Festeggiamo la fine delle ipercaloriche vacanze di Natale

Care amiche di salvataggio, alzi la mano chi non vive con un senso di liberazione la fine di queste vacanze sancita dall’arrivo della Befana, la strega più moderna che ci sia (gira su una scopa ecologica). Non solo perché a furia di zamponi e panettoni siamo ingrassate  in maniera preoccupante, ma anche perché tutto questo ambaradan di feste e festeggiamenti, brindisi e auguri, pacchi da impacchettare e spacchettare, amici, parenti  e colleghi da vedere o almeno salutare, ci ha davvero stremato. Senza contare l’ansia di prestazione che ci assale prima dell’avvicinarsi delle feste natalizie, che sono vissute nella maggioranza dei casi come  un vero e proprio test sullo stato dei propri rapporti affettivi. Test masochistici con raduni di famiglia che non sono sempre un idillio e che prevedono: parenti lontani di cui si conosce a stento il nome; cene o pranzi interminabili con portate caloriche e indigeste;  discorsi noiosi e di circostanza che sembrano non finire mai; regali da fare all’ultimo momento e che si rivelano spesso inadeguati, a pupi che nel frattempo son cresciuti di tre spanne. Diciamolo forte e chiaro: per le single il Natale è un incubo, basta pensare alla mia amica Daniela che vive con terrore l’incontro ravvicinato con la nonna, che le chiede sempre di quel bravo ragazzo di Luca, sparito nella nebbia dei troppi amori sbagliati. Senza dimenticare le ambasce del marito fedifrago che non sa come calmare l’amante imbufalita per il suo Natale in famiglia; senza omettere le mansioni moleste della sposina perfetta, la bella di casa, sfinita dal doversi presentare sempre in tiro (l’unica volta che ha optato per un look funereo, in pendant con l’umore, è stata aspramente criticata dalla suocera). Perché bisogna pur ammetterlo: nell’interludio natalizio dovremmo essere tutti più buoni, ma nessuno riesce a essere meno pettegolo. I raduni di famiglia sono un’occasione unica per fare commenti perfidi su taglie abbondanti e invecchiamenti precoci, senza contare che la crisi ha moltiplicato la possibilità di regolare i conti in sospeso.  Il cognato top manager spaccone, ora disoccupato e accucciato, finalmente sta a suo posto, in un angolo; la zia divorziata e femme fatale, specializzata in ricconi e potenti, ha dovuto ripiegare sul vicino di pianerottolo cassintegrato (ma almeno non inquisito). Naturalmente ci sono anche le famiglie felici per davvero e in tutte le modalità (famiglie vecchio stile o allargato risolto), dove incontrarsi è un’autentica festa; dove parlarsi e confrontarsi un piacere dello spirito; aiutarsi e supportarsi un dovere morale; sorridere dei propri guai e superarli assieme una sfida avvincente: ma poiché generano troppa invidia cercheremo di far loro il miglior regalo possibile, farle passare inosservate. E scivolare via assieme a queste vacanze, che per la gioia dei più, sono finite.

come sempre www.alessandraappiano.it 
oppure il Gruppo Amiche di Salvataggio