Quanti modi ci sono di essere donna? Dalla scienziata Rita Levi-Montalcini alla showgirl Alessia Marcuzzi. Dall’attrice Premio Oscar Brie Larson alla cantante Elisa. Dalla poetessa Premio Nobel Wisława Szymborska a un’attivista giovanissima, anch’ella premiata con il massimo riconoscimento mondiale per le sue battaglie a favore dell’istruzione, Malala. Esempi femminili molto diversi tra loro, ricordati, per la Festa delle donne, attraverso le massime e gli slogan, da mettere in pratica, scrivere su un quaderno, twittare. Frasi celebri, da rileggere nel tempo, invece delle mimose, che appassiscono velocemente.
Il filo rosso dei dieci ritratti di donne con cui festeggiamo l’8 marzo sono i sogni, il lavoro e l’impegno, che le hanno portate a grandi traguardi.
Samantha Cristoforetti, l’astronauta più famosa del mondo, c’invita, con le sue parole, a non porci limiti. Di Oriana Fallaci si diceva che avesse un pessimo carattere, lo stesso che in un uomo sarebbe stato chiamato “personalità”, e infatti abbiamo scelto una sua dichiarazione in cui elogia la “lotta”, per realizzarsi. Meryl Streep intrepreta al cinema una femminista degli inizi del Novecento. Meglio ribelli che schiave, è il senso di questa storia.
Guerriere, che hanno rotto il cosiddetto soffitto di cristallo, che vogliono tutto, l’amore e la carriera, la bellezza e l’impegno, la felicità propria e quella degli altri. Le donne sono diventate questo, senza perdere lo stile, rappresentato da un’icona come Audrey Hepburn. La diva di Colazione da Tiffany sosteneva che ridere fosse il modo migliore di bruciare calorie, ma anche baciare.