È un classico delle uscite con gli amici: non importa che età si abbia, la pizza mette tutti d’accordo. Infatti, è diventata un simbolo dell’Italia nel mondo, ed è anche uno dei piatti più amati dagli italiani. Il suo segreto? Bontà, semplicità e la capacità di renderci felici.
Il piatto che dona felicità agli italiani
Secondo uno studio condotto da Doxa su un campione di persone dai 15 anni in su, la pizza è il cibo che più dona felicità agli italiani. Il 42% degli intervistati ha dichiarato di considerarla l’alimento che rende più felici in assoluto. In particolare, a prediligerla sono soprattutto le donne (42%), i millennials (60%) e gli abitanti del Sud e delle Isole (51%).
Una Giornata mondiale dedicata alla pizza
La pizza è così amata da meritarsi una Giornata Mondiale, che viene celebrata ogni anno il 17 gennaio. La data è stata scelta in onore a Sant’Antonio Abate, che è considerato il patrono dei pizzaioli. L’evento ricorre ormai dal 2017, quando l’arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità.
Come è nata la pizza
Questo piatto simbolo della cucina italiana ha una storia lunga. Le prime attestazioni scritte della parola “pizza” risalgono al latino volgare della città di Gaeta nell’anno 997. Il termine “pizzas” si trova, poi, per ben due volte su documento del gennaio 1201, scritto su pergamena d’agnello e conservato presso la biblioteca della diocesi di Sulmona-Valva. In ogni caso, è un piatto originario della cucina napoletana. La variante più conosciuta è la pizza Margherita, creata nel giugno del 1889 dal cuoco napoletano Raffaele Esposito per onorare la regina d’Italia, Margherita di Savoia. Infatti i condimenti che usò – pomodoro, mozzarella e basilico – rappresentavano i colori della bandiera italiana.
Dalla capricciosa alla hawaiana: ce n’è per tutti i gusti
Oggi esistono diverse tipologie di pizza: tonda, al taglio, al metro. Esistono varianti anche a seconda delle località dove viene cucinata: siciliana, romana, genovese, marchigiana e persino hawaiana. Sì, quella con l’ananas che tanto piace agli stranieri, ma da noi è criticatissima. Pochi lo sanno, ma anche se il curioso abbinamento di questo cibo richiama le cucine orientali, l’hawaiian è nata in Canada.
Gustosa, economica e anche nutriente
Ma qual è il segreto della pizza? Tanto per cominciare, è gustosa ed economica. In fondo, non è altro che un impasto di farina, acqua, sale e lievito, insaporito nella sua versione più classica da olio, pomodoro, mozzarella e basilico. In pratica, tutti alimenti salutari che sono alla base della dieta mediterranea. Infatti, la pizza è considerata un alimento completo dal punto di vista nutrizionale, in quanto garantisce all’organismo il giusto apporto di carboidrati, proteine e lipidi.
Perché la pizza ci rende felici
I carboidrati sono la base della pizza. Le proteine sono fornite dalla farcitura, per esempio dalla mozzarella. L’olio extravergine di oliva apporta i lipidi. Ma non basta: i carboidrati forniscono al nostro organismo sostanze in grado di attivare una serie di meccanismi che inducono un senso di benessere. Infatti, nell’impasto della pizza è presente il triptofano, che può svolgere un ruolo chiave nell’incrementare i livelli di serotonina, meglio conosciuto come l’ormone della felicità. Inoltre, la pizza apporta anche tirosina, un amminoacido essenziale che favorisce la produzione di dopamina e noradrenalina, due neurotrasmettitori che aiutano a sentirci più “sprint”. Infine, favorisce la produzione da parte del cervello di endorfine, che aiutano a rasserenarci e a rilassarci.
L’importante è non esagerare
Insomma, la pizza è un alimento completo dal punto di vista nutrizionale, ci rende felici e agevola la nostra vita sociale. Ma attenzione a non eccedere. Pur essendo un alimento buono, completo e gratificante, la pizza può anche essere molto ricca in calorie. Se assunta frequentemente e in quantità superiori a quelle suggerite, può fare ingrassare. Specie se il consumo non è compensato da un’attività fisica adeguata. La parola d’ordine è: non esagerare.