Paese che vai, distanza interpersonale che trovi. Te ne sarai accorta viaggiando all’estero o semplicemente entrando in contatto con persone di altre nazionalità e culture, magari in treno, al supermercato o al ristorante: ogni popolo ha un proprio approccio agli spazi personali e sociali. E, spesso, anche individui di uno stesso gruppo si comportano in maniera diversa: c’è chi non si avvicina mai troppo agli altri e chi, invece, tende ad annullare ogni distanza, perfino con gli sconosciuti. Fa parte della nostra personalità e del nostro modo di essere e comportarci.
Tuttavia, ci sono alcune regole imprescindibili, che andrebbero rispettate sempre e comunque, indipendentemente da come siamo e da come amiamo comportarci. Perlomeno in Italia. Chi non le segue, infatti, potrebbe apparire maleducato, sfrontato o addirittura fastidioso. Non ti va di correre lo stesso rischio, compromettendo i tuoi rapporti con gli altri e la tua reputazione? Allora devi conoscere il galateo degli spazi personali e sapere perchè è così importante.
A nessuno piace sentirsi “assediato”
Pensa allo spazio personale come a un cerchio immaginario che circonda ciascuno di noi e che si contrae o si espande a seconda delle circostanze. Quando parliamo con un conoscente questo cerchio è abbastanza ampio, mentre il suo diametro si riduce drasticamente se siamo in compagnia di un famigliare. E quando siamo in un vagone della metropolitana pieno zeppo o a un concerto? Tolleriamo di stare appiccicati a persone anche se non le conosciamo.
Per quali ragioni succede tutto questo? Semplice: perchè siamo animali territoriali. Anche noi, proprio come gli animali, difendiamo la nostra “bolla” (ovviamente in modo diverso da loro). Se gli altri si avvicinano troppo ci sentiamo invasi e soffocati.
Pensaci: quando un estraneo supera i confini invisibili che hai posto attorno a te, non si senti minacciata? Ecco, il ragionamento non è a senso unico: lo stesso discorso vale anche per gli altri. Devi, dunque, imparare a rispettare gli spazi personali di chi ti circonda se non vuoi che ti percepiscano come una persona indiscreta, se non francamente aggressiva.
Avvicinati solo a chi conosci bene
Rispettare gli spazi personali altrui significa, innanzitutto, aver ben presente la regola fondamentale del “gioco”: più hai un rapporto intimo con una persona e più lo spazio che c’è fra voi può essere compresso.
Con i conoscenti, invece, è meglio essere più cauti. L’ideale è che ti tieni a una distanza di almeno 45-60 centimentri, pari circa alla lunghezza di un braccio disteso. Nelle relazioni professionali e commerciali gli spazi si dilatano ulteriormente: mantieniti sopra i 120 centimetri dal tuo interlocutore, che sia un consulente, il portinaio, il receptionista, il cassiere.
Rifletti prima di agire
Prima di allungare la mano per toccare qualcuno, considera come il tuo gesto potrebbe venire interpretato. Una leggera pacca sulla spalla o una carezza sul braccio possono essere visti come gesti affettuosi, segni di incoraggiamento o segnali di empatia. Ma potrebbero anche essere considerati come tocchi eccessivamente intimi, inappropriati per quella circostanza.
Prima di buttarti, dunque, considera bene il rapporto che hai con l’altra persona e la situazione in cui vi trovate. Ma se non riesci a trattenerti, non fustigarti: un gesto sincero sarà comunque apprezzato. Sappi comunque che toccare uno sconosciuto non è quasi mai una mossa particolarmente intelligente.
Centellina gli abbracci
No, non fraintendere. Gli abbracci fanno bene, benissimo, a chi li riceve e anche a chi li dà. Non avere mai paura, quindi, di abbracciare un amico o un tuo famigliare. Anzi, sentiti pure libera di soffocarli di abbracci. Ma ricordati che l’abbraccio è qualcosa di prezioso e molto personale. Questo significa che non lo puoi regalare a chiunque.
Nella vita professionale, una stretta di mano è il gesto più appropriato, trasmette calore senza violare lo spazio di un’altra persona.
Cerca di trattenerti anche quando sai che il tuo interlocutore non ama i gesti affettuosi e plateali: in quel caso un solo abbraccio sentito e mirato è più che sufficiente per fargli sentire la tua vicinanza, senza violare la regola non scritta degli spazi personali.
Non ignorare i segnali di fastidio che lancia il tuo interlocutore
Come abbiamo visto, i confini invisibili degli spazi personali non sono uguali per tutti. Non puoi, dunque, sapere qual è la soglia critica della persona con cui stai parlando. Ma ci sono alcuni segnali che ti aiutano a farti un’idea. Impara a riconoscerli.
Per esempio, se chi è di fronte a te arretra o allunga le braccia non è un buon segno. Così come se cerca di frapporre degli oggetti fra te e lui, tipo un libro o una bevanda. Attenzione anche se punta lo sguardo in direzione della porta o se sposta continuamente il peso da una gamba all’altra.
Non imporre agli altri il tuo rumore
Ti sei mai infastidita per il rumore prodotto da una persona che era vicino a te? Sì? Allora sappi che vale anche il contrario. Se usi il telefono o parli ad alta voce al ristorante, in palestra, in metropolitana o in altri luoghi in cui le persone non possono sfuggire alla tua conversazione, sappi che potresti apparire fastidiosa come una mosca.
Cerca, dunque, di allontanarti: è un modo anche per proteggere la tua privacy, oltre che per non irritare i tuoi vicini. Se non puoi spostarti, cerca di essere il più silenziosa possibile.
Spazi personali e gesti di educazione
Quando sei vicino a una persona ricordati di:
- non voltarle le spalle: è da maleducati;
- se devi andare oltre, è più gentile passarle dietro anziché davanti;
- quando le parli, guardala negli occhi;
- non chinarti sulla sua spalla o avvicinarti troppo per vedere o leggere qualcosa se non è lei a permettertelo;
- se si tratta di un soggetto fragile, come un bambino o un anziano, e state camminando insieme, mettiti tu dalla parte della strada;
- se devi entrare nella sua stanza bussa sempre prima;
- rispetta il galateo della conversazione.