«Consiglio a Reinhold Messner di spendere tutto in alberghi di lusso. La donazione in vita è una scelta da non fare mai». La frase, lapidaria e già entrata nel bigino dei consigli giuridici cult, è dell’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, chiamata in “causa” per commentare uno dei pochi frizzanti affaire che scaldano questa già rovente estate.

Eredità: il caso Messner

Piccolo recap per chi si fosse perso il casus belli: in una intervista al sito tedesco Apotheken Umschau il celebre alpinista oggi 79enne ha definito «ingrati» i figli Làyla, Magdalena Maria, Gesar Simon e Anna, avuti da matrimoni diversi. «Il nostro rapporto è teso» ha dichiarato il re degli Ottomila. «Uno dei miei più grandi errori è stato lasciare loro la maggior parte della mia ricchezza nel testamento prima della mia morte. Non capiscono che tutto è stato regalato e non apprezzano il valore della mia generosità. Nel momento in cui ho distribuito la mia eredità materiale la famiglia si è rotta».

A replicare, per ora, solo il terzogenito Gesar Simon, che si è detto sbigottito per questa infelice uscita. Confidiamo che verso Ferragosto i Messner si ritrovino intorno al barbecue per chiarirsi, ma ormai il dado è tratto e la polemica di mezza estate da giocarsi con i vicini di ombrellone è scattata: conviene donare tutto ai figli quando ancora godiamo di una certa salute o meglio aspettare la nostra dipartita? E se seguissimo il consiglio dell’avvocata dei vip, che ha sottolineato come esistano, sì, figli ingrati ma anche genitori più egoisti del benefattore Reinhold?

I dati: i millennial guadagneranno dalle eredità?

Prima di passare in rassegna il nutrito gruppetto di celebrities che si guarda bene dal dispensare ricchezze ai propri rampolli, prendiamo nota di un significativo dato: in base a una stima dell’Aipb, l’Associazione italiana private banking, entro il 2045 in Italia saranno trasferiti tramite eredità ben 1.176 miliardi di euro, una cifra che non ha precedenti e che renderà i Millennials la generazione più ricca della storia.

Sempre che i Boomer non li anticipino giocandoseli tutti al casinò, spendendo gli ultimi anni al Billionaire o svernando in qualche clinica extralusso. A grandi linee, non sarà così: secondo i dati del ministero della Giustizia, solo il 12% degli italiani fa testamento e provvede a mettere in ordine i propri lasciti in vita. L’88% si affida alla successione ordinaria forse per scaramanzia, per retaggio cattolico, perché parlare di soldi non “sta mai bene” fino alla fine.

Tradotto: la maggior parte di noi non deciderà a chi andrà la casa di famiglia, il gioiello della bisnonna, la preziosa crosta d’artista comprata dal rigattiere, confidando in una spartizione che si vorrebbe però meno equa. Come rileva un sondaggio Moneyfarm, l’80% degli over 55 desidererebbe una maggiore libertà di scelta senza seguire l’asse ereditario previsto dalla legge (vuoi non dare qualcosa di più alla nipotina che ti accudisce con amore, invece che a quella tiranna di tua figlia che passa una volta sì e dieci no?).

Impariamo dalle celebrities

Uscendo dai confini nazionali, la situazione appare un po’ diversa. Parlare di soldi quando si è ancora nel pieno delle proprie facoltà è una prassi perlomeno tra i milionari che amano dare qualche lezioncina ai loro rich kids, sia mai detto che crescano pensando di non lavorare un solo giorno della vita. «Ho ereditato la mia ricchezza da mio marito che non era interessato ad accumulare i soldi. Se vivo abbastanza a lungo, questa eredità finirà con me».

A confidarsi con il New York Times è Lauren Powell, seconda moglie di Steve Jobs, che ha così lasciato a secco le speranze dei 3 figli Eva, Reed ed Erin di mettere le mani su quel gruzzoletto da 34 miliardi di dollari accumulato dal papà della Apple. Eva si sta comunque affermando come modella, nonostante il padre la considerasse una possibile erede “spirituale”.

Mark Zuckerberg, Bill Gates e gli altri che hanno scelto la cassaforte

Stessa scelta per Bill Gates e Mark Zuckerberg, che hanno blindato nelle loro fondazioni le cassaforti di famiglia, forse un modo per evitare che gli enormi lasciti diventino motivi di faida tra i parenti come sta accadendo in casa Agnelli-Elkann (da una parte la madre Margherita, dall’altra John, Lapo e Ginevra) e tra i figli del divo francese Alain Delon (interdetto e sotto tutela giudiziaria).

Se l’attrice Shannen Doherty ha chiuso i conti con l’ex marito proprio un giorno prima di morire per un tumore che aveva raccontato con coraggio sui social, tanti colleghi dello show system amano tramandare la retorica del “guadagnarsi il pane sudando”: dai cantanti Elton John e Sting agli chef Gordon Ramsey e Nigella Lawson, tutti allineati nel dribblare dai propri testamenti pargoli e pargolette cresciuti con un tenore di vita degno del gran mogol, ma solo fino alla maggiore età. Immaginiamoci lo shock: nepo kids tirati su a rubinetti d’oro e costretti poi a tirare a campare con i buoni del discount…

Nessuno ci crede, ma la favola del povero diseredato che comunque ce la fa piace sempre a tutti, con buona pace di chi invece decide di onorare le fortune distribuendole con un file Excel alla mano. È il caso di Madonna che, dopo essere stata ricoverata per una infezione e aver rischiato di morire, ha deciso di dividere il patrimonio di 600 milioni di dollari tra i 6 figli. Così, con 100 ciascuno, magari non avranno di che litigare… O forse sì?