Se c’è un fenomeno che è aumentato con la pandemia di Covid-19 è lo shopping online, che non ha risparmiato neppure il settore della salute, con un boom di vendite di farmaci tramite internet. Complici il lockdown e le restrizioni, in molti hanno scoperto l’utilità del web.
Il boom degli acquisti online
Basti pensare che nel 2020 il fatturato del settore era stato di 428 milioni di euro, (+25% rispetto all’anno precedente), mentre lo scorso anno si è registrato un ulteriore e un nuovo balzo in avanti, con un fatturato di 673 milioni di euro, pari a +24% rispetto all’anno precedente.
«Questi numeri rientrano in una tendenza generale all’aumento dello shopping online. Il problema è che i farmaci sono stati equiparati a un bene di consumo come un paio di scarpe, ma non lo sono: occorre molta più attenzione a cosa si compra e dove, evitando il fai-da-te», avverte Andrea Mandelli, il presidente della Federazione dei Farmacisti italiani (FOFI).
Ecco, allora, qualche consiglio utile.
1. Quali farmaci acquistare online e quali no
«Intanto va chiarito che la legge italiana indica cosa è possibile comprare online e cosa no. Si tratta dei soli medicinali acquistabili senza ricetta del medico, quindi i parafarmaci e i prodotti da banco, come gli integratori. Sono esclusi, quindi, i farmaci di fascia A, come ad esempio gli antibiotici o i tranquillanti», chiarisce Andrea Mandelli.
2. Dove comprare i farmaci online per evitare truffe
Una volta chiarito cosa si può comprare, è bene capire anche dove acquistare: in rete, infatti, si può trovare un po’ di tutto e le truffe sono dietro l’angolo. Come si scelgono i prodotti? Occorre controllare i principi attivi e gli eccipienti, o è meglio partire dalla scelta dei siti? «Sì, la prima cosa è controllare i siti adatti, o meglio quelli autorizzati», precisa Mandelli. I medicinali, infatti, in Italia possono essere venduti online solo da farmacie autorizzate, «che abbiano il bollino rilasciato dal ministero della Salute. Questa è l’unica e vera garanzia sul fatto che si tratta di rivenditori autorizzati. Il rischio, altrimenti, è duplice: il primo riguarda il pericolo che, nonostante l’ordine e il pagamento, a casa potrebbe non arrivare nulla, quindi si tratterebbe di un danno economico. Il secondo ha invece che a fare con la salute: ammesso che qualcosa arrivi, occorre capire di cosa si tratta», spiega Mandelli.
3. Attenzione a cosa arriva a casa
«In questo caso il rischio è che arrivi un medicinale contraffatto, cioè che non contiene quanto riportato in etichetta; oppure che sia stato conservato in maniera non corretta o in un luogo non consono. In questo caso si potrebbe andare incontro a problemi per la salute, anche gravi» chiarisce il presidente della Federazione dei farmacisti italiani. Per questo la legge indica che «Sono autorizzate a vendere ‘medicinali senza obbligo di prescrizione’ on line solo le farmacie e gli esercizi commerciali parafarmacie’ o ‘corner della salute’ della Grande distribuzione organizzata (individuati dall’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223). I distributori all’ingrosso di medicinali non possono effettuare la vendita online. La violazione del suddetto disposto si configura come vendita illecita di farmaci al di fuori dei canali autorizzati».
4. È utile acquistare online?
Certamente gli acquisti online permettono di risparmiare tempo e garantiscono la comodità di una consegna a domicilio. Ma quanto può essere utile per la salute? «Chiariamo che si tratta di vendite legali, quando ci sono i requisiti come il bollino a cui accennavo, ma rimane il grosso problema: perché prendiamo un parafarmaco o un integratore? Se c’è una reale necessità, solitamente è il professionista a indicarlo, come ad esempio il medico o il consulente farmacista, anche se si tratta di un integratore – spiega Mandelli – Ricordiamo che anche in una farmacia ‘fisica’ ciò che si compra con è mai un prodotto banale, quindi è meglio che l’acquisto sia negoziato da una domanda e una risposta da parte di chi sa di che prodotto si tratta, ma anche di che dosaggio è più indicato e quali possibili interazioni possono esserci con altri medicinali che il paziente sta assumendo. Il rischio, altrimenti, può essere quello di una reazione incrociata possibilmente nociva. Per questo il fai-da-te è sempre sconsigliato».