Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara Gamberale alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it
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Cara Chiara,
malgrado questa guerra invisibile e silenziosa che ci sta sconvolgendo, le scrivo per parlarle di Amore. Mi chiamo Alberto, ho 52 anni, sono della provincia di Vicenza, single non per scelta, senza figli e con 4 amatissimi nipoti. Ho avuto storie più o meno importanti e, nonostante l’età, sono riuscito a innamorami (non corrisposto, ma non importa) anche di recente: questo per dirle che credo molto in quel sentimento che risveglia l’anima, brucia il cuore e porta pace alla mente. Ho sempre avuto il desiderio di metter su famiglia, ma per colpa mia – perché non sono stato paziente nella storia più importante – o perché doveva andare così, non ci sono riuscito, e me ne rammarico. Credo di essere disposto, se coinvolto in una storia seria, a prendermi in carico gli eventuali figli di lei: ho ricevuto tanto amore ed educazione dai miei cari e non vedo l’ora di contraccambiare. Le scrivo sperando possa riferire alla donna perplessa e “sfigata” (alla quale ha già pubblicamente risposto) che non dobbiamo sentirci sfigati, ma che dobbiamo farci scivolare addosso i pensieri negativi, i giudizi altrui e, soprattutto, quel malessere che ci creiamo guardando lo stile di vita che ci propone e impone la società. La migliore cosa, alla fine, è riuscire a sorridere di noi stessi e con gli altri.
Cordiali saluti, Alberto
Alberto,
mi ha commosso, della sua lettera, la A maiuscola usata per amore. Che le sia inconsciamente scappata o che l’abbia pensata così, racconta in ogni caso quanto preziosa sia per lei quella parola. Non credo ci sia un’età per mettere su famiglia. Le famiglie sono quelle che ci fanno sentire a casa, e possono formarsi in qualunque istante, anche un giorno che non te l’aspetti, quando qualcuna, magari una perplessa e “sfigata”, inciampa in una lettera capace di riaccenderle il cuore: magari questa. Le presto come amuleto, Alberto, l’incipit di Futura di Lucio Dalla: «Chissà, chissà, domani».
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Disegno di Elisa Macellari