Gianluca Vialli, morto il 6 gennaio, era tornato tre settimane fa a Londra per iniziare un nuovo ciclo di cure, di fronte all’aggravarsi delle sue condizioni per un tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato cinque anni fa, nel 2017. Ma a Londra vive anche la sua famiglia che, come lui, ha fatto della discrezione uno stile di vita.
Nella capitale del Regno Unito, ora, sono chiuse nel loro lutto la moglie, Cathryn White Cooper, e le figlie Olivia e Sofia. Con Cathryn si erano conosciuti oltre 20 anni fa quando l’ex calciatore giocava nel Chelsea.
Chi è la moglie Cathryn
Fra Gianluca Vialli e Cathryn era stato amore a prima vista, fin dal 1998: si erano poi sposati nel 2003 e da quella unione sono nate appunto le figlie, delle quali non si conosce neppure l’età, per come i genitori hanno cercato di proteggerle dalla notorietà e dai paparazzi.
Fenomeno del calcio lui, arredatrice di interni lei, ma con alle spalle una carriera da modella, sono rimasti una coppia affiatata fino all’ultimo e lei non lo ha mai abbandonato, neppure nei momenti più delicati della dura battaglia contro il tumore al pancreas, diagnosticato nel 2017 e che gli aveva fatto perdere fino a 16 chili, oltre a capelli e barba.
Per nascondere i segni della malattia lui era arrivato anche a indossare il maglione sotto alla camicia.
Una coppia affiatata e lontana dai riflettori
Quella coppia così affiatata era contraddistinta dalla stessa discrezione e dalla voglia di tenersi il più possibile lontani dai riflettori. Non a caso in una intervista a Vanity Fair aveva raccontato di essere stato accolto con calore nel paese della moglie, pur originaria del Sudafrica: «Nessuno mi passa avanti in coda, i politici si dimettono, c’è un sistema scolastico eccezionale e tanto sport da fare e vedere».
La moglie (di cui non si conoscono gli anni), dunque, aveva abbandonato la carriera da modella per dedicarsi a un lavoro che la teneva lontana da passerelle e paparazzi, e che le lasciava il tempo di stare accanto anche alle figlie.
Le figlie Olivia e Sofia
A parlare delle figlie era stato, con il consueto stile sobrio, lo stesso Vialli, ricordando le prime chemioterapie e il modo in cui Olivia e Sofia avevano vissuto la malattia del padre, sostenendolo: «Mi hanno aiutato disegnandomi le sopracciglia» aveva raccontato Vialli nel 2020 al The Times, aggiungendo: «Ho anche chiesto a mia moglie quali trucchi usare. Abbiamo riso, devi ridere, hai bisogno di trovare il lato divertente, ma c’erano anche giorni in cui mi chiudevo in bagno per piangere».
Proprio per le figlie e la moglie l’ex campione (dentro e fuori dai campi di calcio) aveva trovato nuova e ulteriore forza per combattere, come “un leone”, come hanno sempre detto i suoi più cari amici, come Roberto Mancini. Intervistato da Alessandro Cattelan nella sua docu-serie su Netflix Una Semplice Domanda, Gianluca Vialli aveva definito il cancro come “una fase della vita, un compagno di viaggio», ma soprattutto non aveva fatto a meno di parlare della sua famiglia: «Oggi so che ho il dovere di comportarmi in un certo modo nei confronti delle persone, di mia moglie delle mie figlie, perché non so quanto vivrò. Quindi hai questa opportunità di scrivere le lettere e sistemare le cose».
Lontane anche dai social, ora sono loro – moglie e figlie, insieme alla madre 87enne – che forse sentono il dovere di continuare a comportarsi in modo “gentile” che Gianluca Vialli ha insegnato loro, vivendo il dolore in modo privato e facendo tesoro del suo esempio.