Occhio alla pressione

Se la pressione arteriosa è di poco superiore alla norma (135 mmHg per la massima e 85 mmHg per la minima) non bisogna allarmarsi: non è sempre necessario iniziare subito una cura farmacologica. «Oltre ai valori della pressione, si tiene conto anche dei valori di colesterolo e glicemia e degli altri fattori di rischio cardiovascolare: sovrappeso, fumo, familiarità per malattie di cuore» spiega la dottoressa Caracciolo. «E, prima di prescrivere i farmaci, in genere si prova prima a cambiare lo stile di vita: smaltendo i chili di troppo, smettendo di fumare, facendo attività fisica regolare e seguendo una dieta a basso contenuto di sale».

Colesterolo sotto controllo

«Il colesterolo è un grasso presente nel sangue che viene in parte prodotto dal nostro organismo e in parte assunto con la dieta» dice la dottoressa Caracciolo. Non c’è solo il colesterolo totale: quest’ultimo, infatti, comprende due tipi di lipoproteine: LDL e HDL. L’LDL è il cosiddetto colesterolo “cattivo” quello responsabile del danno vascolare perché quando è in eccesso, può portare alla formazione di placche che ostruiscono i vasi sanguigni. L’Hdl, quello “buono”, protegge invece il cuore perché agisce come un vero e proprio spazzino che aiuta a tenere pulite le arterie».

Una questione di rischio

«I valori raccomandati di colesterolo totale sono in genere sotto 200 mg/dl ma, anche qui, bisogna considerare altri fattori di rischio cardiovascolare, per esempio la presenza di diabete o ipertensione» specifica l’esperta. «Vale lo stesso discorso per l’LDL. Se in una persona con un basso rischio cardiovascolare è sufficiente che i valori di colesterolo cattivo siano inferiori a 130, nel caso il rischio sia intermedio è consigliabile stare sotto i 100. E se il rischio è alto (per esempio quando una persona ha già avuto un problema cardiovascolare) bisogna mantenerlo sotto 70». Per quanto riguarda l’HDL, i valori normali sono 40 negli uomini e 50 nelle donne. Ma per avere un’azione protettiva è meglio stare sopra i 60. Oltre alla dieta, per mantenere nella norma il colesterolo (ma anche tutti pressione e glicemia), è di grande aiuto l’attività fisica. L’ideale è l’esercizio aerobico, come 30 minuti di camminata al giorno, quattro volte alla settimana.

Non trascurare i trigliceridi

Gli altri grassi pericolosi sono i trigliceridi. «I valori giusti sono inferiori a 150 mg/dl» aggiunge la cardiologa. «Tra i 150 e i 200 sono considerati al limite, mentre fra 200 e 400 sono alti». Attenzione a tavola Per abbassare i trigliceridi bisogna stare attenti agli zuccheri e alle bevande alcoliche. E portare in tavola più spesso i grassi buoni, come quelli insaturi vegetali e gli Omega 3. Li trovi per esempio, nel pesce, soprattutto quello azzurro come sgombro e sardine, nella frutta secca, in particolare le noci, nell’olio extravergine di oliva.

Iperglicemia o diabete?

Il valore della glicemia indica il livello di zuccheri nel sangue. «Si parla di iperglicemia quando i valori sono superiori a 100 mg /dL a digiuno» dice l’esperta. «Si parla, invece, di diabete in presenza di un valore di glicemia a digiuno maggiore di 126 mg/dl, confermato in almeno due giorni differenti. Per prevenire l’insorgenza di iperglicemia è consigliato regolare esercizio fisico e una dieta povera di bevande zuccherate e cibi calorici».