La ragazzina 16enne morta a Genova aveva preso l’Mdma, l’ecstasy, una delle droghe in forte crescita in Italia. Sempre uguale, ma sempre diversa perché oggi gli spacciatori riescono a fornire un’alternativa anche visiva alle “solite” pasticche. Quindi offrono questa e altre droghe basate sullo stesso principio attivo, l’MD, dopo averlo sbriciolato e spesso combinato con antidolorifici, Xanax e codeina. I costi raramente superano i 30 euro, budget alla portata di qualsiasi teenager per un sabato sera.
L’Mdma non è l’ultima arrivata. La novità oggi si chiama Som. A Roma e Napoli gli spacciatori la vendono fuori dai locali della movida in bustine da mezzo grammo, che si trovano anche online a prezzi fra 10 e 20 euro. Provoca euforia e rilassatezza, ma senza che i battiti cardiaci s’impennino come quando si assumono cocaina o anfetamine. Aiuta a socializzare ma genera anche lunghi vuoti di memoria, motivo per cui nel Nord Europa è stato definito «droga da stupro». La sua scoperta è così recente che gli investigatori sono ancora divisi sull’origine del suo nome: potrebbe essere la contrazione di “something” (qualcosa, in inglese) o il sinonimo per assonanza di saam, una bevanda speziata asiatica. Perché il Som si scioglie nei drink, ha un sapore dolciastro ed è proprio dall’Asia che arriva, come quasi tutte le nuove droghe sintetiche che negli ultimi anni hanno invaso il mercato italiano dello sballo.
Ci sono 500 nuove molecole tossiche
I numeri parlano chiaro: se si incrociano i dati del Cnr con quelli dell’ultimo Rapporto sulle tossicodipendenze dell’Istituto superiore di Sanità, il totale delle nuove molecole chimiche tracciate in Europa arriva a quasi 500. «Anche se alcune non sono neppure arrivate in Italia e molte altre non hanno raggiunto lo spaccio al dettaglio, il numero indica un’attività in crescita da parte dei laboratori della criminalità organizzata, che tagliano e sperimentano alla ricerca della droga perfetta» confida un investigatore che preferisce mantenere l’anonimato. È d’accordo con la sua analisi Luigi Grassi, del servizio prevenzione della Asl di Genova: «Fino a pochi anni fa la base di partenza erano gli stessi 5 o 6 componenti. Oggi invece aggiorniamo in continuazione le tabelle, e a volte facciamo anche fatica a riconoscere una droga perché fra le sostanze di taglio si trovano medicinali legali o sostanze prive di odore». Ecco uno degli elementi che favoriscono il boom degli stupefacenti sintetici: produrli è facile e costa poco (bastano provette, solventi e qualche forno a microonde) e anche i rischi per chi spaccia sono minimi.
Si diffondono come stimolanti low cost del sabato sera
Gli ultimi mesi sono stati segnati da un’ondata di sequestri che contribuisce a tracciare la mappa delle nuove droghe più in voga. Nelle grandi città preoccupa soprattutto la diffusione dello Shaboo, un cristallo di scarto dell’anfetamina che, fumato o inalato, regala veglie di 24/26 ore per meno di 40 euro, la metà di una dose di coca: «Lo Shaboo in Italia si spaccia da almeno 10 anni» continua Grassi. «Fino a poco tempo fa, però, il suo era un consumo di nicchia, limitato agli immigrati e a chi in generale fa lavori pesanti. Oggi invece lo Shaboo, con il nome di “diamantino”, si sta diffondendo come stimolante low cost del sabato sera. Peccato che i suoi effetti di breve periodo, dal rischio di infarto al danneggiamento permanente della corteccia cerebrale, siano di gran lunga i peggiori che abbiamo registrato».
Ma la lista delle droghe chimiche “trendy” e a buon mercato è lunghissima e non risparmia neppure la marijuana, che ormai viene di frequente tagliata con oppiacei e metadone.
Causano sbalzi d’umore e inappetenza
È un altro dato, tuttavia, a preoccupare maggiormente gli addetti ai lavori: il consumo è sempre più giovane e sempre più inconsapevole. Secondo l’ultima Relazione annuale sulle dipendenze presentata al Parlamento dal Dipartimento politiche antidroga e riferita al 2015, 4 consumatori su 10 hanno fatto la loro prima esperienza di consumo al di sotto dei 15 anni e 2 su 10 fra i 13 e i 14. E non si tratta solo di spinelli: il 20% dei giovanissimi ammette di aver già provato 2 o più sostanze e fra i 19 e i 20 anni il policonsumo è un’abitudine per 1 ragazzo su 3.
Mentre un altro studio condotto dal Cnr in collaborazione con Espa Italia rileva che il 56% dei consumatori abituali nella fascia di età 14-19 ha assunto stupefacenti “alla cieca” almeno una volta, ma il 23% di loro ha ripetuto l’esperienza più di 10 volte. «Nella mia Asl ho avuto in cura 2 ragazzi di 15 anni e 2 di 16» ammette Grassi. «Uno, in particolare, è andato in aritmia dopo un cocktail di pastiglie e polverine non meglio identificate, e rischia danni permenenti ai neuroni».
Stessa storia a Milano, dove nel 2016 2 adolescenti sono state ricoverate per overdose da Shaboo. In diverse città italiane i Sert hanno aperto sportelli dedicati ai giovanissimi, ma è chiaro che il lavoro più grosso andrebbe fatto sul fronte della prevenzione. «Purtroppo riconoscere i segnali è difficile perché un certo atteggiamento indolente e annoiato sembra ormai normale agli occhi di professori e genitori» conclude Grassi. «Ma dobbiamo comunque prestare attenzione a elementi come sbalzi d’umore, euforie improvvise, inappetenza, distanza. Sia nei nostri figli sia nel gruppo di amici che frequentano».
Le altre sostanze
MT45 Oppiaceo sintetico, ha proprietà rilassanti simili all’eroina. Si inala dopo averlo frantumato o si assume in pasticche che contengono anche antidolorifico o anfetamine.
KROKODIL Droga antifatica “povera” realizzata con scarti di eroina e l’aggiunta di codeina, acidi e stimolanti.
CAPTAGON Mix di scopolamina, caffeina e anestetico per cavalli. L’Is lo inietta ai prigionieri prima delle esecuzioni, per renderli docili. In Europa si sniffa nel dopo discoteca.
FLAKA Pasta sintetica ricavata dalla pianta africana del khatt: masticata, ha le stesse proprietà eccitanti della coca.