dipendenti possono chiedere un congedo parentale “extra” di massimo 15 giorni, da poter dividere tra i genitori. È previsto per chi ha figli fino a 12 anni o disabili di ogni età che frequentano scuole o centri diurni, ora chiusi, a condizione che l’altro genitore non sia in cassa integrazione, astensione dal lavoro o disoccupazione. «Per ogni giornata l’Inps corrisponde il 50% della retribuzione. Sono inclusi anche autonomi e collaboratori, ma solo se iscritti alla Gestione separata Inps» chiarisce Giuseppe Colletti del patronato Inca Cgil. «Chi già ora sta usufruendo del congedo retribuito al 30% previsto per i bambini fino a 8 anni vedrà in automatico l’indennità del 50% per 15 giorni. Infine, i lavoratori dipendenti con figli tra i 12 e i 16 anni potranno fare domanda per un congedo non retribuito, sempre di 15 giorni».
3. Il bonus per la baby sitter (ma non per la badante)
In alternativa ai congedi parentali, i genitori possono scegliere il bonus baby sitter di 600 euro che sale a 1.000 euro per sanitari e forze dell’ordine, senza limiti di reddito. Riguarda dipendenti, collaboratori, autonomi e tutti i professionisti iscritti a casse previdenziali diverse dall’Inps. «Bisognerà fare richiesta direttamente sul sito Inps, certificando che la baby sitter ha un regolare contratto di lavoro e aprendo il “libretto famiglia”. Da qui si potrà scaricare il voucher con cui pagare la collaboratrice. I dettagli saranno pubblicati a giorni nella circolare dell’Istituto» spiega Colletti. Il pagamento dei contributi per colf, baby sitter e badanti, è spostato al 10 giugno, ma non c’è traccia nel decreto del bonus per i caregiver: a chi assiste un parente disabile e usufruisce dei permessi 104, però, andranno 12 giorni di permesso retribuito in più, da consumare tra marzo e aprile.
4. L’assegno di 600 euro per autonomi e precari
Partite Iva, co.co.co, operai agricoli a tempo determinato, lavoratori stagionali del turismo e precari dello spettacolo potranno chiedere all’Inps un assegno di 600 euro. «Per ora restano fuori i professionisti iscritti alle casse professionali private, mentre sono inclusi i lavoratori iscritti alle gestioni speciali Ago, come commercianti o artigiani» spiega Staropoli. Ma il ministero del Lavoro sta valutando se inserire anche le casse private. In programma anche un’indennità speciale per chi ha perso il lavoro a causa del Covid-19, ma per i dettagli si aspetta il decreto del ministero del Lavoro. Confermato, invece, per tutti coloro che hanno ricavi sotto i 2 milioni di euro il tanto sospirato stop di alcune imposte. Spiegano dal Caf Cisl: «Si tratta di versamenti Iva, ritenute alla fonte (come le ritenute d’acconto sui redditi di lavoro dipendente), addizionali e comunali e regionali, contributi previdenziali Inps e premi Inail in scadenza tra l’8 e il 31 marzo: andranno saldati entro il 31 maggio e potranno essere frazionati in 5 rate mensili».
5. Lo stop ai mutui per chi fattura meno
Boccata di ossigeno per chi ha un mutuo prima casa. La possibilità di congelare il prestito fino a 18 mesi viene estesa a tutti i lavoratori fino a metà dicembre, purché il debito residuo sia sotto i 250.000 euro e non si abbiano più di 3 rate arretrate. «Potranno fare domanda dipendenti e co.co.co. che hanno subìto la riduzione dell’orario o uno stop dal lavoro per almeno 30 giorni, ma anche autonomi e professionisti, senza limiti di reddito. Questi dovranno autocertificare di avere registrato una riduzione del fatturato di almeno il 33% in uno dei trimestri successivi al 21 febbraio, causa coronavirus» chiarisce Anna Vizzari di Altroconsumo. «Non sono previsti interessi di mora, e per ogni rata sospesa il Fondo interviene pagando il 50% della quota interessi». Le info sulle procedure sono sul sito Consap.
6. Le agevolazioni per il pagamento di cartelle esattoriali e tasse
Sfumata l’ipotesi di uno sconto sulle bollette di luce e gas, le famiglie in difficoltà incassano una dilazione sul fronte fiscale. «Chi ha da pagare cartelle esattoriali, avvisi di accertamento esecutivi o avvisi addebito emessi dagli enti previdenziali tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020 adesso ha tempo fino al 30 giugno» spiegano dal Caf Cisl. «Per quanto riguarda la sospensione degli avvisi bonari dell’Agenzia delle entrate, il decreto non li menziona: bisognerà aspettare i chiarimenti nei prossimi giorni». Proroga al 31 maggio anche per le rate della rottamazione ter.
7. I rimborsi per viaggi ed eventi
Visite al museo e concerti, viaggi, teatri e cinema acquistati prima dell’emergenza saranno rimborsati. Per chi ha annullato pacchetti e trasferimenti, il decreto del 2 marzo prevede che il tour operator o la compagnia emettano un rimborso in denaro o un buono da spendere entro un anno. Con il decreto Cura Italia il diritto viene allargato a eventi culturali e prenotazioni alberghiere, ma il rimborso arriverà solo sotto forma di voucher. La domanda va inviata entro il 16 aprile al venditore, allegando il biglietto, il bonus dovrà arrivare entro 30 giorni. Airbnb aveva intanto fatto sapere che le prenotazioni fino al 14 aprile potranno essere eliminate riottenendo le somme pagate. «Le compagnie aeree che hanno cancellato i voli hanno attivato le procedure per la restituzione del denaro dai loro siti» spiega Maria Pisanò, del Centro europeo consumatori. In caso di problemi, meglio però inviare un reclamo scritto» Per informazioni, visita il sito del Centro europeo consumatori Italia.
Numeri e siti utili
Molte delle pratiche stabilite dal decreto Cura Italia dovranno essere avviate sui canali telematici dell’Inps. Per info e domande resta attivo il Contact center nazionale (803164 o 06164164 da cellulare). Sul sito inps.it, alla voce “Coronavirus: le misure dell’Inps”, si possono scaricare i numeri degli sportelli telefonici provinciali. Anche gli uffici di Caf e patronati si sono organizzati per offrire consulenza telefonica, via chat o via email. Per informazioni ci sono i siti CafCisl (800800730), Inas (800 249307), Inca, CafCgil.