Si aspettano tutto l’anno, ma quando arrivano le ferie possono non essere così rilassanti come desiderava. Anche in vacanza, infatti, lo stress sembra essere dietro l’angolo, pronto a insidiare anche quei giorni in cui si dovrebbe staccare la spina dal lavoro e dalle preoccupazioni quotidiane. Ma perché ci si stressa anche d’estate? Secondo uno studio polacco, nonostante il maggior numero di ore di luce, in estate si “soffrirebbe” proprio della mancanza della routine di tutti i giorni che, nonostante spesso sia stancante, avrebbe un effetto rassicurante sul cervello. “È un effetto analogo a quello del classico mal di testa della domenica, che assale molte persone durante il fine settimana, quando invece ci si dovrebbe rilassare. È una forma di ansia che sopraggiunge nel momento in cui si perdono le abitudini tipiche della routine e sembra persino che le cose vadano peggio rispetto a quando si lavora a pieno ritmo” spiega a Donna Moderna la psicologa-psicoterapeuta e scrittrice Elisa Bonanni.

Il cortisolo, l’ormone allo stress

Ad analizzare il fenomeno ci ha pensato un team di studiosi della Poznan University in Polonia, che ha analizzato un campione di donne, studentesse di medicina, in due periodi dell’anno: estate e inverno. Per due giorni consecutivi alle volontarie è stato prelevato un campione di saliva ogni due ore, per verificarne i livelli di cortisolo, l’ormone allo stress, vitale per regolare zuccheri, sali e fluidi corporei.

I ricercatori hanno così potuto osservare con sorpresa come i livelli di cortisolo siano più alti nel periodo estivo. Questo ormone è noto perché aiuta a ridurre le infiammazioni e mantenere il fisico in salute. È rilasciato nel sangue nei momenti di maggiore difficoltà o nelle situazioni di stress.

Durante lo studio, presentato al meeting dell’American Physiological Society a San Diego, le volontarie sono anche state sottoposte a un questionario relativo all’attività fisica, la dieta e il sonno. Quello che è emerso è che i livelli di cortisolo erano significativamente più elevati durante le vacanze, nonostante non ci fossero infiammazioni in corso. Questo ha portato gli esperti a concludere che a causare una maggiore presenza di questo ormone-sentinella fosse proprio lo stress.

Perché ci si stressa in vacanza?

“Il primo motivo è che spesso si scelgono tipi di vacanze non rilassanti, durante le quali magari ci si trova in coda per mangiare o in spiaggia circondati da gente, sempre più spesso impegnata con smartphone e tablet e senza neppure le distanze sociali minime, quindi con una grande invasione della privacy” – spiega Bonanni – “Può sembrare strano, ma le ferie ideali sono quelle passate nella propria città, potendo decidere cosa fare e quando farlo”.

Una conferma arriva persino da studi degli anni ’60, contenuti nel Social Readjustement Rating Scale: realizzato dall’Università di Washington per individuare i fattori di potenziale rischio per i disturbi psicosomatici, colloca ai primi posti proprio le vacanze.  Per quanto possa stupire allo stress “ci si abitua” e lo stesso accade con le vacanze: in qualche modo bisogna che il corpo vi si adatti. “Nonostante durante l’anno i livello di stress siano alti, si riesce a vivere in una condizione di omeostasi, di equilibrio” – spiega l’esperta – “Il corpo è regolato in modo tale da abituarsi a sopravvivere. Quando si raggiunge il limite, manda dei segnali molto chiari, sotto forma di malattie psicosomatiche come coliti, gastriti e dermatiti, che rappresentano dei veri campanelli d’allarme”.

Ma passare dai ritmi frenetici della quotidianità e quelli più blandi delle vacanze necessita di un riequilibrio da parte dell’organismo: ” Corpo e psiche sono molto abitudinari e qualsiasi fattore mini le consuetudini può essere fonte di stress. Così come si raccomanda di rientrare dalle ferie qualche giorno prima, nello stesso modo è bene ricordare che occorre una gradualità per passare dalla normalità al relax vero e proprio. Sarebbero utili 2/3 giorni di transizione e, potendo, anche 4/5″ consiglia la psicoterapeuta.

I consigli dell’esperta

Per evitare di sprecare il periodo delle ferie e, al contrario, cercare di godersi qualche giorno di relax, ecco dunque qualche semplice accorgimento da seguire:

1) evitare assembramenti: per le proprie vacanze e momenti di svago è meglio scegliere posti dove non ci sia molta gente. L’ideale sarebbe poter fare le cosiddette “ferie intelligenti”, a giugno o settembre;

2) detox tecnologico: sarebbe utile sarebbe eliminare i mezzi tecnologici durante le vacanze, o almeno ridurne il più possibile l’uso. È ormai una consuetudine trascorrere anche i momenti liberi con gli occhi puntati a smartphone e tablet, ma questo non aiuta a rilassarsi;

3) fare lunghe passeggiate: camminare aiuta a mettere in circolo gli ormoni del benessere, che vanno a combattere e abbassare i livelli di stress;

4) conservare i propri orari: può sembrare strano, ma anche in vacanza sarebbe utile mantenere all’incirca gli stessi ritmi di sonno/veglia, seppure con minore rigidità. Andare a letto troppo tardi o svegliarsi a orari molto differenti rispetto alla routine nuoce al mantenimento dei ritmi circadiani, che influiscono molto sull’umore e il benessere generale.

Attenzione, infine, agli effetti delle ferie sulla coppia. Un ultimo fattore di stress, infatti, può essere rappresentato dal maggior numero di ore e occasioni da trascorrere con il proprio lui o lei. Anche in questo caso non occorre stupirsi: la quotidianità porta a trascorrere parte della giornata fuori casa, tra lavoro e impegni, limitando i momenti in comune. In vacanza, invece, si condivide tutta la giornata e questo – non è una novità – porta spesso le coppie a scoppiare.