Smart working, lezioni online, gestione della casa, cura a distanza dei genitori anziani: sembra che a pagare il prezzo più alto in termini di lavoro post lockdown saranno le donne, ora più che mai impegnate su più fronti. A oggi la fase 2 ha riportato negli uffici e nelle fabbriche soprattutto gli uomini (il 74,8% dei 4,4 milioni di persone rientrate, dati Fondazione studi consulenti del lavoro) e l’Istat dice che in un solo mese è calato di quasi un terzo il numero di donne in cerca di impiego. Per quelle che lavorano da casa è indispensabile essere connesse in modo efficiente e non rischiare nei prossimi mesi di perdere videocall e opportunità di carriera. Una corsa al digitale, questa, a cui si preparano i Comuni italiani e le famiglie.

«Con tre figli impegnati nella didattica a distanza e un marito in smart working, la prima cosa che ho fatto in lockdown è stato chiedere l’attivazione della fibra in casa mia» racconta Laura Ribotta, ingegnere ambientale e responsabile tecnico del Servizio Innovazione Fondi Europei del Comune di Torino. «Il mio bisogno è lo stesso di tante famiglie. Con il progetto City Lab il nostro Comune oggi mette la tecnologia a disposizione dei cittadini. Abbiamo proposto tante iniziative di solidarietà: per esempio, offriamo gratuitamente risorse e competenze per permettere a genitori e figli di lavorare e studiare da remoto e avere accesso ai servizi».

Impara a fare lo speed test

Ma come capire se il contratto sottoscritto è il migliore possibile per permettere un effettivo smart working? «Il metodo empirico più veloce è posizionarsi vicino al router con il pc collegato via wi-fi ed effettuare uno speed test. Basta digitare speedtest. net o fast.com per sapere quanta banda si ha. L’ideale per una videoconferenza e per condividere lo schermo è 4 megabit per secondo su ogni computer» spiega Nicola Adustini, network administrator di H-farm (h-farm.com). «Il problema è che spesso la banda di casa è asimmetrica: il download è elevato e l’upload basso (si scaricano i file velocemente ma, se bisogna caricare qualcosa, ci si mette molto tempo)».

Scopri se hai la connessione ultra veloce

La prima cosa da capire è quale operatore ha la centralina stradale più vicina a casa. Sul sito del ministero dello Sviluppo economico è possibile vedere come procede la banda ultra larga nel proprio Comune mentre sul sito open- fiber.it/verifica-copertura si può inserire il proprio indirizzo e scoprire se è cablato ed è possibile chiedere la connessione ultra veloce. «Il massimo è avere una fiber to the home (Ftth), una fibra che arriva diretta a casa senza rallentamenti, seguono la Fttb (arriva all’edificio e poi viene portata al piano) e la Fttc (la fibra che arriva alla centralina)» conclude Adustini. «Una volta ottenuta una rete di buona qualità, è utile controllare che il segnale del wi-fi arrivi in tutta la casa». Per farlo basta girare per le stanze con il cellulare in mano e osservare le tacche. Così, con la fibra e gli strumenti giusti, si sarà davvero sicure di essere ben connesse e non si rischierà di vedersi pixelate e senza voce proprio quando il capo ha bisogno di noi.