Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e le aziende sono chiamate ad affrontare con più reattività le evoluzioni del mercato. In questo contesto, i “future-ready workers” sono destinati a diventare la forza lavoro del futuro. Ma chi sono? E quanti sono in Italia?

Chi sono i future-ready workers

I “future-ready workers” sono quei lavoratori che possiedono le competenze, la mentalità e la flessibilità necessarie per fronteggiare le sfide dei prossimi anni nel mondo del lavoro. Secondo l’indagine “Global Workforce of the Future” di The Adecco Group, in Italia solo il 5% dei lavoratori possiede queste caratteristiche.

Il 95% degli italiani non ha le giuste competenze

Un quadro preoccupante quello che emerge dal report. Il 95% dei lavoratori italiani non possiede quelle caratteristiche e competenze indispensabili alle aziende per fronteggiare le sfide che le attendono nei prossimi anni. La media globale è, invece, dell’11%.

Future-ready workers: India e Cina al top

I paesi dove le percentuali di future-ready workers risultano più elevate sono l’India (35%) e la Cina (25%). Queste due nazioni sono, dunque, le più preparate ad affrontare le sfide di domani. Ma quali sono le caratteristiche richieste a questi lavoratori?

Tre qualità indispensabili

Secondo quanto emerge dal rapporto di Adecco, è necessario che i giovani che intendono entrare nel mercato del lavoro posseggano tre qualità indispensabili. Quali sono? L’adattabilità, cioè la capacità di adattarsi rapidamente a nuovi strumenti, processi e responsabilità.

Le competenze tecnologiche, e quindi anche il saper utilizzare l’intelligenza artificiale e la proattività. Quest’ultima è particolarmente importante, in quanto solo continuando ad acquisire nuove competenze e aggiornandosi costantemente i lavoratori possono affrontare i continui cambiamenti.

Future-ready workers: il ruolo delle aziende

Le aziende hanno una grande responsabilità nei confronti di chi entra oggi nel mondo del lavoro. Devono, infatti, investire nello sviluppo delle competenze dei propri dipendenti. Secondo il report di The Adecco Group, il 91% dei “future-ready workers” ha ricevuto dalla propria azienda un piano di sviluppo professionale personalizzato. Il 99% partecipa regolarmente a corsi di formazione sulla leadership.

«Con il giusto supporto e investimenti mirati, le aziende possono coltivare un ecosistema di talenti resilienti e preparati all’evoluzione», ha fatto sapere Angelo Lo Vecchio, amministratore delegato di Adecco e presidente di The Adecco Group in Italia. Ha spiegato: «In un momento in cui due terzi dei leader aziendali a livello globale pianificano di reclutare talenti per competenze legate all’intelligenza artificiale, piuttosto che formare i team esistenti per fornire loro le giuste competenze, è sempre più necessario un approccio proattivo da parte delle aziende».