Marzo 2016 Com’è che da qualche tempo bevo come un’idrovora, faccio pipì che neanche un bevitore di birra, mangio come un orco ma dimagrisco? Fisso un appuntamento con il medico di base che mi prescrive una batteria di esami. «Ha parenti con il diabete?» domanda. Improvvisamente ricordo mio zio e alcuni biscugini paterni: diabetici e cui negli anni… zac, amputati piedi e gambe. Aiuto! Quando porto i risultati al medico, la mia glicemia alle stelle lascia pochi dubbi. «Deve andare subito da un diabetologo!» mi intima il dottore. Mi guardo i piedi e mentalmente comincio a salutarli.
Aprile 2016 Eccomi alla Struttura di dietologia e nutrizione clinica del Fatebenefratelli di Milano. I pazienti in attesa sembrano sereni e, particolare che non trascuro, sono tutti muniti di piedi. Mi riceve la dottoressa Nadia Cerutti e inizia il quarto grado. Sembra soprattutto interessata al mio stile di vita. Che sono sovrappeso si vede. Sì, mangio di tutto. Alcolici? No, ma adoro le bevande zuccherate. Attività fisica? Mai, sono per l’atrofia, lo dice anche Woody Allen. È per questo che mi è venuto di colpo il diabete? «Ce l’ha da un po’» mi illumina pazientemente la diabetologa. «Vede questo valore degli esami? È l’emoglobina glicata che racconta l’andamento della sua glicemia nei tre mesi passati». Il differenziale tra diabete no e diabete sì è sotto i 40 e io mi posiziono su un bel 56… Addio, piedini.
La cura del diabete 2, il mio, però è semplice: mi prescrive la metformina, farmaco di prima scelta, e spalleggiata dalla dietologa mi spiega la mia nuova dieta. Che altro non è che la nuova piramide alimentare: tanta verdura, cereali integrali come non ci fosse un domani, legumi a go-go, frutta due volte al dì, carne rossa e dolci concessi due volte la settimana. «Il suo nemico non è lo zucchero ma i grassi animali» mi stupisce la diabetologa. «E poi si muova! Come, usa sempre in scooter? I piedi ce li ha, no?». A proposito di piedi, dottoressa, in passato in famiglia ci sono stati degli amput…». «Diabete trascurato, non sarà il suo caso. Lei pensi a mangiare meglio e farsi qualche passeggiata in città».
Settembre 2016 La piramide alimentare funziona e camminare anche! Sono dimagrita di 15 chili e ho rinunciato alla Vespa in favore del contapassi. Incredibile, anche i miei esami sono perfetti. La dottoressa Cerutti apprezza soprattutto la mia emoglobina glicata che ora si piazza su un ottimo 39 raccontando di come sia stata brava in questi ultimi tre mesi (con la glicata non si bara). Sacrifici? Nessuno, ho semplicemente mangiato, e con gusto, secondo i consigli della nuova piramide alimentare e ho fatto una cosa che non facevo da anni: camminare. «Rivediamoci in marzo» annuncia la diabetologa «se gli esami fossero ancora buoni, proviamo a togliere la metformina».
Dottoressa, sono guarita? «Il diabete si previene e si cura, e in entrambi i casi la terapia è la stessa: alimentazione sana e movimento. Che aiutano a tenerlo lontano e lo tengono anche a bada in chi l’ha incontrato».
L’abbraccio e torno a casa. Snella, felice e a piedi.
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A CHI CHIEDERE AIUTO
Si calcola che in Italia i diabetici siano 5 milioni, più del doppio di 30 anni fa (fonte Rapporto Arno Diabete 2015). Un trend, purtroppo in ascesa, ma che rende molto capillare la distribuzione dei centri dedicati alla cura.
Dove rivolgersi? In prima battuta è sempre meglio farsi prescrivere gli esami dal proprio medico di base che valuterà i risultati. Poi puoi trovare la struttura più vicina a casa consultando i motori di ricerca delle due grandi associazioni diabetologiche italiane.
Associazione medici diabetologi: www.aemmedi.sezioniregionali.it
Società italiana di diabetologia: siditalia.it/informazione/dove-curarsi
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DIABETE DI TIPO 1 E 2: COSA SONO?
Il diabete di tipo 1, pur insorgendo a ogni età, colpisce prevalentemente bambini e adolescenti. con picchi tra età prescolare e pubertà. Ha un esordio rapido ed è considerato una malattia autoimmune (l’organismo distrugge parte delle sue stesse cellule).
Il diabete di tipo 2 è la forma più frequente di diabete (circa il 90%). Arriva preferibilmente in età adulta e il rischio aumenta con l’età. È più frequente tra le donne e ha un esordio lento e progressivo. Tra i fattori di rischio accertati ci sono: diabete gestazionale, sovrappeso/obesità, dieta sbilanciata, vita sedentaria, ipertensione, valori alti di colesterolo e familiarità.