La notizia arriva poche settimane dopo la morte di uno dei più noti esorcisti: padre Gabriele Amorth, che nella sua vita ha affrontato il diavolo 70.000 volte. In Italia, nell’anno del Giubileo della Misericordia, i sacerdoti che lottano contro il demonio non bastano per rispondere alle sempre più numerose preghiere di aiuto da parte dei fedeli. Persone afflitte da un’infelicità o da un odio che non trovano ragione, tormentate da istinti suicidi. Uomini e donne che urlano come posseduti se si trovano davanti a un crocefisso o ascoltano una preghiera. 

Forse cogliendo questo fenomeno in crescita, si è pensato di realizzare perfino una serie tv dal titolo The exorcist, interpretata dall’intenso Alfonso Herrera, che puoi vedere in questa gallery.

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Sono passati 43 anni da L’esorcista, il film capolavoro di William Friedkin, e la lotta contro Satana torna a inquietarci, questa volta sul piccolo schermo. La serie The exorcist, dal 31 ottobre alle 21.50 su Fox, si concentra sulle vicende travagliate di Tomas Ortega e Marcus Brennan, due sacerdoti che aiutano una ragazza apparentemente posseduta. Tra misteri e una sigla cult (sì, proprio quella del film), le 13 puntate offrono un crescendo di pathos e domande senza risposta.

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– Alfonso Herrera, uno dei protagonisti della nuova serie tv The Exorcist

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Perché si va dall’esorcista?

Ogni anno mezzo milione di persone si rivolge a uomini di Chiesa specializzati nel rito della liberazione dal demonio. Lo dicono le ricerche dell’Associazione italiana degli psicologi e psichiatri cattolici e dell’Associazione internazionale degli esorcisti. Questi preti, autorizzati dal vescovo, dovrebbero essere almeno uno per diocesi. Ma a Roma e a Milano hanno dovuto raddoppiare il loro numero, mentre in Sardegna e Sicilia i pochissimi abilitati macinano chilometri per fronteggiare le richieste. «I 500.000 italiani che cercano questa figura non significano altrettanti posseduti» precisa il professor Giuseppe Ferrari, segretario del Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa, che organizza con l’istituto Sacerdos il corso di formazione per esorcisti. «Spesso si tratta di malesseri o crisi religiose che fanno aumentare le richieste di intervento. Il motivo? Occultismo e magia, che oggi fanno ormai parte del quotidiano, sono una porta aperta al Maligno. Alla prima edizione del corso avevamo un centinaio di iscritti, all’ultima superavamo i 200».

Il documentario con le scene vere di esorcismo

Proprio sul male indaga il documentario Liberami di Federica Di Giacomo (nella gallery qui sotto, trovi i frame del documentario). «Ho incontrato decine di persone dilaniate da sofferenze inspiegabili» racconta la regista. «Quelle che prima erano certezze, dal lavoro ai rapporti umani, ora non lo sono più. Quindi si incontrano più difficoltà a definire la propria identità, ad avere un equilibrio. Alcuni vanno dall’iridologo, coloro che credono invece dal sacerdote. La Chiesa, con la sua divisione netta tra bene e male, offre l’orizzonte di senso più lineare e rassicurante».

Federica Di Giacomo
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– Immagini tratte dal docufilm Liberami

In Liberami, il documentario vincitore della sezione Orizzonti all’ultima Mostra del cinema di Venezia, la regista Federica Di Giacomo ha seguito per 3 anni padre Cataldo Migliazzo, uno degli esorcisti siciliani più conosciuti, e ha fotografato un’umanità alla sbaraglio, tormentata da dubbi e malesseri sempre più forti, che cerca nella religione un’ancora di salvezza.

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– Immagini tratte dal docufilm Liberami

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– Immagini tratte dal docufilm Liberami

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– Immagini tratte dal docufilm Liberami

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– Immagini tratte dal docufilm Liberami

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– Immagini tratte dal docufilm Liberami

Chi cerca l’aiuto degli esorcisti?

L’identikit fatto degli esperti pare chiaro: a rivolgersi all’esorcista sono in 6 casi su 10 donne, che vivono in piccoli centri e hanno un’istruzione medio-bassa. «Spesso madri di famiglia» conferma padre Cataldo Migliazzo, esorcista dal 2000. «Hanno meno timori a confessare il disagio e a farsi aiutare. Però le storie più critiche che ho seguito riguardano gli uomini: quando il demonio li attacca, la battaglia è durissima». Ma il dato che fa riflettere è un altro: in 2 casi su 10 il problema riguarda minorenni. «Il numero di giovani che viene da me a chiedere un esorcismo è raddoppiato nell’ultimo anno. In loro manca la fede, che rimane la prima arma contro il diavolo. I ragazzi scappano dalla messa e anche in famiglia non trovano riferimenti» racconta il padre francescano. L’antropologa e documentarista Federica Di Giacomo dà una spiegazione più laica: «I giovani che ho conosciuto sono stati plagiati da sette e simili. A inquietare è il loro sconforto e proprio nell’era del dominio della scienza e della razionalità. Gli under 20 non riescono più a essere lucidi, sempre perfetti e performanti come vuole la società. Allora si fanno irretire da finti guru e poi inseguono un cammino interiore e spirituale per uscirne».

Esiste una spiegazione razionale all’esorcismo?

Negli ultimi 2 anni Papa Francesco ha parlato del demonio parecchie volte e ha ringraziato pubblicamente gli esorcisti. Il Vaticano, in passato restio ad affrontare il tema, ammette che la richiesta di questi preti è in aumento. Dall’altra parte, invece, rimane la scienza. «Ho osservato decine di registrazioni di riti di liberazione: gli indemoniati sono persone che soffrono di schizofrenia, disturbo ossessivo-compulsivo, depressione» nota Armando De Vincentiis, psicoterapeuta consulente del Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze). «I segnali “classici” hanno una spiegazione razionale. Il parlare lingue straniere sconosciute è in realtà dovuto alla criptomemoria, un meccanismo per cui da bambino ho ascoltato frasi straniere le e ho memorizzate nel cervello senza ricordarmi quando e dove. Anche la forza fisica superiore alla norma è un sintomo medico: pensiamo alle persone con gravi crisi isteriche o schizofreniche e devono essere sedate per evitare che si facciano male o lo facciano ad altri».