La pillola in Francia non è più un tabù, neppure dal punto di vista economico. Il ministro della Salute, Olivier Véran, ha infatti annunciato che la contraccezione ormonale sarà gratuita per tutte le donne fino ai 25 anni. Si inizierà a gennaio 2022, ma la notizia ha creato un certo scalpore fin da adesso anche in Italia, dove invece c’è ancora qualche resistenza a parlare di questo tema.
Il motivo che ha portato a questa decisione le autorità di Parigi (dove la pillola era già gratuita fino ai 18 anni) è infatti soprattutto economico: «C’è un calo della contraccezione in un certo numero di giovani donne e la prima ragione è che costa troppo», ha spiegato Véran, annunciato che non saranno più a pagamento neppure gli esami per prescriverla e i servizi legati alla contraccezione, di cui ha sottolineato i benefici.
È importante proteggersi
«È insopportabile che le donne non possano proteggersi e non possano accedere alla contraccezione, se la scelgono ovviamente» ha spiegato il ministro francese alla Salute, che intende la misura come uno strumento per una maggiore autonomia, prevenzione e riduzione delle interruzioni volontarie di gravidanza. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, che si occupa di uguaglianza di genere, salute sessuale e riproduttiva delle donne, di recente ha ricordato come i contraccettivi orali sono definiti dall’Oms farmaci essenziali, ma ha anche ricordato come spesso non sia semplice l’accesso, per motivi culturali o per difficoltà a procurarseli: occorre una prescrizione medica, c’è spesso senso di vergogna, ma anche il costo può essere un problema, specie per le più giovani.
In diversi paesi la pillola è già gratuita: secondo l’ultimo Atlante europeo della contraccezione stilato da Aidos, però, l’Italia si è classificata al 26° posto su 45 Paesi, molto indietro rispetto a Regno Unito, Spagna e appunto Francia, e più vicina a Slovenia, Croazia e Ucraina. «Sicuramente l’uso di contraccettivi orali anche in Italia è condizionato dal costo, soprattutto tra le donne più giovani» commenta il ginecologo Ettore Cicinelli, Direttore Ginecologia e Ostetricia del Policlinico di Bari e Segretario della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia. Una confezione di profilattici può costare fino a 15 euro, il diaframma costa circa 40 euro, una confezione di pillola si aggira intorno 20 euro al mese, ma non è rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale. Ancora nel 2016, infatti, l’AIFA ha riclassificato la pillola ormonale in fascia C, quindi totalmente a carico delle donne, anche in caso di terapia medica.
La pillola riduce gli aborti
Un altro aspetto, sottolineato dalle autorità francesi, è la riduzione del ricorso agli aborti: dal 2013, quando la pillola è stata resa gratuita per le giovani francesi tra i 15 e i 18 anni, questi interventi sono scesi dal 9,5% al 5%. «Certamente la pillola rappresenta uno strumento per evitare o almeno ridurre le gravidanze indesiderate, che poi portano alle interruzioni volontarie. Per qualche donna, soprattutto quelle più giovani, il fatto di potervi avere accesso gratuitamente potrebbe rappresentare un’opportunità per evitare proprio questo genere di situazione» conferma il ginecologo.
La conferma arriva dai dati francesi: delle quasi 1.000 adolescenti tra i 12 e i 14 anni che ogni anno rimangono incinte, 770 scelgono di non portare a termine la gravidanza: si tratta del 77%.
Meno fai-da-te e più consapevolezza
Un altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che, grazie alla gratuità, si può essere più invogliate a rivolgersi al ginecologo per la prescrizione del prodotto più adatto, senza ricorrere al fai-da-te: «Capita che le ragazze, specie le più giovani, scelgano autonomamente il prodotto anticoncezionale, ma spesso il criterio economico non è il più adatto, perché i prodotti di vecchia generazione sono quelli che generalmente costano meno. Al contrario, rivolgersi a un ginecologo può aiutare a individuare la pillola migliore, a prescindere dal prezzo, in base a un’anamnesi approfondita della giovane ma anche della madre, e considerando anche eventuali altre patologie che potrebbero orientare la decisione, come i livelli ematici o malattie autoimmuni» conclude l’esperto.
Non a caso in Francia la gratuità della pillola è stata estesa anche a tutti i servizi di contraccezione, compresi gli esami diagnostici preventivi, come quelli del sangue. In questo modo, secondo le autorità francesi, si evita anche un approccio superficiale alla contraccezione, che potrebbe essere un rischio nel momento in cui la pillola diventa a portata di tutte le donne, anche le adolescenti e pre-adolescenti.