Quest’estate Enrico Silvestrin non va in vacanza, diviso com’è tra la conduzione del Festivalbar 2007 su Italia 1 e le riprese di Distretto di polizia 7 per Canale 5. Due dei programmi più seguiti dal grande pubblico. Ma come, proprio lui, l’ex veejay di Mtv che giocava a fare l’outsider? «I veri artisti non si creano problemi. In America è normale alternare gli show televisivi, le fiction e il cinema. In Italia, invece, se uno si dedica a progetti diversi viene giudicato male» sbotta al telefono, mentre è a Roma dal fisioterapista. «E i giornalisti sono bravissimi a montare le polemiche».
Vuoi dire che tornare sul palco di una kermesse musicale dopo aver recitato con registi come Gabriele Muccino non è un passo indietro?
«È la conquista di una coppa che ancora mancava nel mio palmarès. Ma anche un felice ritorno al passato: dentro di me una fiammella si è riaccesa. E mi fa più piacere di quanto credessi».
Com’è da vicino la tua compagna di avventure Elisabetta Canalis?
«Simpatica e naturale. Non se la tira per niente, anche se potrebbe fare la diva».
È raro andare d’accordo con i colleghi nella televisione di oggi?
«Alla tv italiana mancano altre cose».
Per esempio?
«Non ci sono idee. Ci vorrebbe più, come dire, “edge”».
Traduci dall’inglese, please.
«Più mordente, ironia, sarcasmo. Più cattiveria, insomma. Invece girano le solite facce impettite, che camminano come se avessero una scopa…».
Sì?
«Basta, ho parlato fin troppo».
Ti stai candidando anche come autore di programmi?
«Se me lo chiedessero, accetterei».
Chi salvi tra i conduttori?
«Apprezzo molto Ilaria D’Amico».
E, più in generale, chi è la tua preferita nel mondo dello spettacolo?
«Asia Argento. È unica. Ha un carisma eccezionale».
Sembra una dichiarazione d’amore.
«Non esageriamo, per ora sul mio sito personale (www.myspace.com/enrico silvestrin, ndr) ho messo il link al suo».
Sempre sul tuo sito c’è una certa Flavia che ti augura buonanotte tutte le sere. Sara scrive che “sei troppo bono”. E tale Paola ti giura amore eterno. Le hai mai incontrate?
«Mi limito a pubblicare i commenti delle fan. Ma nella vita privata approfondisco altri tipi di conoscenze».
Non ti fa piacere essere considerato un sex symbol dalle ragazze?
«Certo che sì. Avere uno stuolo di ammiratrici adoranti è piacevole, inutile negarlo. Ma guarda che anche gli uomini mi apprezzano».
Fisicamente?
«Niente insinuazioni, per carità. Non sono bisex. Mi piacciono le donne».
Una in particolare?
«Sarò brusco: sono fatti miei».
Sei stato paparazzato con l’attrice Maria Chiara Augenti. C’è del tenero?
«Sciocchezze, è una cara amica».
Non c’è nessuna nel tuo cuore?
«Chi può dirlo» (fa il misterioso).
Vivi da solo?
«Sì, in un appartamento nel quartiere Talenti di Roma, dove sono cresciuto».
Aldo Grasso ha scritto che sei un esponente della “inconsistenza” della Mtv generation. Cosa rispondi?
«Grasso è un critico e fa il suo mestiere. Liberissimo di pensarla come crede. Piacere a lui non è fondamentale per avere successo. E io piaccio, comunque: sul mio sito ricevo i messaggi di oltre 8 mila fan».
E lavorativamente parlando?
«C’è chi mi apprezza perché sa che studio, mi preparo e ho solide competenze in fatto di musica».
Su Internet c’è anche chi se la prende con il tuo modo di fare e di vestire: «Porta i bermuda a 35 anni. Ridicolo!».
«Li metto perché sono comodi, non per fare il figo. Non perdo tempo a commentare ciò che dicono di me in giro».
Ma avrai almeno un difetto.
«Come tutti».
Sei un narciso?
«Ci tengo al mio aspetto fisico e al mio benessere. Per questo cerco di andare in palestra tutti i giorni».
Non hai nessun vizio?
«Lo shopping compulsivo. Spendo soprattutto per i gadget della mia casa tecnologica: cd, dvd, computer, mixer, schermi al plasma. Ho una passione sfrenata per le luci».
E per la vita notturna?
«Notturna sì, mondana mai. Non posso permettermi troppi bagordi, il lavoro sul set di Distretto è massacrante: 10, 12 ore di riprese al giorno per cinque giorni su sette. Ma a qualche serata da deejay nei locali non rinuncio».
Non dormi?
«A volte nel weekend sto sveglio 24 ore di fila. Ma ci sarà tempo per riposarsi».
Quando?
«A novembre. Sto meditando se andare in vacanza in Tibet, o in Sudamerica, o in Africa».
Troppe idee in testa?
«Solo se ti riferisci al taglio e al colore dei capelli» (ride).
Come mai tanti cambiamenti di look?
«Una fissazione, fin da ragazzino».
I capelli sono il tuo punto di forza?
«Di debolezza, forse».
C’è una parte del tuo corpo che vorresti cambiare?
«Ho questo fisicaccio e me lo tengo».
Ti piaci?
«Sono frutto di un mix azzeccato. Nel mio Dna scorre sangue siculo da parte di madre e veneto da parte di padre. E il risultato è gradevole, mi pare».
Enrico Silvestrin nasce a Roma il 30 maggio 1972. La mamma siciliana è arredatrice, il papà veneto è architetto. Ma il più famoso degli artisti di famiglia è lo zio, l’attore Peppino De Filippo. Enrico, figlio unico, cresce con la passione per la musica. Fa parte, tra le altre, della band Silv3rman, con cui incide l’album Larger than life. Dopo il liceo e qualche esame a Lettere, entra nel mondo dello spettacolo. Nel 1994 esordisce su Mtv Europe come veejay da Londra. Nella capitale britannica ha vissuto per tre anni. Oggi Enrico abita a Roma ed è single.
I suoi successi
Enrico Silvestrin diventa famoso grazie al programma musicale Sonic su Mtv Italia (1997). Oltre che conduttore è attore: recita nella sit com Via Zanardi 33 (2001) e interpreta i film Ricordati di me (2002) e Che ne sarà di noi (2003). Nel 2006 torna alle fiction: L’ispettore Coliandro e Distretto di polizia 6. Dopo il Festivalbar lo rivedremo nella settima stagione della serie di Canale 5.