La notizia dell’ultimo caso denunciato arriva da Imperia, a indagini chiuse. Per mesi una ragazza è stata ricattata da uno spasimante conosciuto su un social. L’interlocutore, dopo aver conquistato la sua fiducia, in più riprese le ha spillato quasi seimila euro divisi in 19 bonifici, il prezzo per non mettere in rete il video osé che lei gli aveva spedito. Prima di lei Tiziana, la giovane donna che si è tolta la vita, umiliata nella piazza virtuale. E chissà quante altre.

Si chiama sex extortion – italianizzato in estorsione sessuale – uno dei fenomeni criminali nei quali rischia di restare invischiato chi naviga in rete e posta foto personali e filmati ad alto contenuto erotico, condividendole con “amici” ritenuti affidabili, discreti. I detective della Polizia postale e delle comunicazioni, dopo la disavventura della ragazza ligure e le tragedie irrimediabili, lanciano una allerta attraverso il sito commissariatodips.it. Non solo. Per cercare di prevenire questo tipo di reati, e limitarne le conseguenze, invitano alla prudenza ed elencano consigli e suggerimenti.

Come funziona la sex extorsion

Gli investigatori dividono le sex extortion in due tipologie, quelli private e quelle internazionali. Il caso classico del primo gruppo è in genere connesso a una separazione non pacifica. Un ex coniuge astioso (o un fidanzato scaricato) minaccia di diffondere immagini fino a quel momento rimaste nell’intimità, per ottenere vantaggi e non solo economici.

Nella sex extortion internazionale il meccanismo è più subdolo. La strategia criminale si dipana su Internet ed è messa in atto da organizzazioni strutturate, spesso operative in Asia o in Africa per rendere più difficile l’identificazione da parte dei detective. La vittima – non sempre consapevole appieno di poter essere registrata e poi ricattata – solitamente incappa in richieste esplicite di sexting (l’invio tramite internet o cellulare di testi o immagini sessualmente esplicite, riprese con lo stesso telefonino o con una webcam). E ci casca. O aderisce. Il peggio arriva dopo. Istantanee e video hard vengono conservati e usati per pretendere denaro.

Come si viene adescate

Possibile? “Il più delle volte – raccontano sempre i poliziotti della Polpostale – tutto inizia nel mondo dei social: gli adescatori agganciano i loro bersagli con frasi non esplicite, parlando del più e del meno, di cose generiche. In questo modo danno inizio a una fase di conoscenza, per preparare il terreno e successivamente stabilire un legame di fiducia e creare un clima confidenziale. La relazione online può evolvere e, in alcuni casi, diventa un legame sentimentale”. La malcapitata di turno abbassa le difese, pensando che il sentimento sia reciproco. Non dubita delle intenzioni del partner online. E invece. “Non appena la relazione a distanza si fa più stretta e confidenziale – continuano – l’autore del reato invita la partner a mostrarsi attraverso foto e video che la ritraggono in atteggiamenti ambigui, in pose sexy o in situazioni equivoche. Le immagini così ottenute, registrate, diventano l’asso nella manica dell’adescatore. Rivelandosi quale è, un impostore, inizierà a ricattare la persona nel mirino, non accontentandosi di un singolo pagamento”.

Che cosa fare se si viene ricattate

Ecco i consigli dei detective della Polpostale a chi è vittima di estorsione sessuale:

– mai pagare la somma richiesta: dopo il primo versamento seguono altre pretese di soldi, via via più esose;

– bloccare immediatamente il contatto, sia sulla piattaforma social sia sulla videochat;

– chiedere la rimozione dei filmati spinti ai gestori della piattaforma sulla quale sono state postati;

– fare subito denuncia.

Nella pesante vicenda di Imperia il ricattatore è stato individuato nel giro di due mesi e arrestato. Pretendeva dalla vittima altri 3.000 euro e aveva sul telefonino, pronto a renderlo virale, il video del ricatto.

Come prevenire le sex extortion

Per non ritrovarsi una situazione del genere, occorre maturare una consapevolezza dell’ambiente digitale in cui ci si sta muovendo. Ecco ancora i consigli della Poizia postale: 

– essere consapevoli che dare l’amicizia sulla piattaforma significa ammettere un estraneo in uno spazio “riservato” e “privilegiato”, quale è la propria pagina personale, regalandogli un enorme vantaggio quando si tratta di un soggetto mosso da pessime intenzioni

– mai scambiare messaggi privatissimi con utenti appena conosciuti

– mai concedere di entrare, attraverso la webcam, nella propria casa e nella propria privacy

configurare le proprie pagine social in modo tale da renderle “invisibili” agli sconosciuti

– cercare di evitare di inviare immagini a sfondo sessuale anche quando si tratta di persone note o intime.