Sos vitamina B12. Nei bimbi appena nati questa sostanza è sempre più carente. A dirlo è la Società italiana per lo studio delle malattie metaboliche ereditarie e lo screening neonatale, che ha diffuso nei giorni scorsi alcuni dati che hanno fatto discutere: i casi di deficit di B12 sono passati dai 46 del 2015 ai 126 del 2016. Numeri ancora non importanti, ma comunque triplicati. E sul banco degli imputati è salita anche l’alimentazione vegetariana o vegana delle mamme in gravidanza.
I piccoli rischiano anemia e ritardi neuromotori
La vitamina B12 si trova nei cibi di origine animale come carne, uova, pesce e latte ed è fondamentale per la salute del sistema nervoso, ma oggi è carente in 1 bambino su 4.000. «I numeri emergono dallo screening per le malattie metaboliche, che dal 2016 in Italia è obbligatorio e ha evidenziato un aumento di questo difetto» spiega Carlo Dionisi Vici, responsabile dell’Unità di Patologia metabolica all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. «Le cause? La maggior presenza di cittadini che arrivano da India e Bangladesh, Paesi in cui c’è un’alimentazione soprattutto vegetale, e la diffusione della dieta vegana. ll deficit di B12 può avere conseguenze se i bambini vengono poi svezzati e alimentati solo con un regime vegetale: possono soffire di anemia, ipotonia e ritardi nello sviluppo neuromotorio».
Ma se i menu sono ben calibrati l’allarme è limitato
La cura della dieta deve quindi essere massima. «L’Accademia di nutrizione e dietetica, che è la più autorevole associazione di nutrizionisti al mondo, ha confermato nel 2016 la sicurezza dei menu vegetariani ben pianificati» spiega Mario Berveglieri, pediatra esperto in alimentazione green. «Ovvero menu calibrati, vari e integrati con la vitamina B12».