Quando si pensa ai disturbi da stress vengono subito in mente il mal di stomaco, la cefalea, la cervicale. Invece la notizia sorprendente, emersa in modo evidente negli ultimi mesi, è che la tensione può causare anche problemi agli occhi e ai denti. Uno degli effetti indiretti del Covid-19, come hanno denunciato sia gli odontoiatri americani sia gli esperti della Società italiana di parodontologia e implantologia, è stato una maggiore diffusione delle malattie parodontali, del bruxismo (con un incremento del 36%), delle fratture dentali, che sono raddoppiate, e persino delle carie, aumentate del 18%. Tremolii agli occhi, secchezza oculare e visione offuscata sono i sintomi da stress riscontrati più spesso negli studi oculistici.
Le palpebre tremano
«Ultimamente abbiamo osservato fra i nostri pazienti un aumento dei disturbi visivi legati alla tensione nervosa» conferma il dottor Marco Moschi, chirurgo oculista e direttore medico della Clinica Baviera Italia. «Come il tremore dovuto a una contrazione involontaria di uno dei piccoli muscoli che fanno alzare le palpebre e che, se c’è un maggiore rilascio di adrenalina, causa il tremolio. È un problema passeggero che si risolve da solo ma si può attenuare con integratori di potassio e magnesio. Anche l’occhio secco peggiora se si è sotto pressione.
«Quando si è molto tesi, si sforza di più la vista e si ammicca meno» continua l’esperto «Se si riduce l’ammiccamento, cioè il meccanismo di apertura e chiusura delle palpebre che aiuta a distribuire il film lacrimale, si accentuano i sintomi della secchezza come bruciore e prurito. Che si alleviano con colliri a base di lacrime artificiali. O con integratori a base di Omega 3 perché favoriscono la produzione della parte grassa delle lacrime, che così evaporano meno e idratano meglio ».
La vista può offuscarsi
Lo stress può scatenare anche sintomi più allarmanti come la visione offuscata o addirittura la perdita temporanea della vista. «Nella maggior parte dei casi si tratta della maculopatia sierosa centrale, una patologia della retina che, per ragioni sconosciute, colpisce più facilmente le persone stressate, soprattutto gli uomini iperattivi e competitivi» aggiunge il dottor Moschi. «Si forma una raccolta di liquido sotto la macula che solleva la retina e offusca la visione, come se si fosse sott’acqua. È un problema che richiede una visita oculistica ma in genere passa da solo in pochi mesi. Per accelerarne la risoluzione funzionano bene gli integratori di curcuma».
Di notte, serri i denti per scaricare la rabbia
Non si stupisce dell’impennata dei problemi ai denti nemmeno il dottor Francesco Santi, medico chirurgo dentista e autore de La bocca della salute (Il Punto d’Incontro), manuale di dentosofia olistica, un metodo basato sulla relazione tra cavo orale e salute dell’intero organismo. «Il legame fra stress e bocca è strettissimo» afferma l’esperto. «Nel nostro cervello si trova una piccola zona, l’amigdala, che gestisce sia le reazioni di stress sia le funzioni orali come la masticazione. Non a caso spesso si usa la bocca in modo improprio: si serrano i denti se si è arrabbiati oppure quando si è molto sotto pressione si digrigna la notte». Si capisce bene perché il bruxismo è aumentato in tempi di Covid. È più difficile comprendere il legame con gli altri disturbi.
«Ci sono due meccanismi con cui lo stress prolungato può innescare o peggiorare i problemi alla bocca» spiega il dottor Santi. «Causa nella saliva un aumento del cortisolo, ormone che abbassa le difese, e riduce le immunoglobuline A che proteggono le mucose dalle infezioni. In più, altera la flora batterica intestinale da cui dipende il 70 per cento della nostra immunità. E c’è un continuo dialogo tra le cellule immunitarie intestinali e le mucose di tutto l’organismo, bocca inclusa. Diversi studi provano infatti che la parodontite, infezione batterica delle gengive e delle strutture di sostegno del dente, colpisce più facilmente chi è soggetto a forti stress».
Anche le carie peggiorano
«Il dente è come un vaso di cui prendersi cura non solo dall’esterno» spiega il dottor Santi. «Al suo interno è percorso da canalini dentro ai quali scorre il fluido dentinale, un liquido che va dalla polpa allo smalto per nutrire e lavare via le sostanze dannose. Questo flusso è regolato da un ormone prodotto dalla parotide sotto lo stimolo dell’ipotalamo, una zona del cervello coinvolta nella risposta allo stress. Se l’ormone non viene rilasciato, il fluido scarseggia e inverte la sua direzione: anziché lavare via i batteri, li fa entrare nel dente. Favorendo così anche la carie». In questo periodo conviene curare con particolare attenzione l’igiene orale e, in caso di fastidi a denti e gengive, subito dal dentista.