I complimenti si sa, fanno sempre piacere. O forse no. Spesso, infatti, quello che dovrebbe essere un commento carino verso un’altra persona può trasformarsi in qualcosa di poco gradito o imbarazzante. Suscitando l’effetto contrario rispetto a quello desiderato. Come fare, quindi, per eliminare questa spiacevole eventualità? Seguendo un vero e proprio galateo dei complimenti.
Una serie di “regole” di buon gusto, capaci di creare la giusta cornice a ciò che si sta dicendo, donandogli maggior credibilità ed eleganza. E garantendo, al complimento stesso, di suscitare l’effetto sperato (con tanta gioia anche per lo riceve). Vediamo, quindi, qual è il momento giusto, il tono di voce o la frequenza migliore per elogiare qualcuno in modo elegante e in perfetta armonia con ciò che suggerisce il galateo dei complimenti.
Non esagerare con i complimenti
Come per qualunque cosa (e come probabilmente vi sarete sentiti ripetere spesso dalle vostre mamme o nonne) il troppo stroppia. Esagerare con il numero di complimenti, con le parole usate, per esempio amplificando troppo ciò che si vuole dire. Ma anche con il tono di voce, il gesticolare o l’enfasi nel parlare, può portare a sminuire ciò che state dicendo, banalizzandolo.
In questo modo chi vi ascolta, oltre a non credere a ciò che gli viene detto, potrebbe pensare che la vostra reazione non sia dovuta alla qualità di ciò che state apprezzando. Ma piuttosto agli standard diversi a cui siete abituati. Togliendo così valore al complimento fatto. Un vero peccato sia per chi lo fa che, ovviamente, per chi avrebbe dovuto riceverlo.
Essere spontanei e garbati
Seguendo lo stesso principio, poi, è importante che i complimenti vengano elargiti con parole gentili e idonee e senza premeditazione. Ricevere commenti di qualunque genere troppo espliciti, con termini a cui non si abituati, magari troppo coloriti (se non addirittura volgari) non fa parte in alcun modo del galateo dei complimenti. E chiaramente l’effetto suscitato non sarà di piacere ma di imbarazzo, fino anche all’offesa.
Cosa che accade anche pronunciando frasi preconfezionate. Quando un’affermazione non è spontanea o non viene stimolata dall’emozione o dal momento che si sta vivendo, non potrà che risultare poco veritiera agli occhi di chi ascolta. Questo, oltre a causare una certa diffidenza verso tutto ciò che potrete dire di bello (e sincero) in futuro, può generare una sorta di insicurezza nel destinatario del complimento. Sia verso se stesso che riguardo al motivo per cui gli avete rivolto un apprezzamento.
Mai ripetersi
Questo vale sia se si parla con la stessa persona che, a maggior ragione, se il complimento viene rivolto a persone diverse. Se si dice sempre la stessa cosa, infatti, si rischia di passare dall’originalità e dal suscitare uno stupore positivo all’essere stucchevoli e banali. Per quanto un complimento possa far piacere, infatti, se ci si sente ripetere troppe volte la stessa frase non le si darà più il giusto peso, percependola quasi come un fastidio.
Peggio ancora, poi, se il complimento in questione viene rivolto a più persone (uno dei massimi esempi di cattivo gusto). In questo modo, oltre a sminuire e svalorizzare completamente il senso di ciò che viene detto, si rischia di perdere credibilità agli occhi di chi, invece, si voleva elogiare.
Pensare al modo
Questo vale soprattutto quando ci si rivolge a una persona cara, che si conosce bene, come un’amica o un famigliare. Spesso, infatti, anche se si pensa di dire una cosa carina, ciò che viene recepito dall’altra parte risulta esattamente l’opposto, suscitando dubbi e pensieri negativi. Come indica il galateo dei complimenti, quindi, è importante fare attenzione al modo in cui si parla. Valutando bene come si formula la frase e le parole usate.
Per esempio, se si vuole comunicare apprezzamento verso il nuovo taglio di capelli di un’amica, è meglio dire semplicemente “stai benissimo” piuttosto che “stai benissimo anche così “. La parola “anche”, infatti, potrebbe far credere a chi riceve il complimento che forse stava meglio prima e lo dite solo per farle piacere. O ancora, dire a una persona una frase tipo “questo colore ti sta divinamente, sembri più giovane” potrebbe indurla a pensare che solitamente (e con qualsiasi altro colore) l’effetto percepito è quello opposto.
Prestare attenzione al dove
Esattamente come accade per il modo, anche il dove vengono fatti i complimenti è estremamente importante. Elogiare una persona in pubblico, infatti, potrebbe suscitare imbarazzo in chi riceve l’apprezzamento e, quindi, non suscitare l’effetto desiderato. Ecco perché, secondo il galateo dei complimenti, è sempre meglio farlo in un luogo privato o comunque lontano da orecchie che possono non essere gradite.
E questo riguarda sia gli apprezzamenti a livello personale, sia quelli lavorativi. Che si tratti di un dipendente che si esprime con ammirazione verso un capo o, viceversa, un superiore che vuole complimentarsi con un sottoposto, è importante che questo scambio di cortesie venga fatto vis à vis. In un luogo che non crei imbarazzo o che possa portare a situazioni poco piacevoli (anche con altre persone).
Pochi e semplici consigli in grado di donare eleganza a ogni semplice commento e soprattutto per renderlo ben accetto e in grado di portare gioia in chi lo riceve. Basta seguire le dritte del galateo dei complimenti e prestare sempre attenzione alla sensibilità e al benessere della persona che si ha di fronte.