Anche Coca Cola, l’iconico marchio famoso nel mondo, deve fare i conti con l’inflazione. E così ecco che per il 2023 prevede un nuovo aumento dei prezzi.
Coca Cola aumenta i prezzi: il motivo
Con la crescita dell’inflazione, fare la spesa è diventato sempre più caro e avere un occhio di riguardo per il portafoglio è ormai all’ordine del giorno. Latte, frutta e verdura, pane, pesce, carne e molti alti prodotti: le donne più abituate a perdersi tra i corridoi dei supermercati avranno notato tra gli scaffali un’infinità di prezzi in rialzo. Se sei fedele al gusto frizzante della Coca Cola, è in arrivo una cattiva notizia. Preparati a farne a meno, se riesci: anche la celebre bevanda sta per subire una nuova impennata dei prezzi.
I prezzi delle bevande dell’azienda, che include anche Fanta e Sprite, hanno subito un aumento del 12% nel 2021. La situazione non sarà migliore nel 2023: lo ha annunciato James Quincey, amministratore delegato di Coca Cola, il quale fa sapere che a causa dell’inflazione «ci saranno aumenti di prezzo in tutto il mondo nel 2023». Un passo indietro, tuttavia, è atteso verso la fine dell’anno. L’inflazione potrebbe moderarsi «nel corso dell’anno», quindi entro la fine del 2023 anche i prezzi «inizieranno a moderarsi e diventare più normali». Quincey non esclude un “hard landing”, in quanto negli Usa l’inflazione continua a moderarsi e «l’economia e il consumo, almeno delle bevande, continuano a essere buoni».
Al contempo, non è escluso che i prezzi dei prodotti Coca Cola differiscano di Paese in Paese. Il motivo è chiaramente spiegato dall’amministratore delegato, il quale ha ricordato che in alcune nazioni «l’inflazione è ben oltre il 50%» e i prezzi potrebbero variare «più volte l’anno». Nelle società più sviluppate, invece, l’inflazione si sta moderando e l’azienda potrebbe tendere verso «prezzi standard».
Profitti in aumento
Nel 2022 l’aumento dei prezzi che ha coinvolto i prodotti Coca Cola pare non abbia apportato un duro colpo alle casse dell’azienda, anzi. Coca Cola ha ottenuto profitti trimestrali migliori del previsto e i dirigenti stanno monitorando la risposta all’incremento dei prezzi. I risultati sono stati favoriti dalla ripresa delle vendite non solo in casa, ma anche in luoghi pubblici come locali di intrattenimento e centri sportivi. L’unica eccezione è l’Asia del Pacifico, dove la politica di contenimento del Covid-19 (con l’istituzione di nuovi locakdown) ha portato a un blocco prolungato dell’economia. Si segnala però un aumento delle vendite in India e nelle Filippine. Tuttavia, nonostante una prospettiva relativamente positiva, l’amministratore delegato non dà per scontata la spesa (e la fiducia) dei suoi consumatori. L’aumento dei prezzi, infatti, stride con le pressioni esterne che chiedono di mantenerli stabili o addirittura abbassarli.
Nello stesso periodo dell’anno passato, anche McDonald’s Corporation ha ottenuto il medesimo successo. I suoi risultati finanziari relativi al secondo trimestre 2022 indicano vendite globali comparabili in un aumento pari al 9,7%.