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Carissima Chiara, chi ti scrive è una stupida. Ho perso il treno della vita e non c’è modo di rimediare, mai più. Lui mi amava. Ha avuto il coraggio di dirmelo e ha continuato indefesso a dichiararmelo e a tentare di conquistarmi per più di un anno. Ma io… Io ero troppo persa dietro a qualcun altro, qualcuno che mi dava speranze più false che mai e che alla fine si è rivelato un egoista indifferente. Quanto all’altro, quando ho capito che era quello giusto era troppo tardi: l’avevo ignorato, l’avevo snobbato, avevo fatto di tutto per allontanarlo e, ahimè, ci ero riuscita. Naturalmente ha trovato una persona molto più saggia e forse buona di me e ha tutta l’aria di essersi incamminato verso una felicità che durerà a lungo. Mentre io sono sola, con i miei rimpianti, con le mie occasioni perse, con il mio orgoglio da quattro soldi.

Distrutta

Mia cara Distrutta, ho sempre pensato che i rimpianti siano un enorme inganno mentale e che ragionare con il senno di poi, in fondo, in amore non abbia alcun senso. L’amore non è un investimento, non è un piano quinquennale: è sempre qui e ora. Nient’altro. Quel bravo ragazzo poteva avere tutte le virtù del mondo, ma aveva un difetto: non lo amavi. L’altro poteva essere indifferente, ma almeno un pregio ce l’aveva: ti piaceva. Non esisteva altro parametro per decidere cosa fare, non potevi forzarti a stare col primo perché, chissà, forse, un domani… Hai fatto la scelta di cui avevi bisogno in quel preciso momento e non conta altro. Calmati e ricorda una cosa: il vero treno della vita non è mai quello che perdiamo; è quello su cui saliamo quando sentiamo che è il momento del viaggio.

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