Cosa vedere al cinema nella Giornata della Memoria
In anteprima il 27 gennaio e poi dal 30 esce Simone Veil – La donna del secolo, film di Olivier Dahan dedicato a una delle figure più incisive del ’900. Prima magistrata di Francia, prima donna presidente del Parlamento europeo, paladina dei diritti, femminista. Sopravvissuta alla Shoah, Veil ha impresso un segno indelebile alla sua epoca e a un’idea di Europa ancora attuale. Per il suo valore didattico, culturale ed educativo, il film è proposto alle scuole di tutta Italia.
Cosa vedere in mostra per non dimenticare la Shoah
A Torino fino al 5 maggio, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, c’è Giro di posta. Primo Levi, le Germanie, l’Europa, la mostra dedicata a Primo Levi scrittore di lettere (sotto). Corredate da mappe e disegni, le corrispondenze attraversano quasi mezzo secolo e riflettono sulla memoria dello sterminio e sull’Europa e la Germania divise in due.
Cosa vedere in tv nella Giornata della Memoria
Il 25 gennaio alle 21.15, in streaming anche su Now e on demand, Sky Documentaries presenta in esclusiva La zona di interesse – La vera storia. Il documentario Hbo (sotto) ripercorre la vicenda di Rudolf Höss, considerato uno degli artefici dell’Olocausto, al centro anche del pluripremiato film di Jonathan Glazer, due volte Premio Oscar, che torna in sala come evento speciale dal 26 al 29 gennaio. Nell’80° anniversario dalla liberazione del campo, History Channel propone, il 27 gennaio alle 21, Auschwitz: gli ultimi giorni prima della liberazione. Co-prodotto dal Museo di Auschwitz-Birkenau, il documentario mostra immagini e interviste agli ultimi sopravvissuti. Per i più piccoli, in prima visione assoluta, alle 19.35 su Rai Gulp, e disponibile su RaiPlay, Rai Kids presenta Un nome che non è il mio, cortometraggio animato con la colonna sonora firmata da Paolo Jannacci che racconta la storia dell’infermiera che salvò dal ghetto di Varsavia quasi 3.000 bambini ebrei.
In libreria
Il racconto polifonico dell’Olocausto prosegue con Fotografare la Shoah (Einaudi), galleria di scatti e ritratti selezionati dalla ricercatrice Laura Fontana, per riflettere sulla nostra comprensione delle immagini storiche. In La notte dei ricordi (Castelvecchi) una psicologa, Hora Aboav, e una poetessa, Annalisa Comes, rievocano l’indicibile attraverso le testimonianze delle famiglie Spizzichino e Aboaf. È in libreria anche A Roma non ci sono le montagne (Ponte alle Grazie), romanzo della giornalista Ritanna Armeni su via Rasella, l’attentato partigiano che scatenò l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Si dice che Edith Eva Eger, strappata a 16 anni al sogno di diventare ballerina e deportata con la famiglia, si salvò esibendosi per Mengele: ora psicoterapeuta, racconta la sua storia in La ballerina di Auschwitz (Corbaccio). Mentre Sami Modiano in Così siamo diventati fratelli (Mondadori) ricorda l’amicizia con Pietro Terracina nel campo di Auschwitz-Birkenau: un baluardo contro la disperazione che ha permesso loro di salvarsi.