1. Non sgridare il bebè se mangia con le mani
Dopo lo svezzamento, toccare il cibo con le mani e manipolarlo è un modo per conoscere non solo il cibo stesso, ma anche il mondo. La conoscenza delle novità in questa fase avviene proprio attraverso il tatto. La mano, poi, fa da ponte di passaggio tra il caldo della mamma e il freddo della posata. Quindi cerchiamo di lasciare che il piccolo esplori, senza cedere troppo alla nevrosi della pulizia. In fondo è una fase che dura qualche mese.
2. A tavola spegni la tv
Televisione e tablet distraggono il bambino dal pasto. Invece i piccoli vanno educati a concentrarsi su ciò che stanno mangiando. Un bimbo distratto non sarà mai sazio e potrebbe diventare un adulto che mangia senza gustare e non riconosce il senso del limite a tavola. Senza contare che il cartone animato per potergli infilare il cucchiaio in bocca diventa un’abitudine così radicata che, quando si cerca di introdurre una novità nel piatto, ha più probabilità di essere rifiutata perché non rientra nella solita routine.
3. Se rifiuta un piatto non insistere
Quando il bambino non apprezza un piatto, facile insistere. Ma in molti casi non serve, anzi: si ottiene un rifiuto ancora più ostinato. Vale la pena invece proporre il piatto sotto un’altra forma. Le verdure, per esempio, invece che grigliate possiamo trasformarle in sugo per la pasta, oppure polpettine. Alla fine, il bambino cederà per curiosità.
4. Non farlo mangiare da solo
Se è difficile conciliare i ritmi della famiglia con l’orario della cena tutti insieme, è importante però non lasciare da solo il bimbo. Almeno sedersi vicino a lui e fargli compagnia aiuta a ritualizzare un momento che deve scandire in modo sereno la giornata del bambino.
5. Non dare zucchero fino a 2 anni
Lo zucchero è la prima causa di obesità, diabete e carie già nella prima infanzia. E aumenta il rischio di malattie cardiovascolari da adulti. Abituare il bambino a mangiare dolci, anche solo il biscotto a fine pasto o lo zucchero nel latte, lo abitua al sapore molto deciso dello zucchero e alla ricerca del dolce anche da adulto. Il dolce, insomma, diventa una sorta di “droga” a cui non si può rinunciare.
Molti cibi poi contengono naturalmente lo zucchero, come la frutta. Se si abituano i bambini alla correzione, aggiungendolo (per esempio nella macedonia), non mangeranno più la frutta perché la sentiranno acida.
Quanto zucchero dare ai nostri bambini? Dopo i due anni e fino ai 18, secondo le linee guida dell’OMS, l’apporto di zuccheri aggiunti deve essere inferiore al 10% delle calorie totali. Ad esempio un bambino di 5 anni con un fabbisogno energetico di 1600 calorie al giorno non dovrebbe mangiare più di 40 grammi di zuccheri; un bambino di 10 anni con un dispendio energetico di 2300 calorie al massimo 57 grammi.
6. Non aggiungere sale fino a un anno
Il sale dirige il bambino a ricercare il sapore deciso negli alimenti. Questo vuol dire poi rifiutare gli alimenti più neutri come frutta e verdura. Inoltre troppo sale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari da adulti. Quanto sale dare ai nostri figli? Al massimo 2-3 grammi al giorno nei bambini sopra un anno, 5 grammi al giorno dai 14 anni in poi.
7. Non dare merendine ricche di sale e grassi saturi
La merenda ideale è rappresentata da yogurt o frutta oppure anche merendine, purché controllate. Come scegliere? È sufficiente dare un occhio all’etichetta: ci dev’essere la dicitura “a basso contenuto di sale, zucchero e grassi saturi “.
Il sale non dev’essere superiore a 1 grammo su 100 grammi di prodotto
I grassi saturi non devono superare 1 grammo e mezzo su 100 di prodotto. Il problema dei grassi risiede nel fatto che spesso sono poco certificati, perché provenienti da paesi tropicali dove i controlli sono minimi. Aggiunti al sale in eccesso, stimolano il senso del piacere e della gratificazione a livello cerebrale, che spinge a ricercare quello stesso piacere anche da adulti, senza controllo.
8. Evita succhi di frutta e tè freddo confezionato
Si tratta di “calorie liquide”, ovvero bevande senza alcun potere nutritivo perché fatte con coloranti e zucchero. Per avere idea della dose di zuccheri che si dà ai bambini con un semplice cartoncino di succo, basti pensare che la confezione da 200 ml di tè ha come minimo 25 grammi di zucchero, quando la dose quotidiana del bambino non deve superare il 10 per cento delle calorie della giornata: per esempio, su 2 mila calorie, 200.