La “rivoluzione” dei baby boomer passa dalla stanza da letto. Valutando le abitudini e le preferenze del sonno di diverse generazioni, la società di ricerche di mercato Talker Research ha scoperto infatti che i nati tra il 1946 e il 1964 sono maggiormente propensi dormire in letti separati rispetto ai più giovani.

Letti separati? Il 52% dei boomer dice “sì”

La ricerca, che ha coinvolto un campione di mille americani, ha rilevato che solo il 48% dei baby boomer ritiene che le coppie debbano sempre condividere il letto, rispetto al 69% degli intervistati della Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012).

Alla domanda se sia meglio dormire con il coniuge o da soli, il 39% dei boomer ha dichiarato di riposare meglio solo, rispetto al 30% della Gen Z e al 18% della Silent Generation (nati tra il 1928 e il 1945). Inoltre, il 35% dei boomer ritiene che sia normale che le coppie dormano in letti separati, rispetto al 27% della Gen Z.

Qualità del sonno e relazioni

«Non sorprende che i boomer non sentano la necessità di condividere il letto con il partner rispetto alle generazioni successive», ha detto a Newsweek la dott.ssa Molly Burrets, psicologa clinica di Los Angeles. «Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che riconoscono come un sonno disturbato possa impattare negativamente sulla loro salute».

Stanchezza, irritabilità e persino un calo del desiderio sessuale dovuti alla mancanza di sonno possono mettere a dura prova le relazioni, rendendo necessarie soluzioni pratiche. I letti separati ne sono un esempio.

signora si addormenta sul letto

Priorità al benessere personale

In un’intervista a Newsweek, la consulente relazionale Channa Bromley, ha ribadito il concetto secondo il quale per i baby boomer la possibilità di dormire separatamente potrebbe riflettere un livello più profondo di consapevolezza di sé e di onestà riguardo ai propri bisogni. «Per i boomer, nati e cresciuti secondo i classici canoni della relazione di coppia, il fatto di condividere il letto era spesso visto come una condizione obbligatoria. Ma invecchiando, hanno probabilmente iniziato a dare priorità al comfort e al benessere personale rispetto ai concetti obsoleti di ‘unione’».

Letti separati e vita sessuale

I timori che le camere da letto separate possano impattare negativamente sulla vita sessuale delle coppie sono piuttosto diffusi, anche tra coloro che sembrano favorevoli a questa soluzione: lo ritiene infatti il 22% degli intervistati della Generazione Z e il 30 dei baby boomer.

Ma la dottoressa Burrets offre una prospettiva più equilibrata, suggerendo che un sonno migliore potrebbe aiutare l’intimità. Consiglia alle coppie di adottare strategie creative, come condividere del tempo a letto prima che uno dei partner si trasferisca in un’altra stanza o dormire separati solo alcune notti della settimana.

Invece di essere un segnale di distacco, la tendenza dei baby boomer a dormire separati può rivelarsi una scelta motivante che favorisce la salute fisica e mentale, con conseguenti benefici per la relazione. «Le coppie dovrebbero scegliere una modalità del sonno che dia priorità al loro benessere rispetto alle aspettative della società», ha affermato Burrets.