Il mondo dei medici si spacca di fronte al nuovo accordo con cui Governo e Regioni si apprestano a rivoluzionare la sanità. Fa discutere soprattutto l’abolizione della guardia medica, il servizio che finora fornisce assistenza durante le ore notturne. Presto infatti sarà soppresso.
Il cambiamento parte dal medico di base
L’accordo, firmato a metà aprile, prevede importanti cambiamenti. Gli studi dei medici di famiglia assumeranno un ruolo centrale e saranno aperti sedici ore al giorno (dalle 7:00 a mezzanotte) nei giorni feriali e dodici ore al giorno (dalle 8:00 alle 20:00) nei festivi. In queste ore il paziente troverà sempre nello studio un medico a disposizione, anche se il suo non è di turno, mentre nei piccoli centri il sistema di rotazione prevederà turni sparsi fra più Comuni. Nello studio del medico si faranno anche le prenotazioni per le visite specialistiche, abolendo così i Cup.
Gli studi medici saranno incentivati a ingrandirsi e a diventare dei piccoli ambulatori in grado di fornire all’assistito anche analisi cliniche, accertamenti diagnostici meno complessi, piccoli interventi di chirurgia ambulatoriale.
L’abolizione della guardia medica
Il punto più controverso resta senza dubbio l’abolizione della guardia medica. Per le ore notturne, fino a mezzanotte, ci si potrà rivolgere ai medici di famiglia. Dopo, al 118 o nei Pronto Soccorso.
I sindacati: il 118 sarà nel caos
Novità che hanno spaccato il mondo dei medici. La segretaria del SMI (sindacato medici italiani), Pina Onotri, si schiera nettamente contro l’atto d’indirizzo: “Questa proposta” –tuona– “smantella l’assistenza medica notturna, chiudendo la guardia medica da mezzanotte al mattino, e mette in crisi il 118 e il Pronto Soccorso. Ma soprattutto snatura l’assistenza di 24 ore per i cittadini. La guardia medica costa meno di 10 euro all’anno per ogni cittadino e la fascia notturna solo 2 euro: un costo irrisorio per un settore che tratta tre milioni di interventi. Un uso inappropriato dei servizi di emergenza-urgenza porterà al caos il 118 e farà lievitare i costi.”
I medici: chi è di guardia è isolato e senza sicurezza
Di tutt’altro avviso invece la Fmigg, la più grande associazione di categoria, che raccoglie il 63% dei medici italiani, che al contrario è favorevole alle nuove norme. Spiega Tommasina Maio in un’intervista al Quotidiano Sanità: “I medici di continuità assistenziale (il nome tecnico per indicare le guardie mediche) oggi operano nel totale isolamento strutturale e funzionale”.
Secondo Maio l’isolamento ha due gravi conseguenze: la prima è che le guardie mediche (che sono in larga maggioranza donne) spesso lavorano in condizioni rischiose e si contano numerose aggressioni, favorite dalle ore notturne, dall’anonimato dei pazienti e dall’approccio occasionale di chi si rivolge alla guardia medica. La seconda è che la guardia medica non conosce la storia del paziente, non ha modo di accedere alle informazioni e questo rende più difficile fare una diagnosi corretta.
Rischiamo un’assistenza minore?
Secondo Maio è da escludere il rischio di una minore assistenza per i cittadini: “I medici di medicina generale saranno comunque disponibili per tutte le richieste di assistenza fino alle 24. Anzi, la continuità di assistenza fornita non diminuisce ma aumenterà.” Se attualmente la continuità assistenziale è garantita per 108 ore settimanali, con il modello delle 16 ore si arriverà a 112 ore settimanali.
Da escludere, sempre secondo la Fimgg, anche il rischio intasamento notturno dei Pronto Soccorso. “Il numero maggiore di accessi al Pronto Soccorso” –spiega– “è concentrato nelle ore diurne. È quello dunque l’arco temporale nel quale il territorio deve essere in grado di dare risposte qualificate nei luoghi di vita del paziente. E anche per quanto riguarda il 118 invito a confrontare i dati sulle attivazioni inappropriate del sistema di emergenza nelle ore diurne e notturne: anche in questo caso risulta che gli accessi impropri sono per lo più di giorno”. Ma di giorno, il paziente avrà appunto l’alternativa del super-studio medico di famiglia sempre disponibile e quindi gradualmente eviterà di affollare i Pronto Soccorso e il 118 anche per problemi di lieve entità.