Dove rifugiarsi in caso di guerra nucleare? Con i combattimenti alle nostre porte che non sembrano destinati a finire presto, e che stanno influenzando le vite dei nostri figli, sul web in tanti si interrogano su come salvarsi nel caso in cui la situazione dovesse arrivare a un punto di non ritorno.

Le conseguenze di una guerra nucleare

Un’esplosione nucleare e le sue radiazioni, il calore e gli effetti dell’esplosione comporterebbero rapidamente una morte devastante e diffusa. Ma avrebbero anche un impatto enorme sull’approvvigionamento alimentare, visti i cambiamenti che causerebbero all’atmosfera, alla superficie terrestre, agli oceani e al commercio internazionale di prodotti per la sopravvivenza, cibi e acqua.

Miliardi di persone morirebbero di fame

Secondo una stima di Nature Food, una rivista specializzata nella ricerca sulla produzione alimentare, morirebbero di fame circa 6,7 miliardi di persone. Ma non succederebbe ovunque: ci sono luoghi dove cibo e acqua potrebbero rimanere a disposizione.

Secondo lo studio, i Paesi che non vedrebbero alcuna perdita di popolazione includono Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay, Costa Rica, Panama, Haiti, Australia, Islanda e Oman. Al contrario, gli Stati più a rischio morte a causa della fame includono Stati Uniti, Canada, la maggior parte dell’Europa e della Russia.

Niente cibo, niente allevamenti

Tuttavia, il fatto che in certi luoghi possa esserci ancora cibo a disposizione, non significa che la popolazione potrebbe continuare a nutrirsi normalmente. L’apporto calorico si ridurrebbe tal punto che le persone comincerebbero a soffrire comunque la fame, e a dimagrire inesorabilmente. In una situazione del genere, il loro fisico potrebbe sopportare solo una vita sedentaria.

Guerra nucleare: tre scenari inquietanti

Non solo: secondo lo studio, in questo scenario al secondo anno di guerra nucleare il 50% del grano di bestiame sarebbe usato per il cibo umano e l’altro 50% per nutrire gli animali sopravvissuti. Altri due scenari riguardano il caso in cui l’allevamento di bestiame potrebbe continuare e il “no deal di bestiame“, dove tutti gli animali verrebbero uccisi nel corso dell’anno e il 50% del grano destinato agli allevamenti verrebbe utilizzato per il consumo umano.

Nel “caso di bestiame parziale”, solo negli Usa morirebbero 312,22 milioni di persone, cioè il 98% della popolazione. Ma il problema alimentare non è l’unico che preoccupa gli abitanti del pianeta. La maggior parte si chiede dove potrebbe rifugiarsi in caso di guerra nucleare per salvarsi la vita.

Dove rifugiarsi in caso di esplosione?

Uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Physics of Fluids ha calcolato dove potrebbe essere più sicuro ripararsi in un edificio nel caso in cui una bomba nucleare sia esplosa nelle vicinanze. Supponendo che l’immobile non sia all’interno della palla di fuoco iniziale dell’esplosione, in cui tutto e tutti sarebbero vaporizzati, il pericolo principale oltre alle radiazioni sarebbe l’onda massiccia di vento nucleare e fuoco che segue lo scoppio della bomba.

Gli autori della ricerca, un team dell’Università di Nicosia a Cipro, hanno utilizzato un modello computerizzato avanzato per indagare su come una esplosione nucleare circa tre volte più potente di quella avvenuta a Nagasaki in Giappone nel 1945 e i venti ad alta velocità che ne seguirono si muoverebbero attraverso un edificio. Secondo gli esperti, il posto migliore per ripararsi sarebbe in un edificio robusto, lontano da qualsiasi porta o finestra, e idealmente in un angolo.