Il dolore incolmabile per la madre uccisa dal proprio padre e la rabbia verso quest’uomo che lei chiama soltanto “assassino” e “il soggetto appeso all’albero”. C’è tutto questo nella lettera scritta dalla figlia di Teresa Di Tondo, la donna uccisa dal compagno Massimo Petrelli, che si è poi suicidato. “Nessuno merita un trattamento così, – scrive la ragazza – tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita. È stato doppiamente egoista, non ha pensato neanche a me”.
La madre uccisa dal compagno
Domenica sera il 52enne ha colpito più volte la vittima 44enne con un coltello da cucina. Quindi si è impiccato a un albero nel giardino della villa in cui i due vivevano con la figlia, alla periferia di Trani. Non è chiaro cosa abbia potuto innescare la violenza dell’uomo, impiegato nel settore della lavorazione dei marmi. Proseguono intanto presso l’abitazione i rilievi dei carabinieri, coordinati nelle indagini dalla Procura di Trani che ha aperto un fascicolo per omicidio.
La lettera della 17enne alla madre uccisa
Con una lunga lettera, pubblicata sui social, la figlia minorenne di Teresa Di Tondo ha espresso il proprio dolore e l’amore verso la madre, che lavorava in una scuola media come educatrice. Un vuoto incolmabile si apre ora per questa adolescente, anche lei ennesima vittima innocente della violenza sulle donne, una mattanza che non sembra avere fine. Nello scritto, la ragazza dà voce alla propria disperazione per aver perso il proprio punto di riferimento. E condanna quell’uomo che nella lettera non chiama nemmeno più “padre”.
“Non puoi capire la disperazione”
“Cara mamma sono le 23 e 23 di questo 16 gennaio. Mai e poi mai avrei pensato di dedicarti una lettera in questa drammatica situazione. Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato. Nessuno merita un trattamento così, tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita”. Inizia così la lettera della 17enne, che lascia trapelare la rabbia verso chi l’ha strappata alla mamma. “È stato doppiamente egoista, non ha pensato neanche a me. Non puoi capire la disperazione ieri in villa, urlavo per strada la parola ‘mamma’, non mi interessava nessun altro in quel momento, neanche il soggetto appeso all’albero, solo a te cara mamma, fino a quando mi hanno detto che non c’era più niente da fare e che quella mamma così solare, dolce e amorevole con me, non ci sarebbe più stata”.
“Io la tua ragione di vita e tu la mia”
“Ti ringrazio per non avermi dato mai le chiavi di casa, se ti avessi vista lì a terra senza vita così ferita, non lo avrei mai superato e mi sarebbe rimasto impresso. – si legge nella lettera – Lo sai quanto eri speciale per me e viceversa, ce lo dimostravamo sempre. Io la tua ragione di vita e tu la mia. Ci siamo sempre date forza a vicenda. Sei sempre stata presente e ti prometto che farò di tutto per averti anche da morta qui in casa con me, perché tu mamma eri casa. Se vedessi quante belle parole ti stanno scrivendo, una mamma, maestra, moglie e studentessa come te non meritava questo”.
“Dammi la forza per andare avanti”
“Non dimentico neanche un minimo di tutto quello che hai fatto per me e per gli altri, ma questa volta cara mamma ti è costato molto. – conclude la 17enne – Ti chiedo solo di darmi la forza di andare avanti, in questo momento sono circondata da tante persone, ma sai tu soltanto mi bastavi. La mia rabbia è tanta, così tanta che ho deciso che quella persona non si meriterà neanche un manifesto, perché nessuno darebbe mai il triste annuncio di un assassino. Non posso spiegarmi tutto questo e non me lo spiegherò mai. Forse se fossi stata lì presente ora non sarebbe successo tutto ciò, oppure non voglio dire cosa sarebbe successo perché il solo pensiero distrugge le vite dei miei amici, familiari e del mio fidanzato. Invito, inoltre, tutti quanti voi ad apprezzare la vostra vita e a pensare a quello che mi è successo e a quello che dovrò affrontare negli anni”.